Mercato italiano – A giugno le immatricolazioni crollano: -17,4%
Il mese di giugno è stato fortemente negativo per il mercato italiano dell’automobile. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state targate 132.191 vetture, il 17,4% in meno rispetto a un anno fa, quando, però, si era riscontrato un boom di registrazioni per l’avvio degli incentivi per le elettriche. Il primo semestre si chiude così con un netto peggioramento per l’andamento del mercato: se fino al 31 maggio il cumulato annuo mostrava un declino di appena lo 0,5%, al 30 giugno il calo si approfondisce al 3,6% (sono 854.690 le targhe complessive). Di conseguenza, peggiora anche il confronto con i livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell’Unrae, a fine maggio la differenza era superiore al 20%, mentre ora supera il 23%. Stellantis. A giugno il gruppo ha immatricolato 32.446 auto, per una flessione del 32,9% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (2.575 immatricolazioni, +89,5%), mentre sono in calo quasi tutti gli altri brand: Peugeot perde il 15,5% (5.838 unità). Citroën il 50,1% (3.849), Fiat il 34,9% (11.023), Jeep il 27,2% (4.699), Lancia l’82,7% (719) e Opel il 26,6% (3.069). Tornano a crescere DS (+2,4% e 435 targhe) e Maserati (+12,2% e 239).Gruppo Volkswagen. In calo anche il costruttore tedesco: -8,4% e 21.932 immatricolazioni. In territorio negativo Audi (6.468 registrazioni, -5,1%), Seat (491, -50,8%), Skoda (3.089, -6,3%) e Volkswagen (9.619, -13,3%), mentre Cupra guadagna il 30,7% (2.184 targhe) e Lamborghini il 32,8% (81). Renault. Si contrae a doppia cifra il gruppo della Losanga, che segna un -30,6%, con 15.588 vetture nuove a causa del calo sia della Renault (7.667 immatricolazioni, -28,4%) che della Dacia (7.921 targhe, -32,6%).Toyota. In peggioramento i risultati del costruttore nipponico: sono 10.614 le immatricolazioni, il 12,3% in meno su giugno 2024. La Toyota segna un -10,9% (10.064 registrazioni) e Lexus un -32,1% (550). BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 8.024 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 14%, con il marchio dell’Elica in salita del 10,8% (6.687 targhe) e la Mini in miglioramento del 33% (1.337).Ford e Gruppo Hyundai. Con 5.732 nuove targhe, l’Ovale Blu guadagna l’1,9%, mentre la Hyundai, con 4.361 immatricolazioni, perde il 10,4% e la consociata Kia flette del 22,6% (3.726 registrazioni). Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda registra 5.392 nuove immatricolazioni, incassando un calo complessivo del 3,2%. La Stella a tre punte sale dell’8,7% (5.286 auto), mentre la Smart segna un ulteriore tonfo: 106 targhe e -85%.Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: in forte contrazione la Nissan (2.869 auto, -28,5%), Mazda (918, -29,6%) e Suzuki (3.224, -10,5%), mentre crescono Mitsubishi (245, +33,9%); Honda (825, +2,8%) e Subaru (314, +132,6%). Premium e sportive. Anche il mercato italiano riserva brutte sorprese per la Tesla, alle prese con un calo generalizzato delle targhe in Europa: lo scorso mese, la Casa texana ha immatricolato nel nostro Paese 1.697 elettriche (-66%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 37,9% con 661 nuove targhe (-97,5% per Jaguar e -33,2% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni calare del 30,3% (1.284 unità), mentre la Polestar passa dalle 33 auto di giugno 2024 alle 88 del 2025. In crescita la Ferrari (75 targhe, +23%) e la Porsche (627 immatricolazioni, +6,8%).Gli altri brand. Bene il gruppo DR Automobiles, con un +27,1% (2.791 nuove immatricolazioni); continua la crescita della MG (4.146 unità, +4%). BYD passa da 138 a 1.911 immatricolazioni, Omoda & Jaecoo da 25 a 1.297, Eurasia Motor Company da 95 a 280, mentre Lynk & Co subisce un calo del 35,5%, con 