Mercato italiano – A marzo immatricolazioni in calo: -3,7%

Il mercato italiano dell’auto torna in territorio negativo dopo 19 mesi di fila di crescita continua. A marzo, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 162.083, il 3,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. La flessione mensile riduce la crescita registrata nella prima parte dell’anno: con 451.261 targhe, il trimestre mostra un miglioramento del 5,7%, all’incirca la metà del +11,7% registrato dal consuntivo dei primi due mesi. A pesare sui numeri, come già paventato a più riprese da associazioni ed esperti, è stata l’attesa dei consumatori per i nuovi incentivi. Inoltre, sono ancora lontani i livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell’Unrae, le registrazioni mensili risultano infatti in flessione del 16% e quelle trimestrali di oltre il 15%.

Stellantis. A marzo, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 52.605 auto immatricolate, l’11,6% in meno rispetto a un anno fa. Tutti i marchi sono in territorio negativo: -9,7% per Alfa Romeo (2.701 targhe), -5,8% per Citroën (6.856), -11,5% per DS (733), -2,1% per Fiat (17.012), -11,7% per Jeep (7.061), -4,2% per Lancia (4.845), -25,6% per Maserati (349), -32,1% per Opel (4.690) e -21,1% per Peugeot (8.358). 

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 26.014, per un incremento del 3,3%. Audi perde il 9% (6.249 registrazioni), Cupra il 10,7% (1.643) e Seat il 31,7% (1.034), mentre Lamborghini guadagna il 110,7% (59). Inoltre, Skoda cresce del 14,3% (3.677) e Volkswagen del 14% (13.352).

Renault e Ford. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo registra un miglioramento del 5,2% e 16.205 immatricolazioni. Di queste, 7.685 sono del marchio della Losanga (+4,9%) e 8.520 della Dacia (+5,4%). In calo Ford: le 7.433 targhe mensili implicano una contrazione del 24,2%.

BMW e Daimler. Per il costruttore bavarese le registrazioni totali sono 7.802, il 4,8% in meno rispetto a un anno fa: il marchio BMW immatricola 6.468 vetture e guadagna il 5,6%, mentre la Mini, con 1.334 targhe, perde il 35,5%. In controtendenza la Mercedes-Benz, con una crescita del 12,3% e 6.441 vetture registrate, di cui 6.027 per il brand della Stella a tre punte (+16,3%) e 414 per la (-25,3%).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota mette a segno una crescita del 31,8% grazie a 13.388 registrazioni, di cui 12.945 per il marchio delle tre ellissi (+31,2%) e 443 per la Lexus (+52,2%). Bene anche Nissan (+0,2%, 5.240 targhe), Honda (+20,4%, 761) e Mitsubishi (+48,3%, 433), male Suzuki (-3,5%, 3.387), Mazda (-11,8%, 1.426) e Subaru (-62%, 150). Negative le performance delle Case coreane: con 4.657 immatricolazioni, la Hyundai perde il 6%, mentre la consociata Kia subisce un calo del 5,6% (4.501 vetture).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo targa 2.447 vetture, il 55,1% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 918 (+5,1%), di cui 137 per il marchio del Giaguaro (+4,6%) e 781 per il brand delle fuoristrada (+5,1%). Calo a doppia cifra per la Tesla, con un -49,7% (1.465 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -7,3% (76) e la Porsche un +33,3% (1.049).

Gli altri brand. Performance negative per il gruppo DR, con un -65,7% (1.182 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG balza del 66,9% (3.969) e Lynk & Co registra un -75% (134). Bene Eurasia Motor Company con 85 registrazioni e un aumento del 7,6%.

La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 11.806 unità, è sempre prima. La seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (5.535) e la terza dalla Lancia Ypsilon (4.845). Seguono, nell’ordine, la Citroën C3 (4.490), la Toyota Yaris Cross (3.849), la Toyota Yaris (3.760), la Volkswagen T-Roc (3.403), la Jeep Avenger (3.265), la Peugeot 208 (3.211) e la Renault Clio (3.055). 

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati subiscono una contrazione del 5,5%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 27,1% e quella di breve balzare del 65,7%. Male le società, con un -7,6%, mentre le autoimmatricolazioni salgono del 26% (+23,9% l’uso privato e +60,2% l’uso noleggio).

Crollano le Bev. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione conferma l’impatto dell’attesa degli incentivi sulle elettriche a batteria: le Bev crollano del 34,5% e scendono dal 4,8% al 3,3% del mercato totale. Prosegue il momento negativo delle ibride plug-in: -22,6% e quota in contrazione dal 4,3% al 3,5%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono dell’8,9% (+13,1% per le “full”, +7,3% per le “mild”) e passano dal 34,5% al 39% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 6,4%, per una quota in miglioramento dal 28,4% al 31,4%, mentre le diesel perdono il 28% e scendono dal 20,3% al 15,2%. Ancora in (relativo) spolvero il metano: +36,4% e quota raddoppiata dallo 0,1% allo 0,2%. Infine, si arresta il trend positivo del Gpl: -3,2% per un peso sul mercato che rimane comunque stabile al 7,6%.

La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche si conferma in cima la Tesla Model Y (787 targhe), seguita da Tesla Model 3 (609), Volvo EX30 (367), Smart Fortwo (309), BMW iX1 (261), Audi Q4 e-tron (259), Volkswagen ID.3 (226), Mercedes EQA (204), Jeep Avenger (155) e Fiat Nuova 500 (135).

Emissioni. Quanto alle emissioni, si torna a vedere il segno più: la CO2 media è pari a 120,3 g/km, lo 0,7% in più rispetto ai 119,5 dello stesso mese dell’anno scorso. Inoltre, il consuntivo del trimestre mostra un dato in aumento da 119,9 a 121,1 g/km (+1%). A marzo sono state immatricolate 6.581 auto (4% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 4.369 vetture (2,7% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 111.222 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 67,8% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 35.748 auto (21,8% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 3.205 (2%).