Porsche Panamera – GTS Sport Turismo: diverte su strada e piace al mercato
Nella nicchia delle Suv delle e berline ad alte prestazioni che si battono a colpi di tempi di accelerazione e giri veloci sul vecchio Nürburgring, i numeri della Porsche Panamera GTS potrebbero persino non stupire: 480 CV, 620 Nm di coppia, 3,9 secondi per lo 0-100 e 292 km/h. Valori propri di una supersportiva di pochi anni fa, sia chiaro, ma sappiamo bene come altre versioni della Panamera sappiano fare molto meglio: 630 CV per la Turbo S e addirittura un picco di 700 CV per la ibrida Turbo S e-Hybrid. La GTS Sport Turismo è più lenta della meno costosa variante ibrida plug-in Panamera 4S e-Hybrid (0-100 in 3,7 secondi, 293 km/h di punta massima) eppure, come ci raccontano gli stessi ingegneri tedeschi, la GTS è così speciale e desiderata da rappresentare un’ottima scelta anche dal punto di vista della rivendibilità, con valori residui più alti della media della gamma Panamera.
Otto cilindri hanno il loro perché. Il perché si spiega presto, basta accomodarsi al posto guida, regolare la seduta (bassissima per una cinque porte) e girare quell’interruttore che prende il posto della tradizionale chiave di avviamento alla sinistra del volante: qui i cavalli, che sì, sono meno che in altre versioni, arrivano dallo stesso 4.0 V8 biturbo delle più potenti Turbo S e lo fanno con una sonorità davvero interessante, considerata la pletora di dispositivi antinquinamento che racchiude l’impianto di scarico sportivo di serie. Una tonalità cupa, aggressiva fin dall’accensione senza risultare fastidiosamente invasiva, ma sempre presente a ricordarci perché gli otto cilindri piacciono ancora così tanto. Motori del genere, lo sappiamo, sono sempre più rari e per questo sempre più desiderati. Ma non è soltanto una questione di suono o potenza bruta: un altro, per certi versi inaspettato, pregio di questo V8 è la sua grande linearità d’erogazione. Grazie a una taratura specifica e al minore lavoro richiesto alle sue turbine, ha un’ottima reattività e progressività agli impulsi dell’acceleratore e agli input del cambio automatico, un doppia frizione a otto marce davvero rapido nel salire e scendere di marcia in modalità manuale e sufficientemente intelligente anche in auto da trovare il rapporto giusto nella guida più allegra.
Meccanica e tecnologia per andare più forte. Con 5,05 metri di lunghezza e un peso di 2.115 kg non stiamo certo parlando di una compatta a due posti, ma una volta prese le confidenze con il suo lungo cofano, la Porsche Panamera GTS Sport Turismo pare stringersi attorno al pilota e ci si dimentica in fretta di essere al volante di un’auto di dimensioni così generose. La base tecnica è di quelle raffinate, con la trazione integrale e un efficace controllo elettronico degli ammortizzatori pneumatici con assetto ribassato di 1 cm (specifico di questo allestimento), ma a dire il vero il merito di tanta reattività e divertimento è da assegnare anche a una (lunga e costosa) serie di optional che ne esaltano la dinamica di guida. Stiamo parlando per esempio dell’asse posteriore sterzante (2.135 euro) che permette alle gomme dietro di ruotare fino a 2,8 gradi in controfase alle basse velocità per ridurre il raggio di sterzata, del Porsche Dynamic Chassis Control (PDCC) ovvero il sistema di minimizzazione del rollio attraverso l’utilizzo di barre attive, del differenziale autobloccante posteriore a controllo elettronico (incluso nel prezzo del PDCC, 4.819 euro) o ancora dell’impianto frenante carboceramico (9.162 euro) con dischi da 420 mm davanti e 410 mm dietro e maxi pinze, rispettivamente a 10 e 4 pistonicini. Esemplare la potenza decelerante e l’instancabilità di quest’ultimi, ai quali si può sempre fare affidamento anche quando si decide di lanciare a tutta velocità le oltre 2 tonnellate della vettura.
