Luiss Business School – Lauto diventa Sapiens: nel 2030 il 90% dei veicoli sarà intelligente
Nei prossimi dieci anni, il Pil globale derivante dai sistemi di intelligenza artificiale sarà di ben 11 mila miliardi di dollari. E il mondo delle quattro ruote, che non si sottrae a questa rivoluzione, arriverà a investire più di 70 miliardi nel 2030, rendendo l’IA il principale asset digitale nel settore. quanto rileva l’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, che ha coniato la definizione di “Automobile Sapiens” per indicare quei veicoli capaci di elaborare informazioni, apprendere e agire in autonomia secondo modi e criteri simili a quelli dell’essere umano.
Sempre di più. Secondo l’analisi di tale Osservatorio, i veicoli intelligenti, “definiti da software” (Sdv, acronimo di “software-defined vehicles”), passeranno dal 3,4% del mercato nel 2021 al 90% entro il 2030. Già nel 2025 la catena del valore prodotta dalle Case automobilistiche grazie all’intelligenza artificiale sarà di 215 miliardi di dollari. I vari brand, pertanto, si apprestano a diventare delle vere e proprie “aziende di intelligenza artificiale”: visionario, da questo punto di vista, è come sempre Elon Musk, che ha proprio definito la Tesla un’azienda di intelligenza artificiale “travestita da car company”, come ha ricordato il direttore dell’Osservatorio Fabio Orecchini.
Elettrificazione spinta. A tal proposito, la Luiss Business School fornisce un identikit dell’automobile intelligente: avendo bisogno di una notevole quantità di energia, nonché di connessioni al cloud e ai supercomputer, non può non essere un’auto a elettrificazione avanzata, elettrica o plug-in. L’esperienza di bordo, in particolare, prevede sistemi wireless e drive-by-wire, ma anche tecnologie in grado di interagire con gli occupanti (tramite riconoscimento facciale, comandi gestuali, analisi biometrica), arrivando persino a “leggere lo stato d’animo di chi è a bordo”. Soluzioni che garantiranno viaggi più confortevoli, ma anche più sicuri: “La salvaguardia della vita umana sarà sempre una priorità”, ha ricordato Michele Crisci, presidente dell’Unrae.