Land Rover – La nuova Range in dieci punti chiave – VIDEO

La nuova Range Rover, giunta alla quinta generazione, arriva sul mercato è ordinabile da fine ottobre e le prime consegne sono previste per marzo 2022 con una mission scontata: perpetuare la stirpe di un modello divenuto un’icona, senza cadere nella ripetitività e cercando al contrario di portare con sé elementi innovativi. Scontata la premessa, certo, ma non le conclusioni. Ecco allora come la regina prova a centrare l’obiettivo in dieci capitoli. Se ci sarà riuscita o no, lo stabiliranno i consumatori. O, meglio, quella ristretta cerchia di consumatori che, per un prezzo di partenza di 124.300 euro, potrà permettersela.

1. Design modernista. Intendiamoci, la definizione non è nostra ma del capo del design del gruppo Jaguar Land Rover, Gerry McGovern, e il riferimento è alla corrente architettonica più feconda del secolo scorso, che, a partire dagli anni Venti e Trenta, esaltò forma pura e funzione sugli elementi puramente decorativi e sulla ricerca estetica fine a sé stessa. E possiamo dire che quest’influenza si vede tutta, nel lavoro di disegno per sottrazione che ha caratterizzato soprattutto la fiancata, pulita fino all’essenzialità, con superfici super-levigate, che rispettano l’immagine iconica della Range, ma introducono nel contempo un elemento di freschezza. La coda, poi, innova decisamente, con una cornice nero lucido che la racchiude e incorpora le luci a Led, totalmente mimetizzate fino a che non si accendono. Il frontale è la parte che mantiene più forte il legame estetico con la generazione precedente.

2. Ora i posti sono fino a sette. Disponibile, come prima, in una versione corta e in una a passo lungo, la nuova Range offre, su quest’ultima, per la prima volta una configurazione a sette posti in alternativa a quella a cinque. L’obiettivo dei progettisti è stato quello di garantire agli occupanti dei due posti in terza fila un confort quasi analogo a quelli della seconda. Per quanto gli ultimi due sedili siano ripiegabili elettricamente nel bagagliaio, essi offrono uno schienale a 25, poggiabraccia laterali integrati e 86 cm di spazio per le gambe. Detto ciò, è questo il posto giusto per dare qualche misura. Lunghezza: passo corto, 5,05 metri; passo lungo 5,25. Interasse: corta, 3 metri; lunga 3,20. Per entrambe l’altezza dal suolo è di 29 cm, l’indice di articolazione massima di 51, l’angolo di attacco di 34,7, l’angolo di uscita di 29 e quello di dosso di 27,7 (per la corta) e di 25,2 (per la lunga). L’altezza di guado di 90 cm. Perché sarà anche un’ammiraglia di lusso sollevata da terra, ma ricordiamoci che la Range è pur sempre una Land Rover.

3. Ibride, addio al quattro. Anche le versioni ibride plug-in a benzina, che nel modello che sta per andare in pensione abbinavano al motore elettrico un quattro cilindri 2.0, sulla nuova adottano il sei cilindri in linea di tre litri. Due le declinazioni di potenza: 440 e 510 cavalli (il motore elettrico ha in entrambi i casi una potenza di 105 kW-143 CV), con rispettivamente 620 e 700 Nm di coppia, disponibili in entrambi i casi in un range tra i 1.500 e i 5.000 giri/min. Inoltre, grazie a una batteria agli ioni di litio di dimensioni generose 38,3 kWh l’autonomia a zero emissioni corrisponde a 100 km nel ciclo di omologazione Wltp (circa 80 in condizioni di guida reali) ed è per questo che la Casa britannica ha battezzato questi modelli ricaricabili Phev Extended Range. Gli accumulatori, che possono ricaricare fino all’80% in meno di un’ora da una colonnina da 50 kW, sono posizionati nel pavimento per abbassare il baricentro e per non rubare spazio ai bagagli. In Italia saranno disponibili qualche tempo dopo il lancio.

4. Il vecchio V8 è nuovo. Nessuna contraddizione: vecchia è un po’ l’idea – di un 8 cilindri benzina allo stato puro, senza neppure la foglia di fico dell’ibrido – ormai un po’ fuori posto in un mondo industriale sempre più virato al verde, non il propulsore in sé, che invece cambia. Intanto ridimensionandosi un filo: da 5 litri a 4,4. Poi regalando soltanto 5 cavalli in più di prima (ora sono 530), ma ben 125 Nm aggiuntivi di coppia, adatta a far fronte a 45 gradi di articolazione nel fuoristrada estremo (non che la Range uno ci vada abitualmente in offroad, ma è bello sapere che si può). Per quanto riguarda gli altri propulsori, tutti sei cilindri in linea, 3 litri, turbo e mild hybrid, sul fronte benzina all’unità da 400 CV se ne affianca una versione da 360, mentre su quello a gasolio la declinazione intermedia da 300 CV si infila tra quella d’attacco da 249 e la più potente da 350.

5. Luci: le più avanzate del mondo Land. I fari full Led, di serie su tutte le versioni, proiettano un fascio luminoso che raggiunge i 500 metri e, logicamente, sono adattivi, per evitare l’abbagliamento dei veicoli che incrociano. Inoltre, tramite la tecnologia Predictive dynamic bending light, che utilizza le informazioni del Gps, si predispongono a seguire l’andamento della strada già prima dell’avvicinamento di una curva. A ciò si aggiungono le luci di manovra, che, lavorando in abbinamento con le telecamere 3D Surround, creano una sorta di tappeto luminoso che avvolge l’auto, permettendo al guidatore di togliersi d’impiccio in scioltezza in contesti di scarsa visibilità. Andando così a completare quello che la Casa inglese definisce il più avanzato impianto illuminotecnico mai montato su una Land Rover.

