Mercato italiano – A ottobre un altro tonfo: -9,1%

Il mercato italiano dell’auto registra un nuovo calo: a ottobre, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 126.488 autovetture, contro le 139.078 dello stesso mese dell’anno precedente, con un calo del 9,1%. Leggero segno più per quanto riguarda le vendite dall’inizio dell’anno: 1.328.663 immatricolazioni contro le 1.316.001 del periodo gennaio – ottobre 2023, con un incremento dell’1%.

Gli utilizzatori. Calano leggermente le immatricolazioni di privati (-0,7%), che rimagono comunque il 64,4% della quota di mercato (57,7% dall’inizio dell’anno). Scendono anche le autoimmatricolazioni (-22,7% rispetto a ottobre 2023), che passano dall’11,5% del mercato nel 2023 al 9,8%. Continua la flessione del noleggio a lungo termine (-24,9% rispetto a ottobre 2023), così come quella del breve termine (-14,6%), con quote di mercato rispettivamente del 18,3% e del 1,2%. Da ultimo, -12,2% per Società ed Enti, con una quota di mercato che cede 0,2 punti nel mese, dal 6,5 al 6,3%.

La classifica per marca. Per il secondo mese di fila la Fiat chiude al terzo posto con 9.194 immatricolazioni, con un crollo del 43,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Al primo posto delle marche più vendute la Volkswagen, con 10.928 nuove targhe (+12,1% rispetto a ottobre 2023, per una quota di mercato dell’8,6%), e la Toyota, con 10.630 (+7,4%, quota di mercato pari a 8,4%). Con 7.705 immatricolazioni la Dacia scavalca la Renault (7.068) e si posiziona al quarto posto: la casa low cost registra un -4,6 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, e ottiene una quota di mercato pari al 6,1%. La Renault perde l’8% e si attesta al 5,6%. A seguire, nella classifica dei brand più venduti la Peugeot (6.907 nuove targhe, +27,4%), la BMW (6.438, +20,3%), la Jeep (6.084, -10,8%), la Ford (5.878, -13,8%) e la Audi (5.408, -6,5%).

Stellantis. Non si ferma il periodo nero del gruppo guidato da Carlos Tavares, che a ottobre ha immatricolato 32.002 vetture, a fronte delle 44.350 dello scorso anno: il calo è del 27,8% rispetto allo stesso mese del 2023. Dall’inizio del 2024 il calo è dell’8,3%: 398.540 nuove targhe contro le 434.396 dello scorso anno. Segno meno per quasi tutti i brand del gruppo: -25,7% per Alfa Romeo (1.810 immatricolazioni), -43,2% per Citroën (2.927), -13,8% per DS (400), -43,4% per Fiat (9.194), -10,8% per Jeep (6.084), -40,5% per Maserati (184 vetture). Il dato più clamoroso riguarda Lancia:  -81%, con 805 nuove immatricolazioni contro le 4.223 dello scorso ottobre. In crescita Opel (+12,2%, 3.691 targhe) e Peugeot (+27,4%, 6.907 nuove immatricolazioni).

Gruppo Volkswagen. Il gruppo tedesco registra 21.986 nuove immatricolazioni, con un incremento del 4,6% rispetto a ottobre 2023. Crescono Volkswagen (+12,1%), Skoda (+30,6%) e Lamborghini (+181%), calano Audi (-6,5%), Cupra (-19,5%) e Seat (-32,5%). La quota di mercato complessiva è del 17,4% contro il 15,1% dello scorso anno. Dall’inizio dell’anno l’incremento del gruppo è dello 0,9% (215.156 nuove immatricolazioni contro 213.342 di gennaio – ottobre 2023).

Gruppo Renault. Rispetto a ottobre 2023 il gruppo francese perde il 6,3%, con 14.773 nuove immatricolazioni complessive: di queste, 7.705 sono Dacia (-4,6%) e 7.068 sono Renault (-8%%). La quota di mercato complessiva è dell’11,7%, in aumento rispetto all’11,3% dello scorso ottobre.

Gruppo Toyota. Cambia segno il cumulato del gruppo delle Tre ellissi, che con 11.241 nuove immatricolazioni guadagna il 9,6% rispetto all’ottobre 2023, per una quota di mercato complessiva del 8,9%. Le nuove targhe complessive sono 10.630 per la Toyota (+7.4%) e 611 per la Lexus (+72,6%).

Gruppo Hyundai-Kia. Si conferma il quinto posto per il costruttore coreano, con 8.666 nuove immatricolazioni. La Hyundai registra 4.469 unità vendute, con un aumento del 3,4%, per una quota di mercato pari al 3,5%, mentre la Kia immatricola 4.197 nuove vetture, con un calo dell’1,3%, e una quota di mercato del 3,3%.

Gruppo BMW. Per il costruttore di Monaco le nuove registrazioni sono 7.558, il 14,5% in più rispetto a un anno fa: il marchio dell’Elica targa 6.438 vetture e guadagna il 20,1%, mentre la Mini, con 1.120 immatricolazioni, perde il 10,3%.

Ford e Daimler. Con 5.878 nuove immatricolazioni rispetto alle 6.821 dello scorso anno, l’Ovale blu segna un -13,8%, con una quota di mercato complessiva pari al 4,7%. 5.248 le targhe del gruppo Daimler: 5.160 per Mercedes Benz (con un aumento del 10,1%) e 88 per Smart (-87,1%). La quota di mercato dei due brand è rispettivamente del 4,1% e dello 0,07%.

