Mercato italiano – Agosto torna in “rosso”: -13,4%

Dopo mesi di segni più, il mercato italiano dell’auto registra una brusca frenata. In agosto, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 69.121 vetture, per un calo del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2023: numeri, come da tradizione, molto più bassi a quelli degli altri mesi per via delle chiusure per ferie di molte concessionarie. Peraltro, dopo la riduzione delle vendite di auto elettriche a luglio, è ancora più evidente come la richiesta di nuovi modelli si sia considerevolmente indebolita a seguito dell’esaurimento degli incentivi auto, al punto da registrare un crollo del 36%. I risultati di agosto portano il consuntivo dei primi otto mesi a conteggiare 1.080.447 registrazioni, per un incremento del 3,8%. Rimangono comunque lontani i livelli pre-Covid: secondo le elaborazioni dell’Unrae, il divario è del 18,5%.

Stellantis. In agosto, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 17.228 auto immatricolate, il 32,3% in meno rispetto a un anno fa. Contrastato l’andamento dei vari marchi: -25% per Alfa Romeo (1.047 targhe), -60% per Citroën (1.281), -45,7% per DS (176), -44,4% per Fiat (4.756), -7,2% per Jeep (3.139), -45,3% per Lancia (1.362), -51,4% per Maserati (69), -18,5% per Opel (2.012) e -5,5% per Peugeot (3.648).

Gruppo Volkswagen.
Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 12.125, per un calo del 4,5%. Audi guadagna il 3,1% (3.639 registrazioni) e Skoda il 15,5% (2.248), mentre Cupra perde il 36,7% (674), Seat il 29,2% (401), Volkswagen il 7,5% (5.148) e Lamborghini il 21,1% (15).

Renault. Il gruppo francese sale del 18,9% grazie a 9.067 targhe mensili, di cui 4.941 per Dacia (+16,1%) e 4.126 per il marchio della Losanga (+22,5%).

Toyota. In forte crescita anche il gruppo delle Tre ellissi: le 6.227 immatricolazioni implicano un miglioramento del 23,9%. Il marchio Toyota segna un +21,6% a 5.941 unità, mentre la Lexus balza del 104,3% (286 immatricolazioni).

BMW. Per il costruttore di Monaco le registrazioni sono 4.163, il 6% in più rispetto a un anno fa: il marchio dell’Elica targa 3.809 vetture e guadagna il 28,6%, mentre la Mini, con 354 immatricolazioni, perde il 63,4%.

Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda, con 2.186 targhe, registra un calo del 18,5%: la Stella a tre punte cede il 15,4% (2.133 immatricolazioni), mentre la Smart crolla del 67,1% (53).

 

Ford e gruppo Hyundai. L’Ovale blu subisce un calo dell’8,9%, fermandosi a 3.609 registrazioni. In contrazione pure la Hyundai, che con 2.241 targhe scende del 12,8%. Più contenuta la riduzione della consociata Kia: -3,6% e 2.638 immatricolazioni.

Le altre asiatiche. Tutte in calo le altre Case giapponesi, con l’eccezione della Mitsubishi, che con 75 immatricolazioni sale del 23%: -51,4% per Nissan (1.154), -1,9% per Suzuki (1.468), -25,5% per Mazda (410), -21,8% per Honda (301) e -61,8% per Subaru (47).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo registra 792 vetture, il 10,2% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 468 (-22,3%), di cui 28 per il marchio del Giaguaro (-71,7%) e 440 per il brand delle fuoristrada (-12,5%). In forte calo la Tesla, con un -79,6% (435 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un +100% (42) e la Porsche un -39,3% (238).

Gli altri brand. Segno meno per il gruppo DR, con un calo del 45,4% (1.401 targhe). Tra i marchi di origine cinese, la MG sale del 35,1% (2.002) e la Lynk & Co registra un -27,3% (8). Bene Eurasia Motor Company, con 71 registrazioni e un aumento del 36,5%. Crescita a quadrupla cifra per la BYD: +1.492% grazie a 223 immatricolazioni (14 l’anno scorso).

La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 3.326 unità, è sempre la regina del mercato, ma viene insidiata dalla Dacia Sandero, seconda con 2.879 immatricolazioni. Più staccata, al terzo posto, la Jeep Avenger (2.139) seguita dalle Toyota Yaris Cross (1.905), Dacia Duster (1.806), Renault Captur (1.794) e Clio (1.721), Peugeot 208 (1.690), Ford Puma (1.648) e Toyota Yaris (1.554).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati risultano in calo del 9,1%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 25,1% e quella di breve crescere del 169,8%. In contrazione anche le società e gli enti, con un -20,9%, mentre si arresta la crescita delle autoimmatricolazioni: -23,2% (-22,8% l’uso privato e -29,1% l’uso noleggio).

Grande frenata Bev. Dopo il rallentamento del mese di luglio, l’esaurimento degli incentivi per la categoria di veicoli tra 0 e 20 g/km di emissioni porta a una netta frenata delle auto a batteria. Le elettriche, dopo il +118% di giugno e il +4% di luglio, calano del 36,1%, pari a una quota di mercato del 3,8% (5% un anno fa). Prosegue anche il momento negativo delle ibride plug-in, -28,2% e quota in contrazione dal 4,6% al 3,3%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 2% (+17,9% per le “full”, -3,7% per le “mild”) e passano dal 35,2% al 39,1% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina calano del 18,8%, ma la quota è in miglioramento dal 28,0% al 29,9%. Le diesel perdono il 32,1% e scendono dal 19,1% al 14,3%. Male anche il metano (-95,6%, solo tre vetture immatricolate e un peso prossimo ormai allo zero), così come il Gpl (-6,8%, ma con una penetrazione in aumento dal 9,1% al 9,4%).
 
La classifica delle elettriche. A guidare la classifica delle vendite di auto elettriche è la Tesla Model Y, che con 376 immatricolazioni si riprende lo scettro dalla Volvo EX30, regina di luglio e seconda in agosto con 263 registrazioni. Terza la BMW iX1 (155), seguita da Volkswagen ID.3 (124), MG4 (106), Ford Explorer (96), Peugeot E-2008 (95), BYD Seal (92), Peugeot e-208 (71) e Fiat 500 (69).

Emissioni. Quanto alle emissioni, in agosto la CO2 media cresce dello 0,3% a 119,2 g/km, ma cala dello 0,4% a 119,6 nel consuntivo dei primi otto mesi. Lo scorso mese sono state immatricolate 3.441 auto (4,9% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 1.545 vetture (2,2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 46.580 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 66,9% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 15.395 auto (22,1% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 1.306 (1,9%).