Mercato italiano – Anche settembre si chiude male: -10,75%

Il mercato italiano dell’auto registra un nuovo calo: a settembre, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 121.666 vetture, l’10,75% in meno rispetto alle 136.316 dello stesso mese del 2023. Segno più, come del resto anche ad agosto, per il cumulato dall’inizio dell’anno: 1.202.122 immatricolazioni rispetto alle 1.176.923 del 2023, per un incremento dell’2,1% ormai eroso. Ancora molto lontani i livelli pre-Covid: secondo le elaborazioni Unrae, il divario è pari al 18,1%.

La classifica per marca. La Fiat chiude il mese al terzo posto, dietro la Volkswagen e la Toyota, che salgono rispettivamente al primo e al secondo posto dei gruppi con più immatricolazioni. La Volkswagen ha segnato 9.742 immatricolazioni, con un -3,83%, che la porta a una quota di mercato per il mese di settembre dell’8,02%. Con 9.704 targhe segue la Toyota, che segna un -5,95% e si attesta su una quota di mercato del 7,98%. Il crollo della Fiat (-43,74%) fa scendere la Casa torinese al terzo posto, con una quota di mercato del 7,46%. Al quarto posto troviamo la Renault (+14,15% rispetto a settembre 2023, 6,27% di quota di mercato), seguita da Dacia (+18,44%, 6,27%). Chiudono la classifica delle prime dieci Case Peugeot (-2,06%), BMW (+26,08%), Ford (-14,4%), Jeep (-8,2%) e Audi (-4,13%).

Stellantis. Prosegue il periodo nero per il gruppo guidato da Carlos Tavares, che ad agosto scontava un -32,3%, e a settembre un ulteriore -33,90% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il calo sul dato complessivo dall’inizio del 2024 è del 6,03%. Segno meno per tutti i marchi: -12,57% per Alfa Romeo (1.912 targhe), -74,52% per Citroën (1.295), -26,28% per DS (359), -43,74% per Fiat (9.078), -8,20% per Jeep (5.573), -72,16% per Lancia (1.055), -57,97% per Maserati (153), -7,76% per Opel (3.542) e -2,06% per Peugeot (6.522).

Gruppo Volkswagen. Il consolidato del gruppo tedesco vede 20.022 nuove immatricolazioni, rispetto alle 21.592 del settembre 2023, con un calo del 7,27%. Audi perde il 4,13% (5.286 targhe), Seat scende del 39,60% (610), Cupra segna un -48,59% (950), Skoda guadagna leggermente (+2,78% con 3.384 nuove immatricolazioni) e Volkswagen, come detto, scende del 3,83% (9.742). Di contro, Lamborghini raddoppia con 50 immatricolazioni, 27 in più rispetto all’anno scorso.  

Gruppo Renault. Rispetto a settembre 2023 il gruppo francese guadagna il 16,25%, con 15.340 nuove immatricolazioni complessive: di queste, 7.630 sono Dacia (+18,44%) e 7.710 Renault (+14,15%).

Gruppo Toyota. Dopo la crescita del mese scorso, il gruppo delle Tre ellissi perde il 4,07%, riuscendo comunque a salire al secondo posto nella classifica per marca: le immatricolazioni totali sono 10.364, di cui 9.704 per la Toyota (-5,95%) e 660 per la Lexus (+35,8%).

Gruppo Hyundai-Kia. Quinto posto per il costruttore coreano, che con 8.334 immatricolazioni segna un aumento dell’1,76% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, pari a una quota di mercato del 6,85%. Equamente ripartite le targhe tra la Hyundai (4.146) e la Kia (4.188).

Gruppo BMW. Per il costruttore di Monaco le registrazioni sono 7.448, il 18,2% in più rispetto a un anno fa: il marchio dell’Elica targa 6.430 vetture e guadagna il 26,08%, mentre la Mini, con 1.018 immatricolazioni, perde il 15,24%.

Ford e gruppo Daimler. L’Ovale blu segna un -14,40% rispetto allo scorso anno, con 5.708 nuove immatricolazioni rispetto alle 6.668 di settembre 2023. La quota di mercato complessiva è del 4,69%. Con 5.290 targhe (di cui 94 Smart), il costruttore di Stoccarda è in calo dell’11,60%, per una quota di mercato pari al 4,35%.

