Nuovo Quattroruote – Scopri il numero di settembre

Quattroruote di settembre, in edicola da martedì 31 agosto e disponibile anche in Digital Edition, si presenta con la prova di un modello che ha fatto scuola, per l’esattezza quella delle Suv: è la Nissan Qashqai, giunta alla terza generazione a 15 anni dall’esordio. Vi diciamo com’è la giap a ruote alte, in una lunga disamina che non potrà che interessare ai clienti (tanti) che finora le hanno dato fiducia. C’è poi un’altra capostipite, anche se di tutt’altro genere: è la tosta Volkswagen Golf GTI, da sempre sinonimo di passione, sensazioni forti e piacere di guida. Dalle certezze (moderne), passiamo agli interrogativi sulle elettriche: cos’è cambiato, negli ultimi tempi? Il progresso tecnologico le ha rese più adatte alle necessità reali di un automobilista? In effetti, quella che ci è sembrata un’impresa tre anni fa, il trasferimento da Milano a Palermo con la prima Hyundai Ioniq, è oggi una materia molto più abbordabile. Non solo grazie alla maggiore autonomia della Jaguar I-Pace, che abbiamo impiegato per ripercorrere il viaggio, ma pure per i miglioramenti sul fronte dell’infrastruttura di ricarica. Vi raccontiamo tutto nella prova speciale. Con il presidente della Brembo, Alberto Bombassei, torniamo sul processo di elettrificazione a marce forzate: qualcosa di “irreversibile”, certo, ma che costerà molti posti di lavoro. Infine, a richiesta c’è il dossier Q Usato, un vademecum indispensabile per orientarsi nel mondo delle occasioni di seconda mano. Curiosi di saperne di più? Vediamo i contenuti di settembre nel dettaglio.

Nissan Qashqai. Un colpo di genio, nel 2006: mettere insieme le dimensioni di una berlina di segmento C (come la Golf) e l’altezza da terra tipica delle sport utility. Con la Qashqai (nome, legato alle tribù nomadi iraniane, perfetto per spazzare via i confini, geografici come fra i segmenti), la Nissan ha centrato l’obiettivo, conquistando il mercato. Tanto che tutti gli altri costruttori sono stati costretti ad inseguire. Quindici anni dopo, la terza edizione punta a ristabilire il primato in una categoria che, con il passare delle primavere, s’è fatta affollatissima. Grazie a un look d’impatto, certo, ma anche a nuova piattaforma (Cmf-C) che fa ampio uso d’alluminio, nell’intento di contenere la massa. Il colpo di spugna è anche dentro, grazie a un sistema multimediale al passo con i tempi e un abitacolo, realizzato con cura, che ricalca quello della serie precedente soltanto per quanto riguarda le misure. Regolare nelle forme e pratico il vano bagagli, che non stupisce quanto a capacità pura: il Centro prove ha misurato 385 litri, mentre nel segmento ci sono concorrenti che superano di slancio quota 400. Dell’accoppiata 1.3 turbobenzina da 158 CV (con mild hybrid a 12 volt) e cambio a variazione continua XTronic, stupisce in positivo soprattutto quest’ultimo, capace di eliminare quasi totalmente i fastidiosi trascinamenti tipici delle trasmissioni Cvt pur conservandone la proverbiale dolcezza alle andature più rilassate. La prova completa della Nissan Qashqai è disponibile anche nell’area in abbonamento Q Premium.

Volkswagen Golf GTI. L’automobile sta cambiando volto, ma lei, la Golf GTI, rimane salda al suo posto. Nessuna hothatch ha una tradizione così lunga e, d’altra parte, il genere l’ha inventato lei. Certo, nel tempo ci sono state GTI più fortunate, altre dalle tonalità meno cariche (come le Mk3 e 4) e ora è il momento di capire dove si colloca questa numero 8. La quale, sottopelle, non è poi così diversa da quella che è venuta prima di lei: stesso telaio MQB, stesso motore EA888, stesso DSG a sette marce. E stessi cavalli. Ma non è qui il punto, ché è tramontato il tempo in cui un nuovo modello aveva l’obbligo, per così dire, di andare più forte di chi l’aveva preceduta. A questo giro, più che il decimo di secondo è importante rendere contemporaneo un mood che gira attorno al tessuto Tartan dei sedili, a un filetto rosso sulla mascherina e a un pomello del cambio a forma di pallina da golf (peraltro rivisitata a fondo e solo nel caso delle manuali). Ci sono macchine che fanno centro sul motore, altre sul telaio e la GTI appartiene alla seconda categoria: è proprio per il modo in cui approccia le curve che convince. E poco male se esistono hothatch più selvagge (per esempio la Focus ST o la Mégane RS), perché questa Volkswagen vira piatta, con un misto tra obbedienza e rispetto. E senza eccessi di rollio: nelle posizioni estreme, l’assetto è più frenato che in Sport e si arriva a una secchezza, compatibile solamente con i cordoli, che in fondo non è neppure in linea con la personalità della GTI. Che non ama gli eccessi, per definizione. E per storia. La prova completa della Volkswagen Golf GTI è disponibile anche nell’area in abbonamento Q Premium, assieme al video del giro di pista a Vairano.

