Nissan e-4ORCE – Sulla neve con la trazione a corrente

In un angolo del ring la Nissan Arya, Bev al 100%, nella parte opposta l’elettrica che funziona a benzina, la X-Trail e-Power. Il terreno di scontro? L’innevato e gelido Circuito di Andorra – la pista permanente più alta del mondo, situata a 2.400 metri sul livello del mare , che diventa così il palcoscenico ideale per mettere alla prova il sistema e-4ORCE delle due vetture, ossia la trazione integrale digitale così come la chiama la Nissan.

Morbide e progressive. Digitale perché qui non è necessaria la presenza dei classici organi meccanici come albero di trasmissione o differenziali; infatti, a gestire la trazione sulle quattro ruote, ci pensano due motori elettrici, uno per singolo asse, i quali, come afferma la Nissan, vantano una risposta 10mila volte più veloce di un sistema 4×4 tradizionale. Ergo, i vantaggi pratici dell’e-4orce risiederebbero nella confidenza e nella sicurezza di guida sui fondi scivolosi, oltre a una maggior scorrevolezza grazie ad accelerazioni più morbide e progressive a vantaggio del bilanciamento.

Trazione a palate. Arrivati al parco giochi ghiacciato tra Francia e Spagna, il circuito di Andorra appunto, ci aspetta una serie di prove per capire se tutte le belle parole spese sulla trazione e-4ORCE corrispondono al vero: prima uno slalom, poi test di accelerazione, seguiti a loro volta da giri in pista completi. Una simulazione di una guida in condizioni critiche, come se fossimo investiti da una bufera di neve durante una gita in montagna. Tra i birilli entrambe le auto trasmettono confidenza, anche grazie al torque vectoring – il sistema che gestisce continuamente la coppia su ogni singola ruota trasferendola a quella con maggior grip che è effettivamente rapido nell’intervento restituendo sia motricità sia la percezione di un pieno controllo del mezzo. Anche pigiando a fondo sul pedale dell’acceleratore, sia l’Ariya sia l’X-Trail restano fedeli alla traiettoria senza sbandare, aiutate anche dal lavoro congiunto del controllo di stabilità. Durante i giri di pista, riusciamo finalmente a provare a mettere in difficoltà l’e-4ORCE, ed è qui che emerge l’efficacia del sistema: quando si presenta del sottosterzo, fenomeno frequente sui fondi a bassa aderenza e non facile da controllare, il sistema tiene a bada il muso, riportando la vettura sulla traiettoria preimpostata. Tuttavia, dalle prime impressioni di questo confronto, premiamo la Ariya, che pare più precisa e sincera in queste situazioni, merito forse di un migliore bilanciamento dei pesi che vede la massa spalmata uniformemente sui due assi.