Londra – Accuse all’Italia: il giallo dei dati trasferiti al gestore dei parcheggi

Spunta un caso internazionale sui dati degli automobilisti che vivono nell’Unione europea. Tutto è partito, stando al quotidiano britannico The Guardian, da una multa equivalente a 14 euro non pagata per un ingresso in una zona di Londra dove possono circolare gratuitamente solo le auto poco inquinanti: la Ulez, acronimo di Ultra low emission zone. Un non meglio precisato corpo di polizia italiano, racconta la testata, avrebbe concesso alla società dei trasporti londinese Tfl (Transport for London) l’accesso al database di migliaia di automobilisti residenti nei Paesi del blocco comunitario. O con dolo, e allora si configurerebbe un furto, o con colpa, ossia per un errore involontario. A scoprire tutto sarebbero state prima le autorità belghe e poi quelle tedesche e olandesi. L’azienda londinese, invece, respinge qualsiasi addebito.

Qual è il problema. Le multe sarebbero illegali perché con la Brexit il Regno Unito può accedere ai dati personali dei cittadini Ue solo in caso di reati (siamo nel Codice penale), e non certo per un illecito amministrativo come un ingresso non autorizzato nella Ztl. In ogni caso, si tratterebbe di una recidiva: in passato, dal Belgio, un ufficiale giudiziario avrebbe comunicato i dati degli automobilisti a Euro parking collection (Epc), la società che Tfl utilizza per notificare i verbali. A denunciare tutto Michael Freilich, membro della Camera dei rappresentanti del Paese belga, che sul social network X è intervenuto più volte per rendere pubblico il presunto scandalo. E sarebbe anche di proposito entrato senza permesso nella Ztl londinese per ricevere la multa e riuscire a indagare sulla questione.

Cosa dice il Garante privacy italiano. The Guardian sostiene che, in Italia, il Garante per la protezione dei dati personali sia stato chiamato direttamente in causa e avrebbe avviato un’indagine. Pronta la replica dell’autorità guidata da Pasquale Stanzione: “In riferimento a notizie diffuse dalla stampa estera e nazionale riguardanti un massivo trasferimento di dati personali di automobilisti italiani ed europei nel Regno Unito, il Garante Privacy informa di aver avviato nei mesi scorsi un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità connesse alla violazione della vigente disciplina in materia di protezione dei dati personali”.