Mercato italiano – Crescita a doppia cifra in agosto: +12%
Agosto si rivela positivo per il mercato auto italiano, con un ritorno alla crescita a doppia cifra per le immatricolazioni dopo il rallentamento dei due mesi precedenti. In particolare, stando ai dati diffusi dal ministero dei Trasporti, le registrazioni mensili si sono attestate a 79.756 unità, con un tasso di miglioramento sull’anno scorso del 12%, circa tre punti percentuali in più rispetto al +8,8% di luglio e al +9,2% di giugno. La crescita di agosto, legata sempre alla maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita e all’effetto statistico della bassa base di confronto con il 2022, consente al mercato italiano di dimezzare il divario sui livelli pre-pandemia del 2019: infatti, secondo le elaborazioni Unrae, il gap mensile si è ridotto al 10,6%, a fronte di una media del 20% circa registrata negli ultimi mesi. In ogni caso, bisogna sempre ricordare come agosto non sia un mese particolarmente indicativo per l’andamento della domanda a causa dei minori giorni lavorativi e della chiusura delle concessionarie per le ferie estive. Inoltre, se si guardano i dati del consuntivo annuo, manca ancora all’appello un quarto dei volumi: nei primi otto mesi del 2023 le immatricolazioni sono state 1.040.560, il 20,3% in più sul pari periodo del 2022, ma il 21,5% in meno sul 2019.
Stellantis. Ad agosto, il gruppo guidato a Carlos Tavares conta 25.457 immatricolazioni, lo 0,2% più rispetto a un anno fa. Tra i vari brand spiccano le performance nel premium, mentre i marchi di massa sono per lo più in calo. Infatti, Alfa Romeo sale del 28,7% (1.046 immatricolazioni) e DS del 97,6% (324), mentre la Jeep va oltre il raddoppio con un +106,4% e 3.381 immatricolazioni. Al contrario, la Citroën perde il 4,3% (3.203 targhe), la Fiat il 20,4% (8.542) e la Lancia il 12% (2.490). Bene la Peugeot (+2,8% e 3.859 registrazioni) e la Opel (+25,7% e 2.470), mentre la Maserati subisce un calo del 19,8% (142 targhe).
Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 12.687, per un incremento del 7,9%. L’Audi cresce del 3% (3.529 registrazioni), la Cupra dell’89% (1.064), la Seat del 19,4% (566), la Skoda del 21,8% (1.944) e la Lamborghini del 111,1% (19). In territorio negativo solo la Volkswagen: -2,2% e 5.565 targhe.
Renault e Ford. Il gruppo guidato da Luca de Meo registra una crescita del 35,7% grazie a 7.622 immatricolazioni. Di queste, 3.367 sono del marchio della Losanga (+28,4%) e 4.255 della Dacia (+42,1%). Male la Ford: le 3.948 registrazioni implicano un calo del 27,1%.
BMW e Daimler. Le immatricolazioni del costruttore bavarese sono 3.929, il 23,3% in più rispetto a un anno fa grazie a una crescita del 31,3% per il marchio BMW (2.961 targhe) e del 4,1% per Mini (968). In territorio positivo anche la Mercedes-Benz, con un +11,9% e 2.681 vetture registrate. Il brand della Stella a tre punte sale dell’11,4% (2.520 immatricolazioni) e la Smart del 19,3% (161 targhe).
Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 5.024 veicoli e guadagna il 6,9%, con il marchio delle Tre ellissi in salita del 9,3% (4.884 immatricolazioni) e la Lexus in discesa del 39,9% (140). Andamento positivo anche per la Nissan (+67,4%, 2.373 targhe), Suzuki (+72,4%, 1.496), la Mazda (+6%, 550) e la Honda (+12,2%, 385), negativo per la Mitsubishi (-57%, 61). Bene le Case coreane: con 2.737 immatricolazioni, la Kia sale del 21,1%, mentre la Hyundai cresce del 5,1% (2.570 vetture).
Premium e sportive. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo piazza 719 auto, il 6,8% in più rispetto a un anno fa. Il gruppo Jaguar Land Rover ne registra 602 (-9,1%), di cui 99 per il marchio del Giaguaro (-13,9%) e 503 per il brand delle fuoristrada (-8%). La Tesla, con 2.129 targhe, segna un +2.029%. Nel segmento delle sportive di lusso la Porsche cresce del 44,1% (602 immatricolazioni), mentre la Ferrari passa da 32 a 20 targhe e l’Aston Martin da 3 a 4. Infine, per la Polestar le immatricolazioni sono 8, ma non c’è un riferimento di crescita, in quanto un anno fa non era stata ancora avviata la commercializzazione.
