Ncc – Pubblicato il contestato decreto sul foglio elettronico

stato pubblicato sul sito del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture il provvedimento che introduce nuove procedure per il mondo del noleggio con conducente. Si tratta del decreto interministeriale numero 226 del 16 ottobre 2024, firmato dai ministri dei Trasporti e degli Interni, Matteo Salvini e Matteo Piantedosi: volto a disciplinare le modalità di tenuta e compilazione del foglio di servizio elettronico e quindi a prevenire il fenomeno dell’abusivismo della professione, è stato oggetto di non poche contestazioni da parte delle associazioni di categoria, in particolare per l’obbligo di pause di 20 minuti tra una corsa e l’altra. 

Lo scontro. Il decreto, che entrerà in vigore tra due mesi e comunque dopo la pubblicazione di una circolare attuattiva, introduce diverse novità. Per esempio, gli Ncc dovranno inserire inserire nel foglio di servizio diverse informazioni: dati del conducente e del committente, orario di inizio e fine del servizio, luogo di partenza e di arrivo, targa del veicolo. Tuttavia, l’oggetto del contendere riguarda proprio l’articolo che stabilisce la registrazione della prenotazione “fino a venti minuti prima dell’inizio del relativo servizio”. Dura la reazione di Andrea Romano, presidente di MuoverSí Federazione Ncc e Mobilità, secondo il quale il decreto è caratterizzato da “tante assurdità e complicazioni burocratiche tra cui il divieto sostanziale di lavorare fuori dal Comune (e chiunque abbia mai viaggiato con un Ncc sa bene che i servizi si svolgono quasi sempre tra un Comune e un altro) o il divieto di lavorare per intermediari come gli alberghi e le agenzie di viaggi”. Inoltre, per Romano, “l’obbligo per i soli Ncc di un tempo minimo di attesa di 20 minuti tra un cliente e un altro” è “demenziale” e “va nella direzione opposta a quanto accade in qualsiasi altro Paese europeo”. E poi “ripristina di fatto l’obbligo del rientro in rimessa già bocciato dalla Corte Costituzionale nel 2020”, metterà “fuori mercato decine di migliaia di operatori e aziende Ncc” e ” colpirà la libertà di movimento di cittadini, turisti e imprese”.

Il ricorso al Tar. Per la federazione, il provvedimento è un “vero atto di sabotaggio contro un settore vitale per i trasporti italiani”. Pertanto, “contro questo assurdo decreto amministrativo, varato all’insaputa del Parlamento e nel totale dispregio delle osservazioni dell’Autorità Antitrust e dell’Autorità dei Trasporti, la Federazione MuoverSì promuoverà già nei prossimi giorni un ricorso al Tar e si coordinerà con tutti gli operatori del settore per promuovere una vasta mobilitazione a tutela della libertà di movimento dei cittadini e degli interessi del settore”. E a proposito di operatori del settore, è duro il commento di Uber. Per il direttore generale della filiale italiana, Lorenzo Pireddu, il decreto “impone una limitazione dell’offerta da parte degli Ncc di servire gli utenti che hanno il diritto di accedere a un servizio che risponda alle esigenze del momento. Il tempo di attesa medio per una corsa Uber in Europa è di cinque minuti, ma in Italia gli utenti ne dovranno aspettare 20: in realtà questi decreti sono allunga-code, perché vanno a limitare ulteriormente l’offerta di mobilità nelle città italiane e quindi ad aumentare una situazione drammatica che è sotto gli occhi di tutti, come testimoniano le lunghe code di cittadini e turisti fuori dalle stazioni ed aeroporti”.