Maserati – Dalla Indy alla F.1, la storia e i successi nelle corse – FOTO GALLERY

Il debutto della Maserati nella Formula E, previsto per il 2023, avverrà a una dozzina di anni di distanza dall’ultimo impegno ufficiale del Tridente in una serie mondiale, nello specifico dopo la striscia vincente degli anni Duemila nel campionato FIA GT dominato con la MC12. Le corse, a Modena, sono però di casa sin dagli albori del marchio. Vediamo quali sono le tappe salienti del Tridente nel motorsport, con l’aiuto delle schede dedicate alle singole auto che potete sfogliare nella gallery qui sopra.  

La prima volta. La prima vettura in assoluto con marchio Maserati, la Tipo 26, di fatto era un’auto da corsa. Alfieri Maserati la portò al debutto alla Targa Florio del 1926 riuscendo a concludere in nona posizione assoluta, primo di classe. La vettura venne evoluta, si fece le ossa in tantissime altre discipline (all’epoca si correva sempre e ovunque) e la successiva vittoria di spicco fu quella al Gran Premio di Tripoli del 1930, con la Maserati V4 guidata da Borzacchini.

Indianapolis. La Maserati allarga i suoi orizzonti verso la fine degli anni Trenta, quando Ernesto Maserati, con il supporto della famiglia Orsi (che nel frattempo aveva rilevato la fabbrica, spostandola da Bologna a Modena) realizzò la 8CTF. Si tratta di una monoposto che di recente è entrata negli annali della Biblioteca del Congresso americano perché nel 1939 e nel 1940 compì un’impresa storica: due vittorie consecutive alla celebre 500 Miglia di Indianapolis. La vettura restò competitiva per un decennio, sfiorando la vittoria in altre occasioni, finché non trovò nuova luce nel 1946 e nel 1947, conquistando per due volte un’altra celebre gara americana: la cronoscalata Pikes Peak. La Maserati tornò a Indianapolis, ma con meno fortuna, nel 1959 con la 420/M/58, una monoposto già impegnata nelle gare europee con Stirling Moss e successivamente modificata per gareggiare sull’ovale dell’Indiana. Più che per i successi sportivi, questa Maserati è diventata celebre per la livrea: è stata infatti la prima vettura da competizione a vestire uno sponsor non legato al mondo dell’automobilismo, ossia i gelati Eldorado. Difatti, è meglio nota come Maserati Eldorado.

La Formula Uno. Ma la vettura senza dubbio più celebre del Tridente è la 250F, ovvero la monoposto che ha preso parte al campionato di F.1 fra il 1954 e il 1960 e che segnava gli anni del dualismo con la Ferrari, ben prima che i due marchi convergessero nello stesso gruppo. La monoposto, spinta da un 6 cilindri 2.5 da 240 cavalli, debuttò al GP di Argentina con Juan Manuel Fangio, subito vittorioso, e si aggiudicò, sempre con il pilota argentino, i mondiali del 1954 (in parte, essendo poi Fangio passato alla Mercedes nel corso della stagione) e del 1957. La 250F segna anche un’altra pietra miliare della Formula 1: nel 1958, a Monaco, Maria Teresa De Filippis è la prima donna a partecipare a un Gran Premio iridato. Il marchio Maserati continuò a frequentare la F.1 sulle testate dei propulsori che spingevano le Cooper T81 e T86 nelle stagioni ’66-’68.

Le barchette. Negli anni Cinquanta non c’è soltanto la Formula 1. Una delle vetture più affascinanti del periodo è infatti la A6GCS/53, la barchetta con cui il Tridente partecipò alla Mille Miglia e conquistò la Targa Florio e il campionato 2 litri Sport. Un’altra affascinante vettura sport è la 300S, strettamente derivata dalla 250F di Formula Uno. Fra il 1955 e il 1958 partecipò al campionato mondiale sport prototipi e nek 1956, dopo aver vinto la 1.000 km del Nurburgring, sfiorò il titolo arrivando seconda nel mondiale marche.
La Maserati tornò a toccare il tema agli inizi degli anni Novanta con la Barchetta, una vettura concepita unicamente per le competizioni con cui diede vita a un campionato monomarca nel 1993: telaio in alluminio, carrozzeria in fibra di carbonio, peso di soli 775 kg e motore 2.0 V6 24 valvole sovralimentato da 315 cavalli.

I monomarca. Durante la metà degli anni 2000 la Maserati è impegnata su due fronti: il campionato FIA GT, di cui parleremo a breve, e i campionati monomarca. Con la GranSport in versione competizioni, il Tridente dà vita a serie internazionali, che hanno visto nascere numerosi talenti del mondo GT e la partecipazione di diverse celebrità. La vettura viene realizzata anche con specifiche GT3 per partecipare all’omonimo campionato europeo. Dal 2010, lo scettro dei monomarca arriva nelle mani della nuova GranTurismo MC per altre annate di competizioni; una volta terminata l’avventura, le vetture vengono omologate in categoria GT4 e partecipano, in mano a team privati, ai vari campionati internazionali di questa categoria.

Dominio MC12. Gli ultimi rilevanti successi della Maserati nelle corse sono quelli del dominio nel mondiale FIA GT. Il Tridente sviluppa la MC12, strettamente derivata dalla Ferrari Enzo, proprio per tornare a competere ad alto livello. La vettura debutta a Imola nel 2004, per una stagione di test affidata all’equipaggio formato da Andrea Bertolini, Mika Salo, Johnny Herbert e Fabrizio de Simone. Nel 2005 si fa sul serio e la Maserati prende parte sia al FIA GT sia all’American Le Mans Series. Da quella stagione in poi, fino al 2010, la MC12 conquisterà tutti gli anni il campionato del mondo, con Michael Bartels, Andrea Bertolini e Thomas Biagi. La prossima sfida per il Tridente, dunque, sarà elettrica con la partecipazione al campionato del mondo di Formula E. Ma non solo, perché potrebbe esserci un futuro nelle corse anche per la MC20 termica nelle categorie GT.