Parlamento – Lautunno caldo dellauto

Autunno caldo per l’auto in parlamento e nei palazzi del governo. Oltre al tema del rifinanziamento degli incentivi, sono quattro i fronti aperti dal punto di vista normativo. A cui si affiancheranno tre importanti provvedimenti in arrivo nel 2025. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi.

Riforma del Codice della strada. L’intervento più importante è la riforma del Codice della strada. Dopo il primo via libera con modifiche  della Camera dei deputati, il disegno di legge è ancora in commissione lavori pubblici al Senato. Sul provvedimento pendono 443 emendamenti su cui la commissione dovrà esprimersi, in teoria, a partire da martedì 10 settembre. Se il testo approvato alla Camera lo scorso marzo dovesse essere modificato, si renderebbe necessario un nuovo passaggio a Montecitorio e i tempi si allungherebbero. Se invece, la maggioranza lo blindasse, la riforma potrebbe essere approvata entro settembre, come auspicato recentemente dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Scatola nera e autostrade. Sempre in parlamento sarà incardinato nei prossimi giorni il cosiddetto ddl concorrenza, il provvedimento approvato dal governo alla fine di luglio che contiene la portabilità della scatola nera assicurativa e la riforma delle concessioni e delle tariffe autostradali. facile immaginare che il dibattito sui contenuti del provvedimento sarà piuttosto lungo.

Distributori di carburante. A Palazzo Chigi, invece, si aspetta che venga messa a punto dai ministeri delle Imprese e dell’Ambiente la riforma della rete di distribuzione dei carburanti. Anche in questo caso si tratta di un disegno di legge. Il provvedimento dovrebbe contenere norme finalizzate alla riduzione degli impianti tradizionali giudicato eccessivo in rapporto alla quantità media di carburante erogato rispetto agli altri Paesi europei  e alla loro riconversione in chiave green. Un progetto per il quale il governo avrebbe messo a disposizione 140 milioni di euro e che, in teoria, grazie ai maggiori volumi medi per impianto, potrebbe contribuire a ad abbassare leggermente dove la densità di impianti è più alta  i prezzi di benzina e gasolio.

Incombe la Finanziaria. A ottobre, poi, sarà la volta del disegno di legge Bilancio, la cosiddetta Finanziaria. Spesso la più importante delle leggi è servita a introdurre misure che hanno impattato sul mondo dell’auto, ma non è detto che stavolta accada, considerando che il governo ha comunque una delega per la riforma fiscale da attuare entro l’estate del 2025.

Riforma di bollo, superbollo e auto aziendali. E proprio nell’ambito della delega fiscale, che il parlamento ha concesso al governo nell’agosto del 2023, potrebbero trovare posto tre provvedimenti particolarmente attesi: la riforma della fiscalità dell’auto aziendale e che quasi certamente riguarderà la deducibilità dei costi, la riforma della tassa automobilistica e il superamento del cosiddetto superbollo, la tassa che colpisce le auto con più di 185 kW di potenza e non più di vent’anni dalla costruzione. Quasi certamente, però, tutte e tre queste riforme arriveranno nel 2025.