Land Rover – Defender 110 plug-in, per imprese off-road – VIDEOPROVA

La Land Rover Defender P300E con il motore 4 cilindri 2.0 litri benzina plug-in potrebbe essere una vera alternativa al modello con il 6 cilindri 3.0 litri diesel mild hybrid, specie se si pensa a un utilizzo in flotta. Ovviamente una flotta che operi nei settori delle costruzioni, della manutenzione di reti energetiche o di telecomunicazioni o dell’agroforestale, e che abbia impostato un programma di riduzione delle emissioni di CO2. A parità di potenza 300 cavalli e con una coppia molto simile 625 Nm per la nostra plug-in, 650 per la versione a gasolio paragonabile fra le due Defender 300 si scoprono più affinità che differenze. Una spinta alle vendite dell’ibrida ricaricabile potrebbe arrivare dalla proposta di modifica della tassazione delle auto aziendali concesse ai dipendenti per impiego misto lavoro/tempo libero, che vedrebbe fra le più favorite proprio le plug-in; molto dipenderà anche dall’approvazione o meno dell’abbassamento della percentuale di calcolo relativa alle vetture della classe di emissioni maggiore, nella quale rientra invece la Defender diesel.

Rapida anche nelle ricariche. La Defender plug-in, disponibile solo nella versione lunga 110, non fa rimpiangere l’erogazione pronta della 6 cilindri a gasolio, rispetto alla quale vanta la possibilità di percorrere in media 46 km in modalità esclusivamente elettrica. Una riserva garantita dalla batteria da 15,4 kWh, che torna utile se si deve entrare in zone aperte solo alle auto a zero emissioni, e sempre disponibile per supportare il propulsore e ridurre emissioni e consumi. Capacità che, grazie alla possibilità di ricaricare anche in corrente continua, si può ripristinare fino all’80% in mezz’ora. Volete sapere di più sulla Defender 110 plug-in? Guardate la videoprova qui sopra.