Lombardia – Il manifesto per la mobilità sostenibile: sì ai biocarburanti, no al solo elettrico

La Regione Lombardia e il Cluster Lombardo della Mobilità hanno presentato un “Manifesto per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica”. In particolare, il manifesto, aggiornato rispetto a una prima stesura risalente a marzo 2022, è finalizzato a salvaguardare la competitività della filiera regionale (oltre 1.000 aziende, 50 mila occupati e 20 miliardi di fatturato) e a delineare “un’azione efficace verso una maggiore sostenibilità del sistema”. A tal fine si basa su uno studio sui carburanti rinnovabili e sulle loro potenzialità in rapporto ad altre fonti energetiche come il biometano, gli efuel o l‘idrogeno.

Lo studio. Le diverse fonti sono state confrontate tenendo conto dell’intero ciclo di vita del veicolo e sistema di propulsione. Dunque, sono stati analizzati sia i vantaggi in termini di emissioni durante il consumo sia la capacità attuale di produzione, le quantità in dotazione, il potere energetico, il costo di produzione, la scalabilità industriale. Il tutto seguendo un approccio tecnologicamente neutrale e razionale e rispettando un’omogenea comparazione dei dati. Infine, sono state considerate come grandezze il potere calorifico espresso in kWh per ogni chilogrammo di carburante, le emissioni conseguenti (considerando sia il veicolo in esercizio sia il suo intero ciclo di vita), i volumi disponibili nel tempo, il costo al chilogrammo, l’esistenza delle reti di distribuzione, le competenze attuali e necessarie lungo l’intera filiera, la normativa e gli incentivi per l’innovazione, la produzione e i consumi. “I risultati sono confortanti”, ha affermato l’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi. “I carburanti rinnovabili danno un contributo significativo in tema di sostenibilità ambientale; altresì la neutralità tecnologica consente la tutela e il rinnovo delle attuali filiere produttive con la conseguente nascita di nuove professionalità. Per questo, insieme al sistema lombardo, chiediamo il supporto delle istituzioni sovraregionali”.

Evitare la tempesta. Il manifesto e il relativo studio sono stati fortemente voluti dalla Regione per “scongiurare una tempesta economica e sociale”, con la perdita solo in Lombardia di 15/20 mila posti di lavoro nella filiera, e chiedere alle istituzioni, per il tramite del ‘sistema lombardo’, “un’accelerazione alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso la messa in rete dei carburanti rinnovabili sul maggior numero di autoveicoli attualmente in circolazione”. “In questo percorso ha aggiunto Guidesi abbiamo voluto coinvolgere istituzioni regionali, mondo industriale, associazioni imprenditoriali, università e centri di ricerca. Tutti i soggetti hanno dato un grande contributo alla stesura del Manifesto con proposte concrete basate sul concetto di ‘neutralità tecnologica’. C’è ancora un futuro per il motore endotermico, questo grazie all’utilizzo dei carburanti rinnovabili in grado di abbattere le emissioni”.

Le proposte del manifesto. In tale ottica rientrano diverse proposte inserite nel manifesto e basate, per l’appunto, su un principio di “neutralità tecnologica, che attribuisce pari dignità e sostegno a tutte le trazioni e tutte le soluzioni industriali, compresi i motori endotermici evoluti e/o alimentati con carburanti non fossili o a basso contenuto di carbonio e motori elettrici. Nello specifico, tra le proposte figura  l’adesione agli “obiettivi di miglioramento climatico, purché condivisi e in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, evitando accelerazioni non necessarie e soprattutto potenzialmente rischiose per la tenuta economica e sociale del sistema nazionale”. Inoltre, si chiede una “rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea nei contenuti e nelle tempistiche di attuazione, anche con riguardo alla revisione della regolamentazione sulle emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali nuovi”, la “definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile, derivante da una strategia di decarbonizzazione aperta al mantenimento ed evoluzione delle tecnologie esistenti e alla valorizzazione delle nuove soluzioni”, la focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi, valutandone i parametri di prestazione e ambientali nell’arco dell’intero ciclo di vita”, l’introduzione “di traguardi intermedi per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative disponibili”. Del resto, come affermato dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, “l’Unione europea, con una visione troppo ideologica, non vuole prendere in considerazione i carburanti rinnovabili. Tuttavia, gli obiettivi di sostenibilità possono essere raggiunti anche imboccando questa strada: non c’è solo l’elettrico per l’abbattimento delle emissioni, serve razionalità e buonsenso”.