Ncc – 20 minuti tra una corsa e laltra, nuovo stop del Tar
L’ordinanza depositata oggi dal Tar Lazio (terza sezione) boccia quasi tutta la riforma del Noleggio con conducente, ossia gran parte del decreto ministeriale 226/2024, noto come decreto Salvini: no alle modalità di registrazione dei vettori all’app Fdse, Foglio di servizio elettronico. E stop al collegamento obbligatorio tra Ncc e ogni altra disposizione che costituisca esecuzione o sviluppo di quelle disposizioni. Dopodiché, il 4 giugno 2025, ci sarà la trattazione nel merito.
Secondo stop. Già a dicembre 2024, i giudici amministrativi del Lazio avevano bocciato la pausa di 20 minuti tra un servizio Ncc e l’altro: ora, la censura è più estesa. Accolto quindi il ricorso dell’Aims, l’Associazione imprenditori mobilità sostenibile. Perché? Il decreto ministeriale 226/2024 avrebbe – dice il Tar – indebitamente introdotto disposizioni tese a regolare le concrete modalità di organizzazione e svolgimento dell’attività di Noleggio con conducente: non si limiterebbe a stabilire le specifiche inerenti all’obbligo di compilazione e tenuta del Foglio di servizio elettronico. Questi vincoli, stando ai giudici, non appaiono ragionevoli e proporzionati, in base al quadro normativo dei servizi di trasporto non di linea.
Intermediazione ammessa. Il Tar censura inoltre il decreto nella parte in cui vieta agli operatori Ncc di stipulare contratti di trasporto con committenti che esercitano attività di intermediazione tra domanda e offerta (agenzie di viaggio, alberghi, tour operator, gestori di piattaforme per la mobilità come Uber): una limitazione ingiustificata dell’autonomia negoziale. invece ammesso ricevere prenotazioni attraverso rilevanti canali di accesso all’utenza finale. Non va compressa, aggiungono i giudici, la capacità concorrenziale degli operatori: altrimenti, si rischia di danneggiare i consumatori, che hanno meno offerte da valutare.
Partenza e arrivo. E ancora, il Tar boccia la norma secondo cui la partenza per un servizio Ncc debba coincidere con l’arrivo di quella precedente: è un’indebita reintroduzione dell’obbligo di rientrare in rimessa al termine di ogni servizio, già dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale con sentenza 56/2020. In un settore da anni caldissimo, con forti polemiche fra taxi e Ncc, la seconda ordinanza del Tar in materia è destinata a far discutere, coinvolgendo sia i sindacati sia il governo.
La posizione di Uber. La sentenza è stata commentata Lorenzo Pireddu, general manager di Uber Italia: “Con la decisione di oggi, il Tar del Lazio ha fornito un’importante indicazione sulla legittimità di un decreto e di una misura, ovvero i 20 minuti di attesa tra una corsa e l’altra per gli Ncc, che hanno come unico obiettivo quello di punire in modo sproporzionato e ingiustificato migliaia di aziende e operatori del noleggio con conducente. Il Tar ha inoltre riconosciuto che la legge non vieta agli operatori Ncc di effettuare un servizio susseguente a uno precedentemente reso se hanno ricevuto una prenotazione attraverso l’utilizzo di uno strumento tecnologico come le app, in quanto si garantiscono le esigenze di contrasto all’abusivismo che sono alla base del dell’introduzione del foglio di servizio elettronico. Ci auguriamo che questa decisione apra la strada ad un processo di riforma del settore che, sempre nel rispetto delle categorie, non ponga limiti senza criterio agli operatori e che abbia come obiettivo quello di incontrare le necessità sempre crescenti di mobilità delle persone”.