Le altre Case. In un contesto generalmente negativo segnala un incremento a doppia cifra la casa anglo-cinese MG, che con 3.444 immatricolazioni cresce del 22,5%, conquistando una quota di mercato del 2,7% (era il 2% lo scorso anno). Cresce anche DR Motor (+35,5%), ma calano i brand Evo (-37%) e Sportequipe (-74,6%): nel complesso, il gruppo DR Automobiles segna un -1,1%, con 2.419 nuove targhe rispetto alle 2.446 dell’ottobre 2023. Calano Suzuki (-8,3%) e Mazda (-17,7%), crescono Mitsubishi (+262,3%) e Byd, che passa da 51 auto targate a ottobre 2023 a 515 del mese scorso: l’incremento è del 909,8%, e la quota di mercato complessiva è dello 0,4%.

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium continua a crescere la Volvo, che con 1.657 nuove immatricolazioni segna un +23,8% rispetto a un anno fa, con una quota di mercato dell’1,3%. Il gruppo Jaguar Land Rover perde complessivamente il 54,6%: sono 610 le nuove targhe (56 per Jaguar, -65,4%, 554 per Land Rover, -53,1%). Con 830 immatricolazioni la Porsche perde il 11,5%; con 484 nuove targhe, la Tesla perde invece il -46,7%.

La classifica per alimentazioni. Le ibride si confermano le auto più vendute in Italia (con una quota di mercato del 42,8%), anche se con 54.936 immatricolazioni contro le 55.326 dello stesso mese dello scorso anno, registrando quindi una flessione dello 0,7%. In questo segmento, le full hybrid sono 17.351 (+6,4%) e le mild 37.585 (-3,7%). Continua il calo delle plug-in (3,4% del mercato), che con 4.363 nuove targhe perdono il 25,6% rispetto a ottobre 2023, quando le immatricolazioni erano state 5.862. Dopo l’incremento registrato a settembre tornano a calare anche le elettriche: 5.067 nuove immatricolazioni contro le 5.803 dello scorso anno, con un calo del 12,7%. La quota di mercato delle Bev in Italia è del 4%. Non si ferma il calo delle motorizzazioni termiche: -9,5% per i modelli a benzina, che crescono del 4,7% anno su anno e si attestano a una quota di mercato pari al 27,5%. -22% per le auto a gasolio (-22,7% anno su anno), con una quota del 13,1%. Con 11.768 nuove immatricolazioni il Gpl perde il 16,3%, e si attesta al 9,2% del mercato. Solo 3 le auto a metano immatricolate contro le 119 dello scorso anno: un calo del 97,5%, che azzera di fatto la quota di mercato dei modelli alimentati a gas naturale.

La top ten. La classifica dei modelli più venduti vede al primo posto la Fiat Panda, con 7.052 nuove immatricolazioni, seguita dalla Dacia Sandero (4.948 immatricolazioni). Con 4.584 nuove targhe si conferma terza nelle vendite la Jeep Avenger. La classifica prosegue con la Toyota Yaris Cross (3.314), la Peugeot 208 (3.304), la Renault Clio (3.171), la Toyota Yaris (2.755), la Opel Corsa (2.672), la Volkswagen T-Cross (2.583) e la Ford Puma (2.384).

Le elettriche più vendute. A guidare la classifica di ottobre delle elettriche c’è la Volvo EX30 con 450 nuove immatricolazioni, seguita dalla Porsche Macan (316 targhe), la Tesla Model Y (261 unità) e la Peugeot 208 (249). Debutta al quinto posto, con 220 immatricolazioni, la piccola Renault 5, seguita dalla Model 3 con 212 nuove unità. La classifica prosegue con la Jeep Avenger (196), la BMW iX1 (164), la Citroen C3 (151) e la Mercedes EQA (144).

Emissioni. Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, nel mese di ottobre tornano a salire i valori medi di CO2 delle auto di nuova immatricolazione: 119,3 g/Km, con un incremento dello 0,3%, e un valore di 119,4 g/Km nei 10 mesi (con un calo dello -0,4%). L’obiettivo fissato dall’Unione Europea per quest’anno è di 116 g/km, mentre nel 2025 scenderà a 93,6 g/km. Lo scorso mese sono state immatricolate 6.426 auto (5% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.819 vetture (2,2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 85.546 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 66,7% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 27.826 auto (21,7% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.800 (2,2%).

 

Il commento dell’Unrae. Non va per il sottile l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che definisce il taglio di 4,6 miliardi del Fondo automotive, previsto nella Legge di Bilancio, il de profundis della transizione green nel settore. Un drastico abbattimento che per l’Italia significa arrestare il processo di transizione ecologica, già in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, e compromettere in modo forse irreversibile il raggiungimento degli obiettivi dell’UE, commenta Michele Crisci, Presidente di Unrae. L’associazione invita pertanto il Governo a operare un veloce cambio di policy nel corso dell’iter di approvazione della Legge di Bilancio, riequilibrando le risorse a favore del settore automotive, ingiustificatamente penalizzato.

Il commento di Motus-E. Negativo anche il commento dell’associazione che rappresenta gli operatori impegnati nella mobilità elettrica: il Paese è sempre più fanalino di coda tra i grandi mercati europei, spiega Fabio Pressi, presidente di Motus-E. Per i consumatori e per l’industria è estremamente complicato orientarsi in uno scenario volubile come quello italiano. A tutela delle imprese e dei lavoratori della filiera, e nell’interesse dell’intero Sistema Paese appare quindi cruciale un confronto aperto e costruttivo per tracciare il futuro di un’industria centrale per l’economia nazionale.