Nuovo Quattroruote – Scopri il numero di dicembre

La passione per l’auto esiste ancora? E se sì, qual è il suo volto? Quattroruote di dicembre vi racconta le storie di chi resiste all’avanzata di un’industria che sta sostituendo il cuore con la sola ragione. Tra elettrificazione spinta (con tutte le sue problematiche conseguenze) e la progressiva scomparsa dei modelli con cui ci può davvero divertire, sembra che la nuova mobilità sia grigia come i chip di silicio (i quali, peraltro, scarseggiano): ma è davvero così? Ve lo dice un dossier davvero interessante, con al centro la passione di tanti irriducibili e non privo di un certo ottimismo. Nella sezione A ruota libera prosegue la proposta di opinioni e riflessioni sul settore, mentre le Prove su strada si occupano di elettriche premium (come la Volvo C40 di copertina), ma anche di quelle più alla portata: avete detto Dacia Spring? Proprio lei. E ancora: questo mese, l’endotermico “intelligente” e parsimonioso ha le forme della Volkswagen Polo, quello sportivo e prestazionale dell’Audi RS3 Sportback. Infine, i veri consumi di sei Suv ibride plug-in e una prova davvero speciale: il confronto, numeri alla mano, tra la prima serie della Fiat Panda e quella di oggi. Curiosi di saperne di più? Vediamo i contenuti di dicembre nel dettaglio.

Volvo C40. Siamo stati a Gent, in Belgio, a provare la nuova C40, proprio dove la costruiscono. Non è la prima Volvo elettrica, ma è la prima che verrà proposta unicamente a batteria, in vista di una progressiva decarbonizzazione dell’azienda svedese che punta a vendere solo Ev entro il 2030. Si chiama C perché di fatto è la variante simil coupé della XC40, con cui condivide le basi meccaniche. E a questo vestito più dinamico corrisponde una resa stradale altrettanto tagliente: i due motori elettrici da 408 cavalli totali, la proiettano a 100 km/h in 4,8 secondi, con una spinta davvero corposa. Di strada, poi, ne fa a sufficienza: la batteria da 75 kWh promette più di 400 km nel ciclo Wltp e accetta la ricarica in corrente continua con potenze fino a 150 kW. Dentro, la C40 è più scandinava che mai: gli inserti della plancia retroilluminati ricordano la mappa topografica del nord della Svezia e si fa ampio uso di materiali sostenibili. Il tutto condito dal solito confort tipicamente Volvo e da un infotainment molto smart: sviluppato assieme a Google, è rapid ed efficace: ci si parla perfino volentieri.

Dacia Spring. La Dacia Spring è una macchina che non fa nulla per nascondere la sua natura. Elettrica low cost (il listino parte da 20.100 euro), è nata sulla piattaforma Cmf-A della Renault Kwid, citycar destinata ai meno pretenziosi mercati di Brasile e India. La vettura mette sul piatto un’autonomia interessante (204 chilometri, in media, rilevati dal Centro prove), che torna utile anche se ci si vuole spingere fuori dalle mura cittadine. In tal caso, però, bisogna fare i conti con le prestazioni e il confort, non proprio da primato. Ci si consola con la capacità del bagagliaio, perché in 3,73 metri di lunghezza la Dacia Spring offre ben 269 litri.

Volkswagen Polo. Il classico aggiornamento di metà carriera ha fatto bene alla Volkswagen Polo. Che punta, come sempre, sulla razionalità: la piattaforma, la Mqb A0, non è cambiata e offre una buona abitabilità, condita con un adeguato spazio per i bagagli. Niente male l’efficienza: non c’è traccia di elettrificazione leggera, ma il tre cilindri turbobenzina da 95 cavalli ha dimostrato di farsi bastare sempre poco carburante, perché il Centro prove ha rilevato una percorrenza media pari a 16,9 km/litro. Il generale avvicinamento alla Golf s’avverte anche sul fronte della tecnologia (l’infotainment è sempre all’altezza della situazione) e negli Adas, dove la Polo fa un altro salto di qualità grazie alla presenza della guida assistita di livello 2. Volendo, la gamma della piccola tedesca prevede anche la versione TGI a metano.

