Mercato italiano – Segnali di rallentamento, l’Unrae taglia le stime per il 2024

L’Unrae ha deciso di rivedere al ribasso, seppur di poco, le stime sulle immatricolazioni annuali sul mercato italiano. La decisione è legata ad alcuni segnali di rallentamento della domanda, legati a loro volta a crescenti incertezze di natura macroeconomica. “Lo scenario attuale, caratterizzato da un previsto rallentamento dei consumi delle famiglie nella seconda metà del 2024, porta a una revisione leggermente al ribasso delle stime per l’intero anno, pur con un andamento delle immatricolazioni di autovetture degli ultimi mesi in linea con le attese”, spiega l’associazione, che per il 2024 prevede 1,62 milioni di targhe (+3,4% sul 223, ma -15% sul 2019),  a fronte della precedente stima a 1,63 milioni. 

La filiera. Del resto, anche altre organizzazioni parlano di rallentamento del mercato. “Dopo l’incremento a doppia cifra di giugno (+15%), a luglio 2024 il mercato auto italiano rallenta la crescita (+4,7%) nonostante due giorni lavorativi in più rispetto a luglio 2023 (23 giorni contro 21). Nel confronto con gennaio-luglio 2019, i volumi dei primi sette mesi dell’anno in corso risultano ancora molto al di sotto dei livelli pre-pandemia (-18,3%). Del resto, il buon risultato di giugno, in buona parte determinato dagli incentivi del nuovo ecobonus per le vetture a zero e a basse emissioni locali, era difficilmente replicabile”, afferma Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia. Massimo Artusi, numero uno di Federauto, pur definendo “positivo” il risultato di giugno, evidenzia il “tasso di crescita più contenuto” e critica gli incentivi perché incapaci di “spingere stabilmente le alimentazioni a bassissime emissioni e di influire sul rinnovo del parco circolante più vetusto, con il risultato che dopo l’esaurimento flash delle risorse sulla fascia 0-20 g/km di CO2, gli ordini sono tornati in evidente affanno”. A tal proposito l’associazione Motus-e pone l’accento proprio sul rallentamento della corsa delle immatricolazioni di auto elettriche. 

Gli esperti. Più tranchant il commento di Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia: “I risultati di luglio tornano a darci la veritiera situazione del mercato auto. La fiammata delle immatricolazioni di auto elettriche di giugno è stata un’affannosa quanto effimera corsa ad accaparrarsi i nuovi incentivi per targare tutte le Bev possibili che i clienti attendevano da mesi a prezzo ridotto. Finita la festa, finita la richiesta di Bev, che nel mese si fermano al 3,3% di quota: gli italiani desiderano (e comprano) soprattutto auto full hybrid (+56%) e a Gpl (+21%), che insieme raggiungono il 23% di quota”. Infine, per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, è “evidente che per riportare il mercato dell’auto alla normalità, cioè al pieno recupero dei livelli ante crisi, alle misure fin qui adottate si deve aggiungere una politica volta a sostenere soprattutto i salari e le risorse delle famiglie”.