6. Quattro ruote motrici? Sì, ma ora anche sterzanti. Lo sterzo integrale, di serie, è forse la novità più appariscente della nuova piattaforma MLA-Flex per motori longitudinali: migliora la stabilità alle alte velocità, con l’asse posteriore che gira in fase con l’avantreno, e l’agilità a quelle basse (sotto i 50 km orari), quando le ruote posteriori si muovono in controfase di 7 gradi rispetto a quelle anteriori e regalano alla nuova Range il diametro di sterzata più contenuto di qualsiasi modello nella gamma del costruttore inglese: meno di 11 metri. Naturalmente è integrale, di serie, anche la trazione, che si affida al sistema Intelligent Driveline Dynamics (IDD), il quale monitora i livelli di aderenza e gli input del conducente 100 volte al secondo per distribuire in modo predittivo la coppia tra gli assi anteriore e posteriore e, sull’asse posteriore, tra le due ruote. La potenza viene scaricata a terra tramite un cambio automatico a otto rapporti e due gamme di velocità per il massimo controllo a bassa velocità in off-road.

7. La prima volta del Dynamic response pro. La nuova Range è il primo modello Land Rover ad essere equipaggiato con un sistema elettronico di controllo attivo del rollio, chiamato Dynamic response pro, che sfrutta la rete di bordo a 48 volt, agendo in modo più rapido dei sistemi idraulici. Il dispositivo gestisce il rollio della scocca nell’accelerazione laterale, ottimizzando continuamente le forze di smorzamento delle barre antirollio anteriori e posteriori, in armonia con il programma di guida (per esempio in modalità Dynamic il rollio della scocca è ulteriormente ridotto per ottenere una risposta più rapida e una maggiore agilità, mentre le barre antirollio possono disaccoppiarsi in off-road per massimizzare l’escursione delle ruote). I programmi di guida sono Comfort (guida generale), Dynamic, Eco, Grass/Gravel/Snow, Mud & Ruts, Sand, Rock Crawl e Wade: si possono selezionare manualmente oppure ci si può affidare al collaudato sistema Terrain Response 2, che, attraverso la modalità Auto, sceglie l’impostazione più appropriata in base al fondo e alle condizioni generali, sfruttando tutti i sistemi del telaio del veicolo, dall’iAWD, al Dynamic Response Pro, dall’All-Wheel Steering alle sospensioni pneumatiche elettroniche, dai freni al servosterzo elettrico, per garantire le impostazioni perfette del veicolo per le attuali condizioni di marcia.

8. Sospensioni intelligenti e preveggenti. Le sospensioni pneumatiche sono un’eredità del modello uscente, ma qui si integrano in un sistema di controllo evoluto e sofisticato, chiamato Adaptive Dynamics (è la seconda generazione del software di controllo intelligente dell’apparato sospensivo di Land Rover), che monitora una serie di dati, tra cui il fondo stradale, 500 volte al secondo per calcolare le impostazioni ottimali di ogni singolo ammortizzatore attivo Bilstein a doppia valvola (in grado di reagire entro 12 millisecondi e fornire un’ampiezza di banda operativa maggiore del 63% rispetto a prima). Ora, tra l’altro, interloquisce con il sistema di navigazione e ne sfrutta i dati per leggere in anticipo l’andamento della strada e innescare una risposta predittiva dell’apparato sospensivo, all’approssimarsi di una curva, di un incrocio e via dicendo.

9. Touch aptico e Alexa: distrazioni al minimo. Abbiamo più volte criticato la logica di funzionamento dei sistemi multimediali del gruppo JLR, ma nelle ultime evoluzioni il sistema Pivi Pro è sensibilmente migliorato e qui, sulla nuova Range, raggiunge il suo apice. Aprendo anche a due novità, che potrebbero suonare marginali ma sono invece fondamentali per la sicurezza: il feedback aptico dello schermo centrale, un display curvo che raggiunge una diagonale di 13,1, e l’assistente vocale Alexa, entrambi in grado di ridurre al minimo la distrazione dalla strada. Il secondo per l’ovvia ragione di non richiedere di togliere le mani dal volante, il primo perché necessitando di una decisa pressione delle dita – evita di impartire accidentalmente comandi non voluti semplicemente sfiorando lo schermo. Inoltre Pivi Pro si arricchisce degli aggiornamenti Ota, cioè Over-the-air, che consentono di aggiornare, senza necessità di interventi all’hardware da fare in concessionaria, 69 singoli modulo di controllo elettronico.  

10. Per la prima volta nella storia, a zero emissioni.  In realtà quest’ultimo è un capitolo annunciato, ma ancora tutto da scrivere. Sì, la Range Rover dopo mezzo secolo di vita (a proposito, non perdetevi la gallery sulle varie generazioni di questo modello iconico) avrà anche una variante 100% elettrica, le cui caratteristiche ancora non sono state comunicate dal costruttore inglese. Anche perché non debutterà sul mercato prima del 2024. Nel frattempo, si renderanno disponibili le ibride plug-in, probabilmente nella seconda metà del prossimo anno, e le versioni altamente personalizzabili della divisione SV, cioè Special vehicle operations, dedicata agli esemplari custom made, tutti accomunati dal marchio di ceramica bianca con scritta SV in nero.