Mercato italiano – Luglio positivo per le immatricolazioni: +4,7%

Il mercato italiano dell’auto continua a crescere, anche se con un ritmo decisamente fiacco rispetto al boom di giugno. A luglio, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 124.806 vetture, per un incremento del 4,7% rispetto allo stesso mese del 2023. Si tratta di un tasso in forte contrazione rispetto al +15% di giugno nonostante i due giorni lavorativi in più e la presenza di un’ancora consistente dotazione per gli incentivi. evidente come la spinta delle elettriche, manifestatasi a giugno con il rapido esaurimento del plafond di agevolazioni a loro dedicate, si sia sostanzialmente indebolita nel giro di poche settimane. I risultati portano il consuntivo dei primi sette mesi a conteggiare 1.011.259 registrazioni, per un incremento del 5,2%. Rimangono comunque lontani i livelli pre-Covid: sulla base delle elaborazioni dell’Unrae, il gap è superiore al 18%.

Stellantis. A luglio, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 35.161 auto immatricolate, l’8,8% in meno rispetto a un anno fa. Contrastato l’andamento dei vari marchi: -24,2% per Alfa Romeo (1.718 targhe), -4,7% per Citroën (3.595), -30,9% per DS (388), -28,7% per Fiat (10.226), +4,9% per Jeep (5.731), -16,1% per Lancia (2.814), -51,8% per Maserati (161), +43,1% per Opel (4.170) e +15% per Peugeot (6.358).

Gruppo Volkswagen.
Per Wolfsburg, le immatricolazioni totali sono 20.099, per un calo del 3,2%. Audi guadagna il 5,6% (6.265 registrazioni) e Lamborghini il 14,3% (40), mentre Cupra perde il 26,7% (1.203), Seat il 29% (727), Skoda l’1% (2.873) e Volkswagen il 2,6% (8.991).

Renault. Il gruppo francese sale del 32,4% grazie a 17.197 targhe mensili, di cui 9.686 per Dacia (+36,2%) e 7.511 per il marchio della Losanga (+27,8%).

Toyota. In fortissima crescita il gruppo delle Tre ellissi: le 10.361 immatricolazioni implicano un miglioramento del 142,1%. Il marchio Toyota segna un +144,2% a 9.794 unità, mentre la Lexus balza del 162,5% (567 immatricolazioni).

BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni sono 6.614, il 6,5% in meno rispetto a un anno fa: il marchio BMW targa 5.763 vetture e guadagna l’11,7%, mentre la Mini, con 851 immatricolazioni, perde il 55,6%.

Ford e gruppo Hyundai. L’Ovale blu subisce un calo del 7,3%, fermandosi a 5.208 registrazioni. Al contrario la Hyundai, con 3.816 targhe, scende dell’1,7%, mentre la consociata Kia, con 4.763 immatricolazioni, guadagna il 22,6%.

Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda, con 4.140 targhe, registra un calo del 4,8%: la Stella a tre punte sale di appena lo 0,7% (3.998 immatricolazioni), mentre Smart crolla del 62,1% (142).

Le altre asiatiche. Contrastate le altre Case giapponesi: -36,1% per Nissan (1.799), +9,2% per Suzuki (3.253), -2,5% per Mazda (1.283), +32,4% per Honda (637), +113% per Mitsubishi (164) e -58,2% per Subaru (99).

Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo registra 1.550 vetture, il 5,1% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 921 (-18%), di cui 68 per il marchio del Giaguaro (-62,4%) e 853 per il brand delle fuoristrada (-9,5%). In calo la Tesla, con un -0,8% (474 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un +73,0% (109) e la Porsche un -11,5% (553).

Gli altri brand. Performance negativa per il gruppo DR, con un -28,9% (2.322 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 35,4% (3.343) e Lynk & Co registra un +60% (280). Bene Eurasia Motor Company con 111 registrazioni e un aumento del 60,9%. In classifica anche la BYD, con 202 immatricolazioni (21 l’anno scorso).

La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 7.337 unità, è sempre prima. In seconda posizione troviamo la Dacia Sandero (5.925) e in terza la Renault Clio (3.731). Seguono, nell’ordine, la Toyota Yaris Cross (3.434), la Opel Corsa (3.206), la Jeep Avenger (3.169), la Dacia Duster (3.122), la Lancia Ypsilon (2.812), la Renault Captur (2.680) e la Volkswagen T-Roc (2.425).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati risultano in crescita del 14,2%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 21,8% e quella di breve contrarsi del 29,1%. Sostanzialmente stabili le società e gli enti, con una crescita di appena l’1%, mentre prosegue il rimbalzo delle autoimmatricolazioni: +16,3% (+20,2% l’uso privato e -30,1% l’uso noleggio).

Rimbalzano le Bev. L’esaurimento degli incentivi per la categoria di veicoli tra 0 e 20 g/km di emissioni produce effetti sull’andamento delle varie alimentazioni. Le elettriche, dopo il +118% di giugno, segnano una crescita di appena il 4%, per una quota invariata al 3,4%. Continua, invece, il momento negativo delle ibride plug-in: -8,8% e quota in contrazione dal 4,4% al 3,9%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 17% (+56,9% per le “full”, +6,2% per le “mild”) e passano dal 35,7% al 40,1% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 3,6%, per una quota in lieve peggioramento dal 28,6% al 28,4%, mentre le diesel perdono il 25,5% e scendono dal 18% al 12,9%. Male anche il metano (-88,5% e un peso prossimo ormai allo zero), bene il Gpl (+21,2% e penetrazione in aumento dal 9,8% all’11,4%).
 
La classifica delle elettriche. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, in cima troviamo la Volvo EX30 (401 targhe), seguita da Tesla Model Y (279), MG4 (252), Peugeot e-2008 (203), BMW iX1 (198), Tesla Model 3 (176), Fiat Nuova 500 (170), Jeep Avenger (142), Nissan Leaf (139) e Audi Q4 e-tron (115).

Emissioni. Quanto alle emissioni, la CO2 media scende dell’1,7% a 119,4 g/km a luglio e dello 0,5% a 119,6 nel consuntivo dei primi sette mesi. Inoltre, il consuntivo dei primi sei mesi dell’anno mostra un dato in lieve calo da 120 a 119,6 g/km (-0,3%). Lo scorso mese sono state immatricolate 5.392 auto (4,3% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.696 vetture (2,9% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 85.490 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 67,7% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 26.595 auto (21,1% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.573 (2%).