Parigi – Il sindaco Hidalgo vuole abbassare i limiti in tangenziale: il governo si oppone

Guerra francese sui limiti di velocità fra il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, e il primo ministro, lisabeth Borne. Da tempo, la numero uno del comune insiste nel dire che in tangenziale serve scendere da 70 a 50 km/h, a partire dalla fine dei Giochi Olimpici (26 luglio-11 agosto 2024), per abbattere l’inquinamento atmosferico e acustico. Ieri, però, è arrivato il secco no del ministro dei Trasporti, Clément Beaune: “Il governo non convaliderà la decisione della municipalità parigina, che gestisce il Périphérique dove circolano 1,2 milioni di veicoli al giorno”, ha detto l’esponente dell’esecutivo. “Una modifica del limite necessita di un’approvazione dello Stato. L’idea di una corsia riservata ai veicoli in sharing condivisi da due o più persone è buona, ma col limite di 50 km/h si vuole far impazzire la gente”. Immediata la replica del vicesindaco Emmanuel Grégoire: “La decisione è presa, abbasseremo il limite. Nell’àmbito delle sue competenze di polizia, Parigi ha il diritto di ridurre la velocità per motivi di sicurezza o ambientali. Oltre 500 mila persone vivono nei dintorni del Périphérique subendone ogni giorno l’inquinamento. La riduzione di velocità consentirebbe di beneficiare di un’aria più respirabile e di dormire più serenamente riducendo l’inquinamento acustico. Ancora una volta, il governo sceglie la polemica di bassa levatura e cede alle sirene delle lobby dell’auto”.  

Chi ha ragione? Già nel 2014 la Hidalgo aveva ridotto il limite da 90 km/h a 70 km/h sul mastodontico boulevard périphérique, anello a quattro o più corsie per ciascun senso di marcia inaugurato nel 1973 e lungo 35 km (la strada più trafficata di Francia). Ma la legge cosa dice? Chi ha ragione, la municipalità o lo Stato? “Le Parisien” ha interrogato la questura in merito. Ecco la risposta in sintesi: “Se la legge del 28 febbraio 2017 sullo status di Parigi regolamenta la maggior parte delle strade della capitale, la tangenziale fa eccezione, perché è nell’elenco delle grandi arterie stradali determinata dal decreto 2009-615 del 3 giugno 2009. l’unica strada parigina di questo tipo. Pertanto, in applicazione dell’articolo L110-3 del Codice della strada, il sindaco di Parigi è tenuto a comunicare al prefetto di polizia, prima della loro realizzazione, i progetti di modifica delle caratteristiche di queste strade e tutte le misure che le riguardano”.

Sarà lunga. Siccome la città adduce giustificazioni di natura ambientale per sostenere l’utilità misura, peraltro da dimostrare, si profila all’orizzonte una controversia a colpi di cavilli. Il sindaco parigino, intanto, continua la sua crociata ideologica, basata sull’abbassamento dei limiti di velocità fino a 30 km/h, e su misure vessatorie nei confronti delle Suv, corredata dai pasticci sul bando dei monopattini elettrici con tanto di referendum riparatorio.