Toyota Yaris vs Renault Clio. Non è certo un mistero che le auto ibride diano il meglio in città e che le “segmento B” siano la taglia perfetta per muoversi agilmente nel traffico, senza, al tempo stesso, metterti in difficoltà quando affronti lunghi viaggi. Con il diesel in via di estinzione da queste vetture e con l’elettrico per vari motivi ancora non alla portata di tutti, l’ibrido rappresenta la soluzione ideale per contenere i costi di esercizio e avere accesso libero ai centri storici cittadini. Almeno al momento, visto che del futuro non c’è certezza. In questo ambito, la regina è sempre stata la Toyota Yaris, dotata del celebre sistema bimotore ideato dalla Casa giapponese. Di recente, però, oltre a molte compatte mild hybrid, sono comparse alcune sfidanti dotate di propulsori ibridi full, in grado di muoversi nel traffico soltanto a corrente e di abbattere quindi in modo significativo il consumo e le emissioni. Una di queste è la Renault Clio E-Tech, dotata di un originale sistema a doppia propulsione, sviluppato interamente dalla Casa francese, che non segue gli schemi ormai consolidati adottati da altri costruttori.  

Audi Q4 e-tron Sportback. Da metà macchina in poi, la linea del tetto scende in maniera evidente verso la coda e con essa il disegno della vetratura laterale, che crea un gomito dal sapore vagamente coupé; ancora, l’assenza delle barre laterali sul tetto abbassa visivamente tutto il corpo vettura. E nel complesso, il look è più slanciato. In tutto ciò, magie del design, non hanno spostato nemmeno di un millimetro alcuna quota della vettura di derivazione, che sia l’altezza, la larghezza o lo sbalzo posteriore. Questa, in breve, è la Q4 e-tron Sportback, variante più dinamica della Suv nativa elettrica di Ingolstadt. L’unico numero che cambia, andando al sodo, è il prezzo: a parità di motore e allestimento, per avere questo outfit dal sapore più dinamico servono 2.050 euro più. Un po’ come scegliere l’abito che veste meglio, pura questione di gusti personali. Ma qualità e sostanza non cambiano. L’abbiamo provata con il powertrain più potente, il cosiddetto 50 quattro che prevede due motori elettrici (da qui la trazione integrale) da 299 cavalli in totale. Le prestazioni sono quasi da sportiva, ma non è avida di energia: in media si coprono 4,8 km/kWh, con punte di 5,8 in statale e 5,1 in città. Con la batteria da 77 kWh netti, significa coprire in media circa 400 km, che salgono a quasi 480 fra le mura urbane. Con la carica rapida a 125 kW, basta mezz’ora per portare dal 20% all’80% l’accumulatore.

Ford Puma vs Kia XCeed. Stavolta abbiamo azzardato, mettendo a confronto una B-Suv e una crossover di segmento C, con motori elettrificati e allestimenti al top. Scoprendo somiglianze e differenze. Non senza qualche sorpresa. La Ford Puma e la Kia XCeed sono due macchine piuttosto distanti tra loro, ma i punti di convergenza non mancano: motori turbobenzina discretamente potenti (fra i 155 e i 160 cavalli) e puliti, grazie ai sistemi mild hybrid a 48 volt. A ciò si aggiungono trasmissioni automatiche a doppia frizione e sette rapporti, perfette per non stressarsi nella guida cittadina. Senza dimenticare, ciliegina sulla torta, allestimenti decisamente ricchi (ST-Line Vignale per la Ford ed Evolution per la Kia), che non lasciano nulla al caso. Per quanto riguarda la disponibilità di centimetri nell’abitacolo, a sorpresa, è la Puma a spuntarla: nonostante sia più corta, la Suv dell’Ovale blu offre più agio sia ai passeggeri, sia per i bagagli (363 litri contro i 327 misurati sulla Kia). La XCeed risponde con una miglior efficienza, in termini di consumi, in particolar modo nel ciclo urbano: il Centro prove ha rilevato una percorrenza di 15 km/l, contro i 13,5 della Ford. Le diversità continuano nelle sensazioni di guida: comoda e silenziosa la Kia, più agile la Puma, che però ha evidenziato una taratura piuttosto rigida delle sospensioni, soprattutto dietro. Entrambe le auto, comunque, hanno il pregio di non sorprendere mai chi è alla guida durante eventuali manovre d’emergenza.

 

 

Raid elettrico attraverso l’Italia. Ebbene sì, abbiamo fatto un’altra volta un viaggio in elettrico da Milano a Palermo. L’obiettivo? Molto semplice: verificare, a distanza di tre anni, cos’è cambiato. Sia in termini di tecnologia applicata all’auto, ma soprattutto nell’infrastruttura, perché appena trentasei mesi, per il mondo elettrico, rappresentano quasi un’era geologica. Nel 2018 siamo partiti con una Hyundai Ioniq di prima generazione, con batteria da appena 28 kWh; oggi, viaggiamo con una Jaguar I-Pace Model Year 21 da 90 kWh, che negli ultimi mesi è stata aggiornata via software per percorrere più strada; allora le colonnine più veloci erano le poco diffuse fast a 50 kW, oggi possiamo contare su una rete sempre più capillare di stazioni a 300 e 350 kW. Più di qualcosa è cambiato, insomma, e difatti un viaggio che tre anni fa pareva epico, pioneristico, oggi è più rapido ed agevole. Tuttavia, qualche imprevisto c’è stato, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa Potete leggere l’intera storia su Quattroruote di settembre, o guardare il video sui nostri canali digital.

