Mercato italiano – Tornano a crescere le immatricolazioni: +7,5% ad aprile
Il mercato italiano dell’auto torna alla crescita. Dopo la frenata di marzo, che aveva interrotto ben 19 mesi di segni più, in aprile le immatricolazioni sono state 135.353, il 7,5% in più rispetto allo stesso mese del 2023. Il miglioramento è stato determinato soprattutto da due fattori: due giorni lavorativi aggiuntivi (20 quest’anno, contro i 18 dell’anno scorso) e il nuovo boom delle autoimmatricolazioni. Senza questi effetti positivi, si sarebbe fatta sentire la continua attesa per i nuovi incentivi, come dimostrato dal crollo delle vendite di auto a basse emissioni. Detto questo, rimangono lontani i livelli pre-pandemia: il primo quadrimestre risulta in crescita del 6,1% a 552.941 targhe, un valore, secondo le elaborazioni dell’Unrae, inferiore del 17% rispetto al pari periodo del 2019.
Stellantis. Ad aprile, il gruppo guidato da Carlos Tavares conta 42.615 auto immatricolate, l’1,3% in meno rispetto a un anno fa. Quasi tutti i marchi sono in territorio negativo: -3,8% per Alfa Romeo (2.291 targhe), -7,9% per DS (580), -1% per Fiat (15.207), -16,6% per Jeep (5.025), -38% per Maserati (201), -11,2% per Opel (3.617) e -21,9% per Peugeot (5.957). In controtendenza Citroën con un +96% (5.945) e Lancia con un +1,9% (3.792).
Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 22.375, per un calo del 2,3%. Audi perde il 10,2% (5.762 registrazioni), Lamborghini il 7,5% (37) e Volkswagen l’11,8% (10.281), mentre Cupra guadagna il 61,3% (1.668), Seat il 62,3% (1.423) e Skoda l’11,1% (3.204).
Renault. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo cresce del 18,2% grazie a 14.894 immatricolazioni. Di queste, 7.798 sono della Dacia (+21,1%) e 7.096 del marchio della Losanga (+15,1%).
Toyota. In grande crescita il gruppo delle tre ellissi: le 10.371 le immatricolazioni mensili implicano un balzo del 63,8%. Il marchio Toyota segna un +65,2% a 9.972 unità, mentre la Lexus migliora del 34,8% (399 immatricolazioni).
BMW. Per il costruttore bavarese le registrazioni totali sono 7.414, il 15,7% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW immatricola 6.199 vetture e guadagna il 22,4%, mentre la Mini, con 1.215 targhe, perde il 9,7%.
Ford e gruppo Hyundai. L’Ovale Blu, invece, subisce un calo del 10,5%, fermandosi a 6.610 registrazioni. Al contrario la Hyundai, con 4.269 targhe, sale del 14,5%, mentre la consociata Kia con 3.860 vetture consegnate, rimane sui livelli dello scorso anno (+0,1%).
Mercedes. Bene anche Mercedes-Benz con 4.601 targhe e una crescita del 10,3%: il marchio della Stella sale del 13% (4.301 immatricolazioni) e compensa il -17,8% della Smart (300).
Le altre asiatiche. Questi i risultati del resto del comparto giapponese: +69,2% per Nissan (2.509), +23,2% per Suzuki (3.346), +19,8% per Mazda (889), +123% per Honda (698), +1.181 per Mitsubishi (551) e -61,2% per Subaru (83).
Premium e sportive. Tra i marchi del segmento premium, la Volvo targa 1.346 vetture, il 10,9% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 1.041 (+62,7%), di cui 84 per il marchio del Giaguaro (-33,9%) e 957 per il brand delle fuoristrada (+86,6%). Calo a doppia cifra per la Tesla, con un -53,4% (345 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -11,1% (64) e la Porsche un +44,8% (831).
Gli altri brand. Performance leggermente positiva per il gruppo DR, con un +0,5% (2.442 targhe). Tra i marchi di origine cinese, MG sale del 20,4% (3.646) e Lynk & Co registra un -89,8% (81). Bene Eurasia Motor Company con 140 registrazioni e un aumento del 164,2%.
La top ten. Non cambia nulla al vertice della classifica dei modelli più popolari: la Fiat Panda, con 10.314 unità, è sempre prima. La seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (5.179) e la terza dalla Lancia Ypsilon (3.792). Seguono, nell’ordine, la Citroën C3 (3.732), la Toyota Yaris (3.571), la Ford Puma (2.960), la Renault Clio (2.939), la Peugeot 208 (2.850), la MG ZS (2.656) e la Volkswagen T-Roc (2.620).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati crescono del 13,9%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine peggiorare del 15,8% e quella di breve migliorare del 9%. Bene le società, con un +10,1%. Infine, le autoimmatricolazioni balzano del 39% (+40,7% l’uso privato e +16% l’uso noleggio).
Crollano le Bev. Le Bev, già in caduta del 34,5% a marzo, perdono il 19,6% e scendono dal 3,1% al 2,3% del mercato totale. Prosegue il momento negativo delle ibride plug-in: -26,1% e quota in contrazione dal 4,8% al 3,3%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 23% (+39,2% per le “full”, +17,9% per le “mild”) e passano dal 34,7% al 39,7% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 16,2%, per una quota in miglioramento dal 29,2% al 31,6%, mentre le diesel perdono il 21,8% e scendono dal 19,8% al 14,4%. In spolvero il metano: +138% e quota raddoppiata dallo 0,1% allo 0,2%. Infine, torna in territorio positivo il Gpl: +10,3% per un peso sul mercato in espansione dall’8,3% all’8,5%.
La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche, in cima troviamo sempre la Tesla Model Y (237 targhe), seguita da Volvo EX30 (207), Jeep Avenger (191), Smart Fortwo (183), BMW iX1 (157), Audi Q4 e-tron (138), Mercedes-Benz EQA (128), Fiat 500 (102), Tesla Model 3 (101) e Mercedes EQB (91).
Emissioni. Quanto alle emissioni, aprile è il secondo mese di fila con il segno più: la CO2 media è pari a 121,9 g/km, lo 0,5% in più rispetto ai 121,3 dello stesso mese dell’anno scorso. Inoltre, il consuntivo del quadrimestre mostra un dato in aumento da 120,2 a 121,3 g/km (+0,9%). Ad aprile sono state immatricolate 3.995 auto (2,9% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.595 vetture (2,6% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 93.253 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 68,1% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 30.596 auto (22,3% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 2.874 (2,1%).