Le altre Case. Cresce Suzuki (3.612 immatricolazioni, +1,72%), così come MG (3.230 targhe, +12,27%) e Subaru (167 nuove auto, +8,44%). Calano invece Mazda (1.252 targhe, pari a -9,01%) e Honda (652, -28,35%). Segno positivo per il gruppo DR, che con 2.196 immatricolazioni segna un +26,72%: domina la classifica il marchio DR (1.687), seguito da Evo (493) e Sportequipe (16). Al suo debutto in Italia, la Omoda registra 414 immatricolazioni.

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo registra 1.605 nuove immatricolazioni, trainata dall’elettrica compatta EX30, con una crescita del 21,87% rispetto a un anno fa; il gruppo Jaguar Land Rover perde il 47,75% con 754 nuove targhe (49 per Jaguar, 705 per Land Rover). Con 606 immatricolazioni la Porsche perde il 12,55%. Crescita a tre cifre per la Tesla, che con 1.949 consegne registra un +115,12% rispetto a settembre 2023.

La classifica per alimentazioni. Dopo il calo registrato nel mese di agosto, le elettriche tornano a registrare un incremento, pari al +29%, grazie al grande numero di consegne da parte della Tesla all’inizio del trimestre (1.949 nuove targhe): la quota delle Bev sul mercato italiano sale al 5,2% rispetto al 3,6% dello scorso anno. Prosegue il periodo nero per le plug-in, che con 4.136 immatricolazioni registrano un calo del 25,5% rispetto al 2023, con una quota in contrazione (dal 4 al 3,4%). Fanno meglio le ibride, anche se il segno è leggermente negativo (-1,5%): con 17.023 nuove targhe, le full hybrid segnano un +11,1%, mentre le mild hybrid (36.952) scendono del 6,4%. Cresce la quota di mercato complessiva delle ibride, che passa dal 39,5% al 43,9%, mentre continua il calo delle motorizzazioni termiche pure: -23% per i modelli a benzina (che passano dal 29.3% al 25,4% di mercato) e -27,3% per quelli a gasolio (dal 15,5% al 12,7%). Cresce il Gpl, che con 11.447 immatricolazioni guadagna il 2,9%, per una quota di mercato che passa dall’8% dello scorso anno al 9,3%. Solo 9 (nove) le auto a metano, per un calo del 90,9%: di fatto, la quota di mercato del gas naturale è azzerata.

La top ten. Pressoché invariata la classifica dei modelli più venduti, almeno per quanto riguarda le prime tre posizioni: la regina di vendite rimane la Fiat Panda, con 7.030 nuove unità. Segue la Dacia Sandero, con 4.131 immatricolazioni, mentre si conferma al terzo posto la Jeep Avenger, con 3.959 targhe. Seguono poi la Toyota Yaris Cross (3.241), Peugeot 208 (3.191), Renault Clio (3.187), Renault Captur (3.053), Dacia Duster (3.002), Volkswagen T-Roc (2.520) e Opel Corsa (2.518).

Le elettriche più vendute. A guidare la classifica di settembre delle elettriche c’è la Tesla Model 3, con 1.284 nuove immatricolazioni (contro le sole 32 dello stesso mese del 2023), seguita dalla Model Y (600) e dalla Volvo EX30, sul terzo gradino del podio (418). A seguire troviamo Peugeot 208 (374), Ford Explorer (219), BMW iX1 (217), Audi Q4 (212), Jeep Avenger (190), Volkswagen ID.3 (162) e Fiat 500e (127).

Emissioni. Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, la ripresa delle auto elettriche ha contribuito a far scendere la CO2 media delle auto immatricolate, che passa da 119,6 g/km del settembre dello scorso anno a 117,5 g/km, con un calo dell’1,8%. Nel dato cumulativo, ossia dall’inizio dell’anno, la contrazione è stata dello 0,5%. Ricordiamo che l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per quest’anno è di 116 g/km, mentre nel 2025 scenderà a 93,6 g/km. Lo scorso mese sono state immatricolate 7.799 auto (6,3% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.649 vetture (2,2% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 80.517 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 65,5% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 27.336 auto (22,2% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.333 (1,9%).

Il commento dell’Unrae. “I risultati di settembre evidenziano l’urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024”, commenta Michele Crisci, presidente dell’Unrae. L’associazione dei costruttori ilancia le proposte fatte al governo: “Bisogna partire subito a lavorare sulla necessità di una riforma fiscale per le auto aziendali”, prosegue Crisci. “Nel piano di sostegno alla domanda per il triennio 2025-2027 chiediamo interventi mirati, tra cui il ripristino dei 250 milioni di euro stornati per il decreto Coesione, e la rimozione del price cap per le auto della fascia 0-20 g/Km o almeno la sua equiparazione a quello della fascia 21-60 g/km”.