Monopattini – Milano ne vuole ancora di più
Mentre il governo studia come renderne meno pericoloso l’utilizzo introducendo l’obbligo del casco anche per i maggiorenni e di assicurazione per quelli privati, il Comune di Milano insiste a voler favorire la diffusione dei monopattini elettrici, bocciati persino a Parigi da un referendum popolare. delle ultime ore, infatti, la notizia di un imminente nuovo bando per l’assegnazione della gestione del sharing di questi mezzi di micromobilità che intenderebbe ampliarne il numero per le strade cittadine, estendendone così le possibilità d’uso in zone più ampie: esattamente il contrario di quanto è stato fatto a Roma, dove si è cercato di ridurne la diffusione per ragioni di sicurezza.
Le norme. A Milano, oggi, non possono essere resi disponibili più di 6 mila monopattini elettrici in condivisione: di fatto, se ne contano 5.250, suddivisi fra sette diverse società. Che lamentano margini operativi modesti e chiedono di poter ampliare le loro flotte, oggi costituite da non più di 750 mezzi per ciascuna. Del resto, le tariffe alte fanno dei monopattini uno strumento di mobilità impiegato dai soliti utenti del centro storico e dai turisti e non certo un mezzo di trasporto popolare. Il Comune avrebbe, dunque, intenzione di alzare il numero dei mezzi consentiti per ciascun operatore con il prossimo bando, magari riducendo il novero delle società operative, ma aumentando comunque la quantità di monopattini in circolazione, che potrebbero superare l’attuale tetto di 6 mila. Bisognerà poi vedere come tutto questo si concilierà con le modifiche del Codice della strada anticipate dal ministro delle Infrastrutture Salvini che, come detto, dovrebbero inasprire norme e sanzioni nei confronti dei troppo spesso disinvolti utilizzatori di questi mezzi.
Bici sicure. E, a proposito, di modifiche alle norme, sempre il Comune di Milano ha chiesto di poter introdurre l’utilizzo di semafori dedicati ai ciclisti agli incroci, con priorità rispetto agli altri mezzi di trasporto, per ridurre il rischio d’incidenti con i veicoli (a partire dai mezzi pesanti) che svoltano. Il Codice della strada, però, prevede la presenza di tali semafori soltanto in presenza di piste ciclabili: per questo, è stata presentata un’interrogazione alla Camera, così da ottenere che, nella revisione della normativa, venga eliminata questa restrizione.