Mercedes-Benz – Frenata sulle elettriche: “Parità di costo lontana, svilupperemo ancora endotermiche”

Si allunga l’elenco dei grandi costruttori automobilistici che stanno rallentando la (propria) transizione verso la mobilità elettrica, soprattutto per il generale rallentamento della domanda. A colossi del calibro della Ford o della General Motors, ora si aggiunge la Mercedes-Benz: la Casa di Stoccarda, nel corso di una lunga giornata iniziata con la pubblicazione dei risultati del 2023 e culminata con la conference call con gli analisti, ha ridimensionato le sue aspettative sulla crescita delle richieste del mercato e, pertanto, ha deciso di proseguire i programmi di sviluppo dei suoi motori endotermici. Questi ultimi saranno aggiornati anche nel prossimo decennio, ossia dopo quel 2030 che fino a pochi mesi fa era considerato dai vertici aziendali come uno snodo cruciale per il futuro elettrico della Stella a tre punte. Nel 2021, per dire, la Mercedes aveva annunciato l’intenzione di diventare un costruttore esclusivamente elettrico entro la fine del 2030, passando per un 2025 fatto di sole piattaforme native; a patto, però, di essere in sintonia con le condizioni di mercato.  

La frenata. Ora, arriva una netta revisione delle strategie produttive e, ovviamente, commerciali. Se prima a Stoccarda ritenevano possibile arrivare già nel 2030 con un mix di vendite composto per il 100% da elettriche, ora si prevede di raggiungere il 50%. E comprendendo le ibride. Il cambio di rotta conferma dunque la ‘conditio sine qua non’ indicata nel 2021: la Mercedes sta rallentando la transizione perché ha intenzione di soddisfare “le diverse esigenze dei clienti fino al 2030”, ossia anche di quella parte del mercato che molto probabilmente non passerà all’elettrico per un motivo o per un altro. Durante la conference call sui risultati finanziari del 2023, l’amministratore delegato Ola Källenius è stato chiaro: le elettriche costeranno più delle auto tradizionali “per molti anni”, allontanando sempre di più quella parità di costo che si pensava a portata di mano. Non è la prima volta che Källenius manifesta il suo pessimismo sulle Bev: alla fine dello scorso anno, il top manager si era detto sicuro che gli europei non avrebbero accettato una mobilità di sole elettriche neanche alla fine del decennio e pochi giorni fa, in un’intervista alla Die Zeit, ha chiarito definitivamente che la Mercedes non ha fissato alcuna data per l’addio ai motori a combustione: insomma, anche a Stoccarda si trovano ad dover affrontare la realtà di un mercato che va in una direzione contraria rispetto a quella indicata da politici e istituzioni europee. 

Nuova strategia. Ulteriori conferme sulla frenata in corso si leggono in altre dichiarazioni di Källenius: per esempio, la strada verso la mobilità elettrica “non è un cammino in linea retta” e il ritmo della trasformazione sarà “determinato dai clienti e dal mercato”. E questo si traduce in una maggior flessibilità nella gestione dei motori a combustione: la Mercedes porterà comunque avanti la sua strategia elettrica, ma continuerà anche ad aggiornare le produzioni tradizionali. “Non ci sarà un’architettura completamente nuova  per i modelli con motori a combustione, ma stiamo lavorando per rinfrescare quelle esistenti e sviluppando tutta la gamma endotermica per rispondere alle future normative sulle emissioni”, spiega la Casa. Comprese quelle che entreranno in vigore in Usa nel 2027, oppure l’Euro 7. Infine, una novità che fino a oggi pareva impensabile: lo sviluppo, già in corso, di un “nuovissimo quattro cilindri benzina entry level”, che sarà lanciato sul mercato “circa 9-12 mesi dopo il debutto del primo modello elettrico sulla piattaforma Mma”.