Manifestazioni – LAci nel mirino dellAntitrust

Per la seconda volta in pochi anni, l’Automobile Club d’Italia finisce nel mirino dell’Antitrust. Dopo i rilievi sul Pubblico registro automobilistico segnalati al governo nel 2017, i riflettori dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato si spostano ora sulle “manifestazioni automobilistiche di natura non agonistica”. Con una differenza, però: mentre quella del 2017 era una “semplice” segnalazione dell’Authority al governo, stavolta a carico dell’ente di via Marsala è stato aperto un vero e proprio procedimento finalizzato ad accertare un presunto abuso di posizione dominante.

Si ipotizzano ostacoli alla concorrenza fin dal 2016. Secondo l’Autorità, l’Aci – anche tramite Aci Sport e Aci Storico – avrebbe cercato di ostacolare o impedire agli enti di promozione sportiva, alle associazioni sportive dilettantistiche e ai club automobilistici l’organizzazione di eventi e di manifestazioni non agonistiche “allo scopo di espandere la propria posizione in tale mercato e accrescere il numero dei propri affiliati/tesserati”. L’accusa dell’Autorità guidata da Roberto Rustichelli è pesantissima: in pratica, a ridosso delle manifestazioni ludico-amatoriali, l’Aci avrebbe comunicato agli enti preposti al controllo, ossia prefetture, questure e autorità comunali, che tali eventi non sarebbero stati sottoposti al preventivo parere dell’ente (parere, peraltro, “non previsto dalla normativa di riferimento”) e che, in caso di svolgimento, si sarebbero svolti in difformità con le norme tecnico-sportive. Non solo: secondo la delibera con cui il 10 ottobre scorso l’Autorità ha avviato l’istruttoria, “l’indebito utilizzo dei poteri di regolazione e di coordinamento” dell’Aci avrebbe riguardato numerose manifestazioni motoristiche di carattere amatoriale, organizzate in diverse regioni italiane “almeno a partire dal 2016”.

Ispezioni nelle sedi di Aci, Aci Storico e Aci Sport. L’indagine è partita in seguito ad alcune segnalazioni, la prima delle quali è giunta negli uffici dell’Agcm il 20 ottobre 2022 da parte di Asi (Automotoclub storico italiano) e di alcuni club a esso associati. Successivamente, il 15 novembre 2022 è pervenuta all’Autorità una seconda segnalazione dai rappresentanti Asi in Sicilia, seguita, il 12 giugno 2023, da una denuncia presentata dall’associazione sportiva dilettantistica siciliana Palatinus Motorsport. Dopo aver sentito i rappresentanti dei soggetti che avevano presentato le segnalazioni, il 10 ottobre l’Autorità ha deciso di avviare formalmente un’istruttoria per accertare “l’esistenza di una o più violazioni della concorrenza”: oggi, i funzionari hanno effettuato alcune ispezioni nelle sedi dell’Automobile Club d’Italia, di Aci Sport Spa e di Aci Storico con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Adesso Aci, Aci Sport e Aci Storico hanno 60 giorni di tempo per chiedere di essere sentiti: il procedimento dovrà obbligatoriamente concludersi entro il 31 dicembre del 2024.

Nel 2017 venen segnalata la “peculiarità” del Pra. Come accennato all’inizio, non è la prima volta che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato punta i riflettori sull’Automobile Club d’Italia: l’1 febbraio 2017, infatti, aveva segnalato al governo, tra le altre, l’anomalia del doppio registro, ossia l’esistenza di un Pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci e di un Archivio Nazionale Veicoli gestito dal ministero dei Trasporti; “una peculiarità italiana”, scriveva l’Authority, “che non trova riscontro in nessun altro Paese”.