Gli altri brand. Tra i costruttori su un costante percorso di crescita spiccano ancora il gruppo DR (+23,5%, 2.567 vetture) e la MG (+277,8%, 1.481), mentre la Lynk & Co subisce una contrazione del 96,1% (11).
La top 10. Nella classifica dei modelli più popolari, svetta sempre la Panda con 4.314 immatricolazioni. Seconda la Lancia Ypsilon con 2.490 e terza la Dacia Sandero con 2.303. Seguono, nell’ordine, la Fiat 500 (2.272), la la Citroën C3 (1.992), la Peugeot 208 (1.746), la Dacia Duster (1.741), la Ford Puma (1.526), la Renault Captur (1.471) e la Toyota Yaris (1.461).
L’andamento dei canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati crescono del 16,3%, mentre il noleggio è in territorio negativo: -3,9% per il lungo termine e -81,2% per il breve. Ottimo l’andamento delle autoimmatricolazioni, che salgono del 62,7%, con la componente a uso privato in rialzo del 60% e quella a uso noleggio del 110%, mentre società ed enti crescono del 28,5%.
Nuovo exploit per le Bev. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione mostra un’accelerazione della crescita per le elettriche. Dopo la battuta d’arresto di giugno (-0,5%) e la crescita a doppia cifra di luglio (+14,9%), le auto a batteria mettono a segno un aumento del 76,8% e vedono la loro quota migliorare dal 3,2% al 5%. Bene anche le ibride plug-in, con un +22,8% e un peso sul mercato passato dal 3,8% al 4,1%. Si arresta, invece, la crescita per le ibride non ricaricabili: ad agosto segnano un -1,3%, che porta la quota a scendere dal 39% al 34,2%. Tra le alimentazioni tradizionali, prosegue l’andamento positivo del Gpl, con un +26,3% e una penetrazione in miglioramento dall’8,7% al 9,8%, mentre prosegue la crisi nera del metano: solo 68 immatricolazioni e un -82,4%. Le auto a benzina, grazie a un +25,4%, salgono dal 26,7% al 29,7% del mercato. Infine, tornano a crescere le diesel, con registrazioni in miglioramento del 5,5% e una penetrazione che, però, scende dal 18,1% al 17%.
La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, il primo posto è occupato dalla Tesla Model 3 con 1.192 immatricolazioni, mentre il secondo è appannaggio sorella Model Y con 931. Al terzo si piazza la Renault Mégane con 172. Alle loro spalle Fiat Nuova 500 (135), Smart Fortwo (129), Audi Q4 e-tron (114), Dacia Spring (108), Ford Mustang Mach-E (106), BMW iX1 (90) e Hyundai Kona (74).
Emissioni. L’Unrae segnala un ritorno alla contrazione per le emissioni di anidride carbonica dopo alcuni mesi di continua crescita: la CO2 media è pari a 118,9 g/km, in calo dell’1,1% rispetto ai 120,2 dello stesso mese dell’anno scorso (il dato dei primi otto mesi dell’anno cresce dell’1,3% a 120,1). Ad agosto sono state immatricolate 4.440 auto (5,5% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 2.911 vetture (3,6% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 51.115 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 63,1% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 19.369 auto (23,9% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 1.645 (2%).
Il commento dell’Unrae. Nella sua consueta analisi dei dati, il presidente dell’associazione dei costruttori esteri, Michele Crisci, torna a sottolineare il malfunzionamento degli incentivi: La situazione critica del mercato dell’elettrico, che contribuisce a non far decollare in Italia la transizione ecologica, è generata da uno schema incentivi mal congegnato, che penalizza la clientela a causa di un price-cap ingiustificatamente abbattuto da 50 mila a 35 mila, e in pratica esclude di fatto le imprese limitandone la fruibilità al solo noleggio con bonus dimezzati. Crisci auspica, inoltre, che i prossimi Decreti Legislativi di attuazione della Legge Delega Fiscale approvata in Parlamento possano prevedere finalmente la revisione della fiscalità per le auto aziendali in uso promiscuo, parametrandola alle emissioni di CO2.