Mini Cooper SE – Go-kart feeling in salsa elettrica
Prima di vederla in concessionaria (a dicembre 2023), abbiamo toccato con mano e guidato la nuova generazione della Mini elettrica. Un salto importante, alfiere di tante novità: design e interni più moderni, tanti accessori, sistemi Adas aggiornati (con guida assistita di livello 2), ma soprattutto powertrain e batterie che le consentiranno percorrenze maggiori, ora in linea con la concorrenza.
Sfiora i 400 km. Del resto, la questione dell’autonomia è sempre stata un po’ il suo tallone d’Achille. La generazione uscente con un accumulatore di appena 32,6 kWh non si spingeva oltre i 200 km di percorrenza con una carica. Ora, invece, saranno a listino due tagli batteria e altrettante versioni: la più piccola da 40,7 kWh, capace di 305 km (la Cooper S), e l’altra più capiente, da 54,2 kWh (la Cooper SE) con la quale si dovrebbero sfiorare i 400 km con una carica. Tutti numeri calcolati in base al ciclo di omologazione Wltp, certo, ma comunque nettamente più alti di prima. Anche le potenze in ballo sono due, con la nuova Cooper E da 184 CV e la Cooper SE che arriva a quota 218.
Misure uguali, look diverso. Come su ogni Mini che si rispetti, il coinvolgimento alla guida è uno dei fattori principali per chi sceglie la piccola britannica, che sia a benzina o elettrica. Per questo sono curioso di capire come se la caverà su un pistino corto e molto guidato. Come la sorellona Countryman SE (di cui vi ho parlato qualche settimana fa) anche la nuova tre porte, per questo primo contatto, è pesantemente camuffata. I più curiosi, però, possono cliccare qui per vedere le prime immagini senza camuffatura. Una cartella stampa, ancora priva dei dati più succulenti, ci dice che le dimensioni non sono cambiate, la lunghezza è rimasta praticamente la stessa (386 cm, appena 1 cm in più rispetto alla generazione uscente); il passo, invece, è cresciuto di 2,5 cm, e così l’altezza (+1 centimetro).
Tutto sul grande schermo. Numeri a parte, qui si scorgono un parabrezza un po’ più inclinato e aerodinamico e i passaruota più muscolosi, i quali delimitano un abitacolo che, come da tradizione, è sufficiente al massimo per quattro persone, senza grosse pretese per chi si accomoda dietro. Stravolti completamente gli interni con un design moderno e molto minimalista. Per le foto senza pellicole c’è da attendere ancora qualche giorno. Nell’attesa, posso dirvi che è sparita la strumentazione davanti al guidatore (solo head-up display, optional) e il grosso anello centrale luminoso si è ingrandito ulteriormente: ora è composto da un unico grande schermo circolare (24 cm), ultrasottile ad alta definizione. Passa tutto da lì, motivo per il quale la classica rotellina (iDrive) è andata definitivamente in pensione e i tasti fisici si sono ridotti a non più di una decina. Molto curate le finiture e i montaggi, tantissime le personalizzazioni, tra tessuti, texture e cuciture. Insomma, un salottino esclusivo come sempre, ma molto più moderno e tecnologico.
Piacere di guida, elettrico. Dalla pit lane fanno segno che è il mio turno. Devo seguire l’auto apripista per una decina di giri. Non sono tanti, ma sufficienti a farmi un’idea di come si muove tra i cordoli la nuova Mini Cooper SE. La posizione di guida vicina all’asfalto con il volante quasi verticale, le gambe abbastanza distese e quel parabrezza basso e piccolino ti fanno sentire a casa. Con 218 cavalli elettrci subito a disposizione la spinta è decisamente quella di una sportiva. Zero ritardi, zero attese: affondi il piede destro e in un amen vieni proiettato verso la curva successiva.
Divertente tra i cordoli. Assetto piatto, rollio praticamente assente. Quel suo comportamento agile e svelto tra le curve, che in Mini sintetizzano nelle parole “Go-kart feeling”, qui è a un livello ancora superiore. Sterzo diretto, preciso e molto sensibile, grazie anche al contributo di cerchi più grandi da 18 pollici. E poi c’è una modulabilità del pedale del freno che ricorda più quello di un’auto termica che di un’elettrica con la frenata rigenerativa. bilanciata la nuova Mini, te la senti cucita addosso; ti invita a spingere, facendoti alzare il ritmo, senza mai risultare troppo impegnativa, anche sul bagnato e con i controlli staccati. Anche perché il passo più lungo regala quel pizzico di fiducia in più in curva, il che non guasta mai su un’auto così agile. Insomma, le premesse per una guida coinvolgente ci sono tutte. In più, c’è l’autonomia “maggiorata”. Non ci resta che attendere il nuovo listino.