Olimpiadi – Los Angeles 2028, il sogno di una città senzauto

Si avviano a conclusione le Olimpiadi di Parigi: nel corso della cerimonia di chiusura ci sarà il tradizionale passaggio di testimone alla città in cui si svolgeranno quelle del 2028, ossia Los Angeles (una sequenza che potrebbe vedere protagonista anche l’attore Tom Cruise). In una recente conferenza stampa, la sindaca di L.A. Karen Bass ha dichiarato che quella che si prepara ad accogliere gli atleti nel 2028 potrebbe essere una “città senza auto”.

Un’impresa storica. Stiamo già lavorando per creare nuovi posti di lavoro e aumentare il sistema di trasporti pubblici, così da avere giochi senza auto, spiega Bass. Un’impresa non da poco per una città come Los Angeles, dove siamo sempre stati innamorati delle nostre auto. Quella lanciata dalla prima cittadina della metropoli più grande della California sembra davvero una missione impossibile (per rimanere in tema con Tom Cruise): far sì che non ci siano auto in circolazione negli spazi dove si svolgono gli eventi, raggiungibili solo con i mezzi pubblici.

Ventotto entro il 28. Quando ha vinto l’assegnazione per le Olimpiadi del 2028, l’allora sindaco Eric Garcetti aveva avviato l’iniziativa Twenty-eight by ’28, ossia la realizzazione di ventotto piani per il potenziamento del trasporto pubblico entro l’anno dei giochi. Alcuni di questi sono già stati portati a termine, altri verranno completati nei prossimi anni. Un progetto da 100 miliardi di dollari, finanziati anche dall’aumento delle tasse locali in città.

Ridurre al minimo il traffico. Tra le iniziative suggerite da Bass c’è anche quella di sfruttare quanto imparato durante la pandemia, sfruttando il più possibile lo smart working durante i 17 giorni delle Olimpiadi, e modificare gli orari di lavoro delle aziende che possono farlo, così da evitare spostamenti in auto durante il giorno. Verranno anche messi in circolazione almeno tremila nuovi autobus, così che gli spettatori possano recarsi nei luoghi dove si svolgono le gare senza dover utilizzare l’automobile.

Un problema non solo infrastrutturale. Se da un lato è necessario potenziare le infrastrutture esistenti, la sfida più importante per la città di Los Angeles sarà convincere i suoi abitanti a utilizzarle, e superare (almeno in parte) l’abitudine tutta americana di spostarsi sempre e solo in macchina. Chiunque sia stato a Los Angeles la ricorda per il traffico automobilistico, non certo per l’efficienza dei suoi mezzi pubblici (a differenza di Parigi, che conta su una delle reti metropolitane più efficienti e capillari del mondo). Per un cambiamento di abitudini radicale come questo, quattro anni potrebbero non essere molti.