Mercato italiano – L’anno inizia in rosso: -19,7% a gennaio

Anche il 2022 si apre con il segno meno per il mercato italiano dell’auto. Nel primo mese di quest’anno sono state immatricolate 107.814 auto, il 19,7% in meno rispetto al 2021, ma confrontando questo dato con gli anni precedenti la situazione è ancora peggiore: -30,5% sul 2020 e -34,3% sul 2019. Calano tutti i canali di vendita, così come le immatricolazioni di tutte le vetture non elettrificate, Gpl escluse: le uniche alimentazioni con segno più sono quelle ibride e le full electric, che hanno quasi raddoppiato le vendite rispetto al 2019. Questo trend ha portato a una riduzione dell’8,1% delle emissioni di CO2 medie dei nuovi modelli, passate dai 128,6 g/km del 2021 agli attuali 118,2.

Stellantis. A gennaio, il gruppo Stellantis ha immatricolato 38.698 auto, il 26,7% in meno rispetto a un anno fa. Quasi tutti i nove marchi chiudono il mese in territorio negativo: -25,6% per l’Alfa Romeo (696 immatricolazioni), -51,4% per la Citroën (3.460), -20,8% per la Fiat (16.024), -18% per la Jeep (4.515), -19,3% per la Lancia (3.267), -25,5% per la Maserati (105), -31,9% per la Opel (3.609), -27,9% per la Peugeot (6.639). L’unica eccezione, come negli ultimi mesi, è la DS, in crescita del 36,3% (383 registrazioni).

 

Gruppo Volkswagen. Andamento negativo anche per tutti i marchi del gruppo Volkswagen: le immatricolazioni sono 14.045, per una flessione del 33,6%. L’Audi perde il 42,4% (2.985 registrazioni), la Cupra l’1,85% (372), la Seat il 36,3% (1.031), la Skoda il 35,6% (1.781) e la Volkswagen il 29,7% (7.859). Anche la Lamborghini è in flessione del 15%, passando da 20 a 17 immatricolazioni.

 

Renault e Ford. Il gruppo Renault chiude gennaio con un +5,3%: il costruttore transalpino ha targato 12.497 auto, contro le 11.866 del gennaio 2021. Di queste, 5.415 sono del marchio della Losanga (-21,5%), ma a risollevare i conti sono le performance della Dacia che con ben 7.082 consegne è cresciuta del 42,6%. Fa meglio del mercato, pur risultando comunque in flessione, la Ford: le 8.168 immatricolazioni implicano una contrazione dell’8,6%.

BMW e Daimler. Per il gruppo BMW le registrazioni sono 6.156, il 12,9% in meno del gennaio dello scorso anno. Prosegue il trend positivo della Mini, che con 1.781 consegne chiude i primi 31 giorni del 2022 con un +16,7%. Il marchio dell’Elica, invece, perde il 21,6% (4.285 auto). Negativi pure gli ultimi conti della storia del gruppo Daimler, da oggi rinominato in Mercedes-Benz Group: le 3.408 vetture targate si traducono in una flessione del 33,6%, con la Mercedes-Benz in discesa del 32,9% (3.142) e la Smart in calo del 40,8% (266).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 7.871 veicoli e flette del 12,9%: il marchio omonimo, con 7.575 targhe, scende dell’11,7% e la Lexus, con 296, cala del 35,5%. In disceesa anche la Suzuki con un -24,1% (2.625 unità), la Nissan con un -24,7% (1.841), la Mazda con un -14,9% (806) e la Mitsubishi con un -71,8% (93). La Honda, invece, sale del 25,3% grazie a 574 immatricolazioni e la Subaru guadagna il 3,9% (159). In negativo anche le coreane: con 3.141 immatricolazioni, la Hyundai flette del 9,6%, mentre la consociata Kia, con 3.147 unità, cala dell’1,3%.

Tesla in calo. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo registra 961 vetture perdendo il 38,3%, mentre il gruppo Jaguar Land Rover subisce una contrazione del 25,5%: le immatricolazioni sono 694, di cui 128 per il marchio del Giaguaro (-26%) e 566 per il brand delle fuoristrada (-25,4%). Andamento negativo anche per la Tesla (32 immatricolazioni e -42,9%, dovuto in larga parte all’esaurimento degli incentivi). Salgono invece la Ferrari, +36,2% con 64 consegne, e la Porsche, con 699 targhe e un +13,7%.

