Ponte sullo Stretto – Via libera dal Senato: è legge

Il Ponte sullo Stretto di Messina si farà: è legge. Con 103 voti a favore, 49 contrari e tre astenuti il Senato ha dato il via libera definitivo al decreto (dl n. 35) per la costruzione della nuova arteria che collegherà la Calabria con la Sicilia, unendo, di fatto, l’Italia da Nord a Sud. La decisione del Senato arriva a poca distanza dall’approvazione della Camera, risalente allo scorso 13 maggio, definisce l’assetto della società Stretto di Messina SpA e riavvia le attività di programmazione e progettazione del viadotto.

Via ai lavori nel 2024. L’approvazione è stata accolta dagli applausi della maggioranza, con grande soddisfazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha commentato: “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni. Nella manovra di bilancio del prossimo inverno ci saranno i primi stanziamenti necessari ad avviare i lavori. Avremo 100 mila tonnellate di emissioni di CO2 in meno”. Il vicepremier ha inoltre sottolineato come l’opera “farà risparmiare 6 miliardi di euro l’anno ai siciliani per mancati collegamenti” e consentirà di creare 100 mila posti di lavoro, già dal 2024. L’obiettivo, infatti, è quello di dare il via ai lavori di costruzione già il prossimo anno, per poi completare il ponte entro il 2030. Nei prossimi mesi, inoltre, il ministero delle Infrastrutture valuterà se bandire un concorso per dare un nome al nuovo viadotto. Rispondendo alle critiche, Salvini ha poi affermato: “Il Ponte sullo Stretto di Messina è un’impresa che non ha eguali al mondo. Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Quando Brunelleschi cominciò il lavoro della Cupola, c’erano perplessità, dubbi, critiche, incertezze perché all’epoca era la cupola più grande al mondo ma ancora oggi lo è e ha resistito al tempo, alle guerre, alle alluvioni”.

Costi e società. Per quanto riguarda gli investimenti economici necessari, alla Camera è stato presentato un emendamento che prevede l’aggiornamento del costo complessivo di realizzazione del ponte a un valore in linea con i 13,5 miliardi di euro indicati dal Def (il Documento di economia e finanza per la pianificazione d’investimento del nostro Stato, ndr). Il testo, inoltre, prevede che venga presentata una relazione finale sul progetto che dovrà essere analizzata dal Consiglio di amministrazione della concessionaria. Il Cda della società per azioni sarà composto da cinque membri: il presidente e l’amministratore delegato saranno designati dal ministero dell’Economia e della Finanza  d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre i restanti tre saranno scelti rispettivamente dalle Regioni Calabria e Sicilia e da Rfi e Anas.

Massima trasparenza. Nel decreto legge è stato inoltre inserito un articolo aggiuntivo che disciplina le procedure espropriative necessarie per la realizzazione del ponte: sarà creato un cosiddetto “cassetto virtuale” online per velocizzare lo scambio di documenti e comunicazioni, oltre a un “fascicolo virtuale” per garantire la massima trasparenza delle procedure. Durante l’esame a Montecitorio sono state aggiunge delle disposizioni riguardanti i progetti prioritari per l’adeguamento delle infrastrutture, il completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania e altri temi, come il potenziamento del trasporto pubblico nell’area dello Stretto di Messina e un piano di comunicazione da 7 milioni di euro che verranno investiti nei prossimi sette anni. Non mancherà, infine, un attento monitoraggio antimafia nella realizzazione dell’opera.