Audi RS3 Sportback. In dieci anni e tre generazioni, il punto fermo resta sempre lui: l’inossidabile cinque cilindri turbo, pronto a ricordare i fasti dell’Audi nei rally durante gli anni 80. Quello che invece cambia profondamente in quest’ultima edizione, e che la distingue dai modelli precedenti, è la trazione quattro. Che con due frizioni elettroidrauliche al posto di una, cambia volto alla RS3. Adesso, se vuoi, la guidi come una trazione posteriore pura, con sovrasterzi di potenza (anche sull’asciutto) facilissimi da controllare. Se invece serve efficacia, basta premere un tasto e la coppia viene distribuita nel miglior modo possibile, come sempre. Divertimento o performance, basta scegliere in base al proprio stato d’animo. Del resto, i 400 cavalli del 2.5 turbocompresso sono sempre un piacere per l’udito e per la schiena, quando sprofonda nel sedile in accelerazione. Per arrivare a 100 km/h, ora sono sufficienti 3,7 secondi, sei decimi meglio della precedente generazione di pari cavalleria (ma con 20 Nm in meno).

Ibride plug-in, i veri consumi. Le ibride plug-in, sorta di anello di congiunzione tra le auto tradizionali e le elettriche, sono sempre più diffuse nei listini: ciò perché assieme alle Ev vere e proprie sono lo strumento più potente a disposizione delle Case per abbattere le emissioni di anidride carbonica. Dal punto di vista dell’automobilista, però, non è detto che siano così convenienti come sembra, visto che i dati omologati, che parlano di percorrenze anche di 100 km con un litro di benzina, tengono conto dell’autonomia a corrente garantita dalla batteria. In pratica, il consumo delle ibride con la spina dipende molto dal tipo e dalla lunghezza del percorso, dalla frequenza con cui si ricarica l’accumulatore e dalla sua capacità. Lo dimostriamo con un confronto fra sei Suv di classe medio-alta: Jeep Renegade, Opel Grandland, Peugeot 3008, Suzuki Across, Volkswagen Tiguan e Volvo V40. Queste vetture hanno fatto registrare percorrenze medie variabili fra 26,8 e 72,7 km/litro nel nostro ciclo di un’ora a batteria carica (la condizione più vicina alle prove di omologazione) e tra 12 e 16,1 km/litro in modalità ibrida, quando l’energia dell’accumulatore scende a un livello tale da non poter garantire la marcia solo a corrente. Che può estendersi in media fra 35 e 66 km, con una punta di 77 km in città per la migliore del lotto. Infine, nel computo dei costi per 100 km, non va dimenticato che oltre alla benzina si paga pure la corrente elettrica per la ricarica.

Fiat Panda Hybrid vs Panda 45. Quanto può cambiare un modello in quarant’anni? Sono poche le vetture con una stirpe capace di resistere per così tante generazioni e quasi sempre sono dei fiori all’occhiello per il loro marchio. Come la Fiat Panda, che dagli anni 80 a oggi è cambiata tantissimo, passando da linee squadrate a un design più morbido, quasi tondeggiante, ma pur sempre “boxy”. Anche per la tecnologia e meccanica abbiamo assistito a un salto quantico: quattro cilindri aspirati ieri, tre (con l’aiutino ibrido) oggi. I cavalli sono passati da 45 a 70 e anche l’efficienza è migliorata: per la nuova ibrida, il nostro Centro prove ha rilevato una media di 16,9 km/l, contro i 14,3 dell’antenata. Entrambe hanno ottenuto cinque stelle nella nostra pagella alla voce consumo, sia alle alte, sia alle basse velocità. E anche dal punto di vista dell’abitabilità e dello spazio per i bagagli, le due generazioni se la giocano quasi ad armi pari.

Impressioni di guida. Questo mese portiamo un prototipo della Maserati Grecale sulla nostra pista di Vairano: la esaminiamo, saggiamo, guidiamo. E vi raccontiamo tutto quello che abbiamo già scoperto sulla “piccola” Suv del Tridente. Non mancano i primi contatti della terza serie della Honda HR-V – ibrida tecnicamente originale e molto parca nei consumi – e della prima berlina elettrica della BMW, la i4: un mezzo che sul dritto, ve lo assicuriamo, va forte come un dragster.  