Gli altri brand. Tra gli altri marchi presenti sul mercato italiano c’è da segnalare l’exploit della DR Motor che con 1.458 immatricolazioni ha registrato un incremento delle vendite del 295%, superando nelle consegne diversi marchi generalisti. Tra i brand con vetture di origine cinese, la Lynk & Co ha consegnato 221 esemplari, metnre la MG è arrivata a 266.

La top ten. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda, con 9.466 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (4.012) e la terza dalla Ford Puma (3.267). Seguono, nell’ordine, la Lancia Ypsilon (3.265), la Toyota Yaris Cross (3.243), la Fiat 500X (2.468), la Dacia Duster (2.415), la Peugeot 2008 (2.411), la Toyota Yaris (2.408) e la Volkswagen Polo (2.376).

Crescono solo le elettrificate (e le Gpl). A gennaio prosegue il calo delle immatricolazioni di auto a benzina e gasolio: -39,1 per le prime e -43,7% per le diesel (con le mild hybrid a gasolio in flessione del 13,5%). Tra le bifuel aumentano le Gpl (+23,4%), mentre quelle a metano – complice l’aumento dei prezzi del gas – flettono del 48,3%. In aumento, invece, le ibride e le elettriche: le mild hybrid a benzina salgono del 15,2%, mentre le full hybrid crescono del 29,5%. Il mercato delle ibride plug-in arriva quasi a raddoppiare con un +48,5%, mentre le elettriche salgono del 46%: a gennaio ne sono state vendute 3.651.

Dacia Spring prima tra le Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, la Dacia Spring è l’auto più venduta di gennaio con 656 registrazioni, seguita da Fiat Nuova 500 (548), Renault Twingo (298), Smart Fortwo (230), Renault Zoe (228), Peugeot e-208 (178), Peugeot e-2008 (159), Volkswagen ID.3 (113), Opel Corsa-e (83) e Ford Mustang Mach-e (71). Per quanto riguarda le ibride plug-in, invece, sono due Jeep le più vendute: la Casa americana ha consegnato 1.116 Compass 4xe e 527 Renegade 4xe. Al terzo posto la BMW X1 (419), seguita da Peugeot 3008 (291), Ford Kuga (230), Volvo XC40 (191), Lynk&Co 01 (180), BMW X3 (156), Mercedes-Benz GLE Coupé (154) e Audi A3 (145).

L’andamento dei canali commerciali. Per quello che riguarda i canali di vendita, quello dei privati si contrae del 20,7%, il noleggio a lungo termine del 16,7% e quello relativo alle società del 7,8%. Pesante calo per le autoimmatricolazioni (-27,1%), mentre risulta in forte ripresa il noleggio a breve termine, con un +136,7%.

Cala la CO2. Le emissioni medie di CO2 risultano pari a 118,2 g/km, un dato in calo dell’8,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. A gennaio sono state immatricolate 3.658 auto (3,4% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 5.128 vetture (4,7% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 74.756 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, il 68,6% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 20.798 auto (19,1% del mercato) con emissioni comprese tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono stati 1.938 (1,8% del mercato).

Il commento dell’Unrae. “Ci auguriamo che adesso, finalmente, il governo riprenda in mano i dossier, come quello dell’automotive, che negli ultimi mesi sono stati completamente trascurati”, ha dichiarato il presidente dell’Unrae Michele Crisci, sottolineando come sia necessario  “dare rapida attuazione ai piani previsti dal Pnrr per le reti di infrastrutture dei veicoli elettrici, con un cronoprogramma puntuale su come investire le risorse stanziate. urgente, inoltre, portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell’acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione nel nostro Paese. E, infine, allineare la fiscalità italiana dei veicoli aziendali a quella dei principali major market europei per rendere competitive le imprese italiane. Si tratta di misure imprescindibili per supportare la transizione ecologica a vantaggio di aziende, lavoratori, consumatori e dell’intera collettività. Senza interventi, la transizione ecologica verrà fortemente rallentata se non interrotta e l’Italia rischierà di rimanere fanalino di coda nelle politiche green rispetto a Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, condannando all’arretratezza lo sviluppo del mercato degli Ecv nel nostro Paese. Già il mese di gennaio ne è una conferma con una quota di Bev e Phev che crolla all’8,4%, perdendo quasi cinque punti rispetto a dicembre scorso”.