Luca de Meo – “L’auto elettrica è una rivoluzione per ricchi”

“L’auto elettrica è una rivoluzione per i ricchi: i costi sono elevati e il 2035 è dietro l’angolo: lo ha detto Luca de Meo, ceo del gruppo Renault, in occasione di un incontro con la stampa a Locorotondo, in Puglia, dove il manager sta trascorrendo un periodo di vacanza. Contestualmente, il numero uno della Casa francese ha affrontato anche altri temi, a partire dalla Formula Uno, dove Alpine punta a imporsi come la Ferrari francese.

I costi dell’elettrico, gli errori sugli e-fuel, la disparità con la Cina. Tema caldo, specialmente di questi tempi, quello del prezzo delle auto elettriche. E se, da un lato, de Meo ammette che, al momento, in pochi possono permettersi il passaggio all’elettrico, dall’altro ha ricordato come costruire una vettura a batteria costa di più che costruire un’auto tradizionale per via degli investimenti, della tecnologia a bordo, dei componenti. Tuttavia ha continuato l’ad della Renault non bisogna dimenticare che, a regime, i costi di gestione sono ridotti a circa un terzo”. Ciò detto, de Meo non vede l’elettrico come l’unica strada per la mobilità del futuro. E ammette che, a Bruxelles, domina una visione parziale su questo argomento: “Non bisogna limitarsi alla ‘foto’ di quel che verrà ha detto l’ex Seat – ma guardare il ‘video’, puntando alla neutralità tecnologica. In questo senso, anche il mondo dell’automotive, secondo de Meo, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’Acea dall’inizio del 2023, avrebbe potuto fare di più: Ai costruttori europei a volte è mancato coraggio nel comunicare le alternative all’elettrico, e nello spiegare come gli efuel, per esempio, potrebbero da subito essere disponibili. Su questo punto poi ha aggiunto: “Da sempre l’auto fa da volano alla diffusione delle tecnologie della mobilità, ma relegare gli efuel al solo trasporto aereo, come vuole l’Europa, di fatto ne impedisce l’utilizzo su ampia scala e l’abbattimento dei costi”. La transizione, insomma, è un processo complesso, che passa anche per le modalità di produzione dell’energia: un ambito che, come sottolinea il dirigente italiano, insieme ad altri fattori crea uno squilibrio competitivo tra Europa e Cina: “In Europa l’energia ha un costo più elevato perché gli standard devono essere ecocompatibili e devono avere una impronta carbonica pari a zero. In Cina i prezzi sono più bassi perché ancora si utilizza il carbone, non ci sono limiti di inquinamento e il costo del lavoro è più basso. In queste condizioni, è come giocare a calcio in 11 contro 15. Ma la partita è questa, e noi siamo in campo”.

Alpine? Bisogna fare come la Ferrari e la Fiat 500. Infine, durante l’incontro si è parlato a lungo anche di motorsport, e in particolare dell’impegno dell’Alpine in F.1. Risale a pochi giorni fa il cambio al vertice che ha visto Philippe Krief, ex Ferrari, prendere il posto di Laurent Rossi alla guida del brand sportivo. E proprio a Maranello sembra guardare de Meo con l’intenzione di accendere l’entusiasmo intorno a questo marchio e alla sua scuderia: Il gruppo Renault è in F1 da oltre 40 anni ha spiegato il ceo – ma in Francia questo sport non appassiona. E il motivo è che i francesi non hanno un simbolo da tifare, come lo è Ferrari in Italia. Il nostro obiettivo con Alpine ha aggiunto de Meo è legare i colori alla passione. Un po’ come quando riproponemmo la Fiat 500 ha detto il manager rievocando i suoi trascorsi alla Fiat: Fu un gancio per legare le persone alla propria storia. Perché sottolinea il numero uno della Régie – le persone vanno coinvolte”.