Mostre – Inaugurata la mostra “Drive different. DallAusterity alla mobilità del futuro”
Il 23 novembre del 1973 l’Italia passava di colpo all’Austerity sancita dal Decreto Legge 304 del Governo Rumor per affrontare le conseguenze della crisi petrolifera. Il nostro Paese passa dal sogno generalizzato di possedere un’automobile, dal boom del parco circolante, dalla congestione delle città ai divieti e alle restrizioni imposte per legge in seguito al rialzo del petrolio causato dal conflitto in Medio Oriente. In occasione del 50esimo anniversario del decreto Rumor è stata inaugurata al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino la mostra “Drive Different. Dall’Austerity alla mobilità del futuro”.
Le finalità. La rassegna, che sarà aperta al pubblico domani 24 novembre e fino al 7 aprile 2024, propone una riflessione sulle sfide della mobilità e sulle domande che è necessario porsi perché la ricerca tecnologica e le abitudini individuali convergano sull’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Con un racconto multimediale, che parte dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, si ripercorrono decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e attraverso scatti, documenti, filmati, modelli, installazioni ci si interroga sul passato e si analizzano le sfide per lo sviluppo sostenibile.
I partner. La mostra è stata ideata e curata da Giosuè Boetto Cohen ed è stata predisposta con la collaborazione di Stellantis e Automobile Club Italia, con il supporto di Eni, Politecnico di Torino, Senseable City Lab (Massachusetts Institute of Technology – MIT) e Quattroruote, con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte e Città di Torino.
Il passato. Il percorso espositivo parte dall’automobile come simbolo del desiderio di autonomia e libertà negli anni Sessanta: tra il 1962 e il 1973 undici milioni di veicoli vengono immatricolati in Italia. Prodotta a ritmi mai visti nelle fabbriche da centomila operai, premiata dalle scelte politiche, infrastrutturali e di costume, l’automobile è una grande irresistibile promessa di libertà. Ma “l’auto per tutti” riserva effetti collaterali. Tra il boom economico e l’austerità c’è la Guerra del Kippur, che scatena la prima crisi petrolifera dell’Occidente e spinge i Paesi occidentali ad adottare misure di razionamento dell’energia. In Italia, arriva il decreto legge 304: le pompe di benzina vengono chiuse nei weekend, le città riducono l’illuminazione del 40%, gli uffici pubblici anticipano la chiusura alle 17.30, i negozi sono obbligati ad abbassare le serrande alle 19, ai locali notturni viene imposto di chiudere alle 23 e viene proibito l’uso delle auto la domenica. Il percorso espositivo prosegue con fotografie dell’epoca, pagine dei giornali e servizi televisivi che testimoniano la reazione degli italiani ai provvedimenti sull’Austerity. Poi le soluzioni tecnologiche, le invenzioni sperimentali e le politiche sulla mobilità che emergono in quegli anni: il motore rotativo Wankel, la concept car “Kar-asutra”, la prima metropolitana moderna a Milano, l’alta velocità ferroviaria; le criticità del traffico aereo e navale, le piste ciclabili in città.
Al giorno d’oggi. Tra lezioni imparate e occasioni perdute, il percorso espositivo ci porta ai nostri giorni. Altre guerre minacciano le riserve energetiche e la stabilità politica ed economica dell’intero pianeta. E mentre questo accade, anche l’equilibrio ambientale della Terra si incrina e l’automobile è chiamata a compiere scelte epocali. La direzione della produzione industriale viene guidata dalla transizione ecologica che porta nel mondo dell’automobile nuove tecnologie come i veicoli elettrici, le stazioni per la sharing mobility, le colonnine per la ricarica delle batterie, l’e-fuel e il bio-fuel, i motori a idrogeno. Dove sta andando, allora, il futuro dell’auto? Proprio su questa domanda intende far riflettere l’ultima parte della mostra che inquadra il presente e prova a tracciare gli scenari futuri, con l’aiuto di esperti e ricercatori, dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino al Senseable City Lab del Mit. La speranza è che la libertà che l’automobile ci ha dato in passato sia ancora tutelabile, seppur adattata, intelligentemente, ai bisogni, alle situazioni, ai luoghi che cambiano.
Conferenze, laboratori e visite. La mostra sarà corredata da un ciclo di conferenze sui temi della smart mobility e delle smart cities, della sharing mobility e dell’economia circolare, dei biocarburanti e della guida autonoma, da appuntamenti dedicati alle scuole e ai ragazzi, visite guidate con il curatore e tavoli di lavoro. A dicembre una sezione satellite aprirà a Milano nelle gallerie dell’Adi Design Museum Compasso d’Oro. Il tema è la micromobilità, con quattro esempi di vetture di design: Topolino Giacosa (1936), Iso Isetta (1953), Topolino Elettrica e Microlino (2023).