Milano – Esondazioni del Seveso, l’eterno problema

Milano travolta dal nubifragio dalle 4 di stamane, col Seveso esondato alle 6: L’acqua ha invaso le strade in zona Niguarda superando gli argini in via Valfurva, a Ca’ Granda, e si è allagata anche la stazione ferroviaria di Garibaldi, col sottopasso che porta ai binari divenuto una specie di torrente. Alle 6.30, il fiume faceva segnare livelli di 2,92 metri a Cesano Maderno, di 2,70 a Ornato e sopra i 3,00 metri a Valfurva.  La Protezione civile del Comune ha inviato i cittadini a non uscire. Ma come si è arrivati – o meglio si arriva sempre – a tutto questo?

Rimpallo di responsabilità. Come in passato, tornano d’attualità le vasche di laminazione che sarebbero utili a prevenire l’esondazione del Seveso. E anche stavolta è iniziato lo scaricabarile. Ad attaccare è stato l’assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli: “Qualcuno dice ancora che le vasche non servono. La vasca di Milano è in collaudo, ma le altre, quelle di Regione Lombardia, sono indietro”. Pronta la replica del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: “Credo che Granelli si dovrebbe occupare di gestire meglio la città. Le vasche di laminazione saranno pronte. La prima verrà consegnata entro la fine di gennaio, la seconda entro marzo. Stiamo rispettando i tempi”.

A che punto siamo. Il fatto è che si sono verificate oltre 100 esondazioni del Seveso in 50 anni, ma il piano per fermare gli straripamenti del fiume (che a Milano, vale la pena ricordarlo, scende anche sottoterra) è in ritardo. La costruzione delle vasche rientra nel progetto di contenimento delle piene che minacciano Niguarda, Pratocentenaro, Istria e Isola: opere da costruire a Senago, Lentate, Varedo-Paderno e al confine tra Bresso e Milano, così da creare un “ombrello” sulla città. La vasca tra Bresso e Milano dovrebbe entrare in funzione entro dicembre, mentre le altre tre sono più indietro. E proprio in serata, per la vasca che lo riguarda, il Comune ha voluto precisare lo stato dell’arte: “Sono terminati i lavori di MM della vasca del Comune di Milano al parco Nord. Si tratta della prima opera di un sistema che una volta completato, eviterà le esondazioni del fiume. Sono in corso i collaudi e venerdì 3 novembre saranno realizzate alcune prove funzionali. In particolare, nei primi giorni del mese verrà utilizzata acqua di falda per riempire di pochi centimetri la vasca e testare le apparecchiature elettromeccaniche (pompe di sollevamento, valvole e condotte). Nella seconda metà di novembre è previsto lo svolgimento di una ulteriore prova funzionale che interesserà l’intera opera e tutto il ciclo di attività, con il riempimento della vasca attraverso l’immissione delle acque del Seveso e la reimmissione nel torrente e successivamente l’attivazione e l’entrata in funzione della vasca”.

Il funzionamento. In caso di allerta, le vasche permettono di far entrare in azione le paratie di regolazione: queste ultime scendono e bloccano il Seveso. Altre due paratie si alzano per far sì che l’acqua in eccesso finisca nel bacino: qui, al massimo, ci stanno 250.000 metri cubi di acqua. Ad allarme rientrato, l’acqua viene pompata verso il Seveso, dando così modo ai mezzi di scendere fino al fondo vasca. Si ripulisce tutto per reimmettere acqua di falda. Affinché il meccanismo funzioni, occorre che tutte le quattro vasche siano operative.