Anteprime e Autonotizie. Un’auto che faceva parte di un terzetto e ora si ritrova sola perché gli altri membri si sono sfilati dal gioco, ma decide di andare avanti lo stesso. Per di più, gareggiando in un campionato che la gran parte dei player abbandona. la Toyota Aygo X, unica erede di un pool di citycar nato in joint-venture con Citroën e Peugeot. Nella sezione Autonotizie, spieghiamo come l’utilitaria giapponese si sia reinventata per continuare a presidiare una fascia di mercato che sembra in estinzione e perché, in quel mercato, continui a crederci. Ma vi raccontiamo anche la storia del giovane Gemballa, Marc Philipp, che ha realizzato una fuoriserie (basata sulla Porsche 992) sulle orme del padre Uwe (morto misteriosamente), ma che non può chiamare Gemballa per ordine di un tribunale. Tra le anteprime, invece, la nostra ricostruzione esclusiva della terza variante di carrozzeria della Peugeot 308, una crossover con linea da coupé che potrebbe prendere il nome di 4008. E poi, le scelte controcorrente della Mazda: nuovi modelli – prima di tutto la Suv CX-60 – che puntano tutto sui motori termici, anche diesel, a sei cilindri in linea e sulla trazione posteriore.

Attualità e Inchieste. L’attualità di dicembre è quasi interamente declinata in un ampio dossier, intitolato “Automobile mon amour”, che prende spunto da una constatazione: la quasi totale sparizione di spider, cabrio e coupé dai listini delle Case. Un fenomeno confermato dai dati (a livello europeo, le vendite di modelli aperti si sono ridotte quasi del 40% negli ultimi dieci anni) e dovuto a un insieme di fattori, come gli ingenti investimenti dei costruttori sull’elettrificazione e la necessità di eliminare dalla propria gamma i modelli con emissioni di CO2 troppo alte, per evitare le maxi multe previste dall’Unione Europea. In questo quadro che mortifica la passione per l’auto, c’è però ancora una quota di irriducibili che la tiene alta: Quattroruote di dicembre ne racconta le storie, spaziando da chi noleggia vetture per disputare rally, chi ne colleziona a decine, chi le trasforma per viverci e chi si dedica alla realtà virtuale dei simulatori. Protagonista dell’intervista del mese è, invece, Roberto Testore, amministratore delegato della Fiat Auto dal 1996 al 2001, passato poi in aziende come Finmeccanica e Trenitalia e oggi ad di Sofinter, gruppo che si occupa di energia ottenuta con l’utilizzo del vapore. Infine, non poteva mancare una sintesi di tutte le novità del Codice della strada, introdotte con il recente decreto Infrastrutture.

In regalo Fleet&Business. La Special Edition di questo mese, in regalo con la rivista, ha in copertina la BMW X3 plug-in. La rotta tracciata dall’Europa è quella delle emissioni zero e tutti i costruttori hanno cominciato a trasformare la propria gamma in diversi modi. Monaco compresa, che oltre all’elettrico puro ha deciso di puntare anche sull’ibrido plug-in. In gamma c’è ancora spazio per i motori diesel (e ci mancherebbe altro, visto il segmento): tuttavia, sul fronte del consumo, se la giocano con la xDrive30e che abbiamo provato. Nei test del nostro Centro prove, questa ibrida alla spina è arrivata infatti a percorrere 35,6 km con un litro di benzina, una media che però può essere ottenuta solo ricaricando con costanza la batteria dal 13,1 kWh. Su Fleet&Business parliamo anche della quarta edizione del Fleet&Business Digital Event (in cui si è discusso del futuro dell’auto tra crisi dei microchip, pandemia e transizione ecologica), delle eccellenze italiane nel campo della telematica e dell’elettrificazione delle flotte, con i pro e i contro dei tre volti dell’ibrido e dei powertrain 100% Ev.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, telefonando al numero 800-001199 (dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 20, sabato dalle 8.45 alle 13) oppure inviando un fax allo 0292856110 o allo 02022111959.