Ci si diverte. Con una simile schiera di dispositivi meccanici e tecnologici a nostro supporto, la Porsche Panamera GTS Sport Turismo può essere una comoda e spaziosa GT quanto una possente sportiva capace di fare tutto ciò, o quasi, le viene richiesto grazie a un comando dello sterzo preciso, tantissimo grip in appoggio e trazione in uscita di curva e, come si diceva poc’anzi, una linearità d’erogazione del motore simile a quella di un aspirato, con il plus di un sacco di coppia quando si vuole viaggiare in souplesse a marce alte. La posizione di guida davvero bassa per la tipologia di vettura, il volante rivestito di microfibra (di serie per la GTS) e la corsa breve del pedale del freno fanno il resto nel regalare sensazioni simili a quelle di una GT. Nella guida di tutti i giorni gli ammortizzatori pneumatici lavorano al meglio per filtrare le asperità della strada (nonostante i grandi cerchi da 21): le buche più profonde si avvertono all’interno, ma non compromettono il confort di marcia e il sistema di sensori e telecamere a 360 gradi (866 euro) semplifica (e di molto) le operazioni di manovra e parcheggio.
Tecnologia aggiornata. Rigoroso, ma ricco di dettagli curati e finiture esemplari, l’abitacolo della Panamera è caratterizzato da una plancia dallo sviluppo verticale dove trovano spazio il sistema multimediale, l’orologio dello Sport Chrono Package (di serie) e il cruscotto. Quest’ultimo in parte analogico in parte digitale è costituito da un grande contagiri ad ago al centro e da due display a colori ai lati: si controllano dai tasti sulle razze del volante e permettono di visualizzare molteplici informazioni, compresa la mappa di navigazione. L’infotainment touchscreen con diagonale da 12 ha un’interfaccia ridisegnata per il 2022 con menù di navigazione più intuitivi, la connessione wireless per Apple CarPlay e Android Auto e l’integrazione nativa con Spotify per accedere alla propria libreria musicale direttamente dal sistema multimediale. Più in basso, la consolle centrale ospita la leva del cambio e diversi comandi sia di tipo tattile sia meccanico (facili da raggiungere) per la radio, la climatizzazione, il controllo di trazione e la regolazione degli ammortizzatori. Scomodi, invece, il rotore per il volume e l’hazard, per così dire nascosti dalla leva del cambio.
Meglio per quattro. I sedili sportivi anteriori con regolazione elettrica a 18 vie con memorie (di serie) e i poggiatesta integrati sostengono bene guidatore e passeggero senza compromettere il confort nei lunghi viaggi. Dietro, la Panamera GTS Sport Turismo è omologata per trasportare 3 persone, sebbene la seduta centrale sia di fortuna, stretta e con l’imponente tunnel centrale a limitare quasi del tutto lo spazio per le gambe e per i piedi. Ben diversa la situazione per chi viaggia ai lati: lo schienale profilato in maniera simile alle poltrone anteriori è comodo e offre persino un po’ di supporto tra le curve; con la carrozzeria giardinetta di questa particolare versione della Panamera, anche l’agio per la testa è buono e i centimetri per le gambe e per i piedi non mancano. Il bagagliaio offre 515 litri che diventano 1384 litri a divano abbattuto: valori non certo da record per la categoria e per le dimensioni della vettura, ma più che sufficienti per stivare le valigie di tutti i passeggeri. La soglia di carico bassa e la bocca di apertura piuttosto grande facilitano, infine, le operazioni di carico. La Porsche Panamera GTS Sport Turismo parte da 150.103 euro; un listino importante giustificato dalla grande abilità della shooting brake di Stoccarda di combinare praticità e divertimento a finiture lussuose e tecnologia al passo con i tempi. Un prezzo tuttavia destinato a salire – anche di diverse decine di migliaia di euro -, una volta messa mano alla lunga lista degli optional che comprende molteplici accessori quasi del tutto irrinunciabili per poter esprimere al 100% le qualità della vettura, sia dal punto di vista meccanico che di dotazione di confort e sicurezza.