Monopattini – Potranno marciare anche sulle strade extraurbane secondarie

Che non si trattasse di una stretta l’avevamo scritto fin dall’approvazione degli emendamenti nelle commissioni ambiente e trasporti della Camera. Ma che, addirittura, si preparasse una liberalizzazione era sfuggito a tutti: dal giorno successivo all’entrata in vigore della legge di conversione del cosiddetto decreto Infrastrutture, cosa che probabilmente avverrà all’inizio della prossima settimana, i monopattini potranno infatti circolare anche sulle strade extraurbane secondarie (attualmente fuori città possono marciare solo sull’eventuale pista ciclabile, “esclusivamente all’interno della medesima”).

Come le biciclette. A rivelare la “concessione” è l’ufficio studi dell’Asaps, l’Associazione degli amici e dei sostenitori della polizia stradale, sottolineando che oltre agli specifici ambiti esplicitamente inseriti nella norma (ossia “su strade urbane con limite di velocità di 50 km/h, nelle aree pedonali, su percorsi pedonali e ciclabili, su corsie ciclabili, su strade a priorità ciclabile, su piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata”), l’emendamento aggiunge anche ciò che seuge, “ovvero dovunque sia consentita la circolazione dei velocipedi”. E siccome le biciclette possono circolare su qualsiasi strada tranne le autostrade e le strade extraurbane principali, ne consegue che possono farlo anche i monopattini.

Il ministero dell’Interno batta un colpo. In effetti, per come è scritta (male), la nuova disciplina lascia più di un dubbio. “Dubbi che vorremmo fossero subito superati da una interpretazione autentica, da una circolare”, sottolinea l’Asaps, visto che il cosiddetto decreto Infrastrutture è stato definitivamente approvato. Fino ad allora i dubbi resteranno, visto che lo stesso dossier dell’Ufficio studi della Camera, a proposito della modifica sugli ambiti di circolazione dei monopattini, parla di “formulazione più ampia di quella vigente”.