20 nuove unità. La top ten delle più vendute. Anche a giugno è la Fiat Panda la preferita dagli automobilisti italiani: l’utilitaria torinese segna 7.488 nuove immatricolazioni. Seguono, nell’ordine, Dacia Sandero (3.615), Dacia Duster (3.261), Renault Clio (3.204), Jeep Avenger (3.116), Toyota Yaris (2.799), Toyota Yaris Cross (2.786), Toyota Aygo X (2.600). MG ZS (2.522) e Ford Puma (2.316).I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati perdono ben il 29,5% e scendono dal 59,5% al 50,9%, mentre prosegue il rimbalzo del noleggio. La componente del lungo termine segna un +4% grazie al +25,1% delle finanziarie captive e sale al 23,8% del mercato totale. Il breve termine, invece, guadagna ben il 36,6% e arriva al 4,9% delle targhe. Continua il calo delle auto-immatricolazioni: perdono il 14% nonostante il +48,9% dell’uso noleggio, ma, complice l’andamento negativo del mercato generale, salgono dal 13,6% al 14,2%. Infine, andamento sostanzialmente stabile per società ed enti, con un +0,5% e il 6,2% del mercato. In grande spolvero le Phev. Tra le alimentazioni, la sola categoria in territorio positivo è quella delle ibride plug-in, da mesi su un percorso di continua crescita in scia all’aumento dell’offerta da parte dei costruttori: a giugno crescono del 69,9% e vedono la loro quota più che raddoppiare dal 3,5% al 7,2%. Male le elettriche pure, con un calo del 40,7% e una penetrazione in discesa dall’8,3% al 6%, e anche le ibride non ricaricabili: registrano un -7,1% (-4,7% per le full hybrid, -8,1% per le mild), ma salgono dal 38,7% al 43,6%. I modelli a benzina perdono il 26,5% e passano dal 26,5% al 23,6%. Le diesel, invece, crollano del 35,8% e si fermano al 10% (era il 12,8% un anno fa). Quasi inesistente il metano, con una sola immatricolazione. In calo il Gpl: -21,5% e una penetrazione in contrazione dal 10,1% al 9,6%. La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più targata a giugno è la Tesla Model Y (902 unità), seguita da Tesla Model 3 (793), BMW iX1 (320), Citroën C3 (299), Leapmotor T03 (267), Mercedes EQA (203), Ford Puma (189), Dacia Spring (188), Volvo EX30 (179) e BYD Dolphin Surf (172). Emissioni. Anche per il mese di giugno, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull’andamento delle emissioni medie, che cedono lo 0,2% e si assestano su 112,3 g/km (114,5 g/km nel semestre, -4,3%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta il 9,4% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 3,6%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 62,6%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 20,3 e quella oltre i 190 g/km arriva al 2,2%. Il commento dell’Unrae. L’associazione delle Case estere, nella sua nota di commento ai dati sulle immatricolazioni, torna a porre l’accento sulla necessità di riformare la fiscalità sull’auto. Da anni Unrae sottolinea che, senza una revisione strutturale della fiscalità delle flotte aziendali, l’Italia non potrà sostenere concretamente la transizione energetica, afferma il presidente Roberto Pietrantonio. L’attuale trattamento fiscale è datato e penalizzante: ribadiamo la necessità di modulare detraibilità Iva e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 dei veicoli, e di ridurre a tre anni il periodo di ammortamento. Pietrantonio è convinto che una fiscalità evoluta porterebbe a regime maggiori entrate per l’erario grazie a un mercato più vitale, contribuendo al tempo stesso al miglioramento della qualità dell’aria e alla riduzione delle emissioni climalteranti. indispensabile intervenire urgentemente per mirare a una completa revisione dell’impianto fiscale, pur prevedendo interventi graduali qualora le esigenze di bilancio lo richiedessero. Il settore automotive non può più permettersi attese.