Impressioni di guida. La sezione dei primi contatti è particolarmente ricca: sul fronte delle ibride, abbiamo guidato la Land Rover Defender P400e, la Hyundai Tucson Phev e la Jeep Wrangler 4xe, mentre su quello elettrico vi proponiamo l’ammiraglia Mercedes-Benz EQS e la grintosa Volkswagen ID.5 GTX. Non mancano modelli più abbordabili e ideali per affrontarte le necessità di tutti i giorni, come la Seat Arona e Citroën C3 Aircross.

Anteprime e Autonotizie. L’erede della 500X? Sarà sempre una crossover di segmento B, ma nascerà su una meccanica del tutto diversa e fuori dall’Italia, nella fabbrica polacca di Tychy. E, per la prima volta, avrà una variante 100% a batteria. Vi diciamo tutto quello che sappiamo. E poi: con il progressivo aumento dell’offerta elettrica delle Case, quelle tedesche in particolare, c’è ancora spazio per le auto tradizionali? La riedizione della Volkswagen Passat, attesa nel 2023, fa propendere per il sì, ma attenzione che questo classico di Wolfsburg perde un pezzo: a listino finirà soltanto la Variant, cioè la versione station wagon, quella più venduta. Ad affiancarla, dallo stesso anno, un modello nativo a zero emissioni, la Aero. A proposito, è facile associare l’auto elettrica a una serie di limitazioni: prezzi di acquisto elevati, autonomia ridotta, necessità conseguente di pianificare gli spostamenti Tutto vero. Tuttavia, la nuova propulsione introduce anche gradi di libertà inaspettati, dalle forme del design alla fruizione dello spazio a bordo, in un quadro generale che vede i listini convergere progressivamente con le termiche. Ne parliamo diffusamente, cercando di sfatare i luoghi comuni più inossidabili. Infine, per i più nostalgici, un omaggio a un’auto leggendaria che ha cambiato volto e impostazione della Lamborghini e delle sportive in generale, la Countach. E che ora rinasce in serie super limitata.

Attualità e Inchieste. L’attualità del numero di settembre non poteva certo  prescindere dal tema degli incentivi statali, ora riservati anche all’acquisto di vetture usate Euro 6: la nostra inchiesta sul campo ha però verificato come il provvedimento, da poco entrato in vigore, non fosse di fatto ancora applicato dalla maggioranza dei concessionari interpellati e come i prezzi delle vetture d’occasione, rispondenti ai requisiti previsti dalla norma, fossero elevati, generalmente superiori alle quotazioni di Quattroruote. C’è, però, un altro tema che meritava di essere portato all’attenzione degli automobilisti: quello dei rischi connessi alla diffusione di carburanti “sporchi”, in particolare contenenti cloro. Il fenomeno, che abbiamo già denunciato nel 2018 per il gasolio, ora interessa anche la benzina, nella quale può capitare di trovare quantità importanti della sostanza dannosa, in grado di danneggiare la valvola Egr. Con i costi che ne conseguono. Protagonista dell’intervista del mese è Alberto Bombassei, presidente della Brembo, che lancia un allarme: “Mi preoccupa molto l’aspetto sociale dell’evoluzione verso la mobilità elettrica, che pure è irreversibile”, ha spiegato l’imprenditore, “perché la transizione comporterà una forte riduzione del numero dei posti di lavoro, essendo le auto a batteria molto più semplici di quelle a combustione”.

Macerie automotive. Infine, Quattroruote vi accompagna in un viaggio tra le fabbriche automobilistiche abbandonate: un panorama malinconico tra Torino e l’hinterland milanese, tra mura dove, al posto delle linee di produzione, ora prospera una vegetazione selvaggia, spesso albergo un’umanità disperata.

Quattroruote + Q Usato. Il volume, disponibile con Quattroruote a 2,90 euro in più, passa ai raggi X ben 80 modelli: le analisi sono supportate dalle nostre quotazioni, dall’elenco dettagliato dei pregi e dei difetti, dalla disamina del costo dei ricambi: insomma, c’è tutto quello che serve per fare una scelta oculata sul fronte delle occasioni di seconda mano. il dossier Q Usato è proposto anche in Digital Edition all’interno dello sfogliatore di Quattroruote, nella sezione Speciali, al prezzo di 1,99 euro per gli acquirenti della singola copia e a titolo gratuito per gli abbonati alla Digital Edition.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è già abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, telefonando al numero 800-001199 (dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 20, sabato dalle 8.45 alle 13) oppure inviando un fax allo 0292856110 o allo 02022111959.