Mercedes Vision EQXX – Markus Schäfer: “I 1.000 km d’autonomia per ribadire la leadership sull’elettrico”

Basta osservarne le forme per capire che no, la Vision EQXX non è né una Mercedes-Benz come le altre, né un’elettrica come le sempre più numerose proposte che stanno arrivando sul mercato. Sospesa a metà strada tra la dimensione ideale della concept car e quella concreta del modello di serie, questo prototipo funzionante occupa una posizione tutta sua e svolge – scenograficamente, bisogna ammettere – il ruolo del dimostratore tecnologico. Di cosa? Delle soluzioni che troveremo sulle compatte elettriche del futuro, vale a dire i modelli che sostituiranno la famiglia della Classe A attuale a partire dal 2024-2025 all’incirca. Ne abbiamo parlato con Markus Schäfer, chief technology officer di Daimler AG.

Anticipa la MMA. “La Vision EQXX dimostra che il futuro della Mercedes è incentrato sull’elettrico e sul software: qui anticipiamo soluzioni tecnologiche che diventeranno di serie nel 2024-2025 con l’arrivo dell’architettura MMA, che sarà la base delle nostre compatte a zero emissioni di prossima generazione”, ha dichiarato il dirigente nel corso di una call con la stampa internazionale.

Cosa nascerà sulla nuova piattaforma. Dietro questa sigla, in effetti, si cela la struttura – che sarà una multi-energia, vale a dire ancora capace di accogliere powertrain diversi dall’elettrico puro, ossia l’ibrido plug-in – su cui verrà realizzata la metà inferiore della futura gamma di Stoccarda. Tutto quello che afferirà ai segmenti superiori nascerà sull’hardware MB.EA, erede della Eva 2 su cui oggi vengono realizzate le recentissime EQE ed EQS.

Perché i 1.000 chilometri. Uno dei temi chiave della Vision EQXX è senza dubbio costituito dalla cifra tonda che segna in fatto di autonomia elettrica. Un valore simbolico, quello dei 1.000 chilometri, che secondo Schäfer era importante raggiungere: “Noi crediamo che la misura del range rimarrà un argomento centrale per tutta la durata dell’adattamento all’elettrico da parte del pubblico. Quando vendi una Ev, e in particolar modo una Mercedes, devi rendere chiaro che non ci sono rinunce. E poi volevamo raggiungere i mille chilometri anche per ribadire la nostra posizione di leadership tecnologica nell’ambito dell’industria”.

Il prezzo? “Da fascia compact/mid-size”. Su un modello che si inserirà nella fascia inferiore dell’offerta del marchio, tuttavia, “anche il prezzo”, ha precisato Schäfer, “sarà importante: i modelli di questa famiglia avranno listini in linea con quelli della nostra gamma compact/mid-size. E anche per questo abbiamo deciso di puntare su diverse chimiche per le batterie: non tutti i nostri clienti in questa parte di mercato avranno bisogno di 1.000 chilometri d’autonomia, ma anche di soluzioni meno dispendiose e tecnologicamente avanzate”.

Una batteria dalla chimica innovativa. Un’affermazione che costituisce una chiara allusione a una chimica specifica per le celle dei modelli più efficienti: “Sì, percorreremo anche una strada diversa rispetto alle classiche ioni di litio disponibili oggi: stiamo lavorando spalla a spalla con università, start up per ottenere una densità d’energia superiore a quella della EQS”, ma la batteria, ha sottolineato Schäfer “non è l’unico ingrediente con cui si raggiungono i 1.000 chilometri nel mondo reale”.

Il contributo del reparto corse. “Anche scegliendo di non superare i 100 kWh di capacità ci sono molti aspetti su cui lavorare, e in questo senso è stato decisivo il contributo dei nostri colleghi del reparto High performance powertrains di Brixworth, Regno Unito, che sviluppa i motori per la Formula 1 e la Formula E. Grazie a loro abbiamo ottenuto un volume inferiore del 50% e un peso ridotto del 30% rispetto alla batteria della EQS lavorando su software di gestione e sistema di raffreddamento e le soluzioni che abbiamo studiato verranno adottate anche in serie”.

“Uno o più motori elettrici”. Il drivetrain sviluppato per la Vision EQXX è stato progettato in un’ottica di massima flessibilità: la futura piattaforma MMA che prenderà le mosse da qui potrà essere equipaggiata con “uno o più motori elettrici”, per citare letteralmente l’espressione usata da Schäfer (che evidentemente non si vuole sbilanciare sulla presenza di una o due unità su un singolo asse).

Fino a 500 kW. Il sistema propulsivo, basato su motori sviluppati e prodotti in casa dalla Mercedes, è stato presentato qui in una versione base da “circa 140-150 kW (190-204 CV), adeguata al segmento in cui si inseriranno i modelli di serie, ma la nuova architettura”, ha dichiarato il manager “può supportare potenze fino a 500 kW (680 CV) proprio per la sua natura estremamente modulare”. Quanto basta per immaginare delle varianti AMG, aggiungiamo noi, da far impallidire gli attuali modelli con il motore termico.