Lutto nel mondo dei rally – Addio a Paddy Hopkirk, re del Monte con la Mini

Si è spento all’età di 89 anni Paddy Hopkirk, rallista irlandese di valore, la cui fama è legata soprattutto ai successi ottenuti negli anni 60 con le piccole e velocissime Mini Cooper S, in particolare al Rally di Monte Carlo del 1964 dove ottenne (in coppia con Henry Liddon) la prima delle tre vittorie conseguite dalle sportivette britanniche. Nato a Belfast, nell’Irlanda del Nord, nel 1933, Hopkirk era approdato al reparto corse della BMC nel ’62, debuttando con una Austin-Healey 3000 alla Liegi-Sofia-Liegi. Il suo successo al Monte gli diede chiara fama, rendendo iconica l’immagine della Mini rossa numero 37, destinata a entrare nella storia: molti anni più tardi, nel 2020, la BMW gli avrebbe dedicato una serie speciale delle sue Mini del nuovo millennio (nelle versioni Cooper S e John Cooper Works) caratterizzata da una livrea ispirata a quella del passato (carrozzeria rossa e bianca, numero 37 sulle fiancate, firme del pilota, fari supplementari e una riproduzione della targa 33 EJB con la quale la vettura era stata immatricolata).

La carriera. Dopo quel risultato, Hopkirk ottenne altri successi di prestigio, come un paio di affermazioni nel Circuit of Ireland e, soprattutto, il trionfo al Rally dell’Acropoli del ’67, dove s’impose sempre al volante di una Mini Cooper S (affiancato, quella volta, da Ron Crellin). Ma la sua immagine rimase legata anche a un altro episodio sportivo: alla maratona Londra-Sidney del 1968, che lo vedeva partecipare con una Austin 1800, mentre era secondo e in lotta per il successo si fermò per aiutare Lucien Bianchi e Jean-Claude Ogier, la cui Citroën DS, coinvolta in un incidente, aveva preso fuoco. Hopkirk perse la gara per quel gesto, ma si guadagnò una fama imperitura.