Paolo Pininfarina – “Il Piemonte può rinascere con il design, serve un ministero ad hoc”

“Il design può essere la chiave di rinascita del Piemonte. Il nostro territorio ha inventato tutto, dal telefono all’automobile, alla televisione, poi ma questa è un’altra storia ci hanno portato via quasi tutto”. Ne è convinto Paolo Pininfarina, presidente dell’omonimo gruppo torinese: nel corso del talk “New Normal Live”, trasmesso su LinkedIn, il manager ha infatti parlato del futuro del design e del settore automobilistico, formulando anche una proposta politica. “Serve un ministero del design”, ha detto Pininfarina, “perché da questo ambito può arrivare la spinta per ripartire”.  

Il futuro dell’auto. Com’è ormai assodato, il domani dell’auto sarà caratterizzato dall’elettrificazione: “Dal punto di vista della produzione, nel 2035 le auto elettriche saranno più del 50%. Personalmente – spiega Pininfarina – trovo che l’ibrido, con alimentazione elettrica e a idrogeno, sia un buon compromesso. La mobilità sarà iperconnessa e diventerà totalmente autonoma in tempi che vedrà chi è più giovane di me. Non riesco, tuttavia, a immaginare un mondo di automobili dove il guidatore non conti più. Vedo la possibilità della guida autonoma di livello 5, quello che non necessita di un essere umano al volante, adattabile in contesti molto particolari, come i circuiti chiusi. Il livello 4 è un punto al quale si può pensare di arrivare tra cinque o dieci anni”. Il manager, però, si è anche detto convinto che “il piacere della guida ci sarà ancora”. 

Il domani della Pininfarina. Quanto al mondo del design industriale, Pininfarina sottolinea come sia sempre più multidisciplinare: “Per progettare ci vogliono diverse figure, come sociologi e psicologi, così come esperti di user experience. Non basta più progettare qualcosa di bello, ma occorre mettere al centro l’esperienza di chi userà il prodotto. Per questa ragione in Pininfarina abbiamo introdotto la figura dell’head of experience design”. Chi progetta, in sostanza, è chiamato ad abbracciare nuove sfide, come sta facendo la Pininfarina. “Siamo al passo con i tempi, dinamici. La chiave del nostro successo è la capacità di generare nuove forme, anticipando il futuro”, sottolinea l’imprenditore torinese, ribadendo la sua visione prospettica su un’azienda ancora più diversificata: “Se oggi ci occupiamo al 70% di auto e al 30% di progettare in altri ambiti, arriveremo al 50 e 50, cercando di essere sempre più presenti in mercati chiave e in forte espansione come la Cina”.