Quattroruote Next – “Auto, la storia e la qualità non si possono comprare”

Andrea Bonomi, ceo di Investindustrial, e Davide Grasso, ceo di Maserati, sono intervenuti a Quattroruote Next per parlare del lusso nel mondo automotive. L’intervento dei due top manager – moderato dal nostro vicedirettore Marco Pascali – ha toccato diversi aspetti del settore, a partire dalla storia che contraddistingue l’Italia a quattro ruote. Un patrimonio unico nel suo genere, che nessun investimento cinese potrà mai comprare.

Il primo tema del talk è stato il ruolo della tecnologia nel segmento del lusso.

Grasso: “L’aspetto tecnologico è fondamentale, ma va fatto un distinguo: la tecnologia deve risolvere problemi e non essere fine a sé stessa, deve aiutare il consumatore. Questo è un linguaggio che fa parte di Maserati da più di 100 anni, che da sempre ha applicato la tecnologia all’innovazione, a partire dall’A6 1500, la prima gran turismo del marchio”.
Bonomi: ” difficile considerare la tecnologia un lusso. Se vuoi fare il lusso ed essere individuale, la tecnologia è l’esatto opposto del lusso. Se vuoi offrire lusso, l’analogico è la via più prossima alla cultura e a ciò che ognuno vuole”.

Il Green Deal ha inevitabilmente acceso nuove sensibilità: cosa è cambiato e cosa si aspetta oggi chi vuole un’auto particolare?

Grasso: “Mi ricollego al direttore Pellegrini: il Green Deal fine a sé stesso è stato creato in maniera artificiale. Come fornitori di soluzioni in un contesto di lusso, noi dobbiamo garantire un’esperienza a tutto tondo. Il consumatore di auto di lusso è un nuovo tipo di cliente, non c’è più il lusso di vent’anni fa: è più giovane, è globale e nel caos che ci circonda ha di fronte la semplificazione. Semplificare l’esperienza di utilizzo, anche negli interni, è fondamentale”.

Esperienza, semplicità. Alcuni tratti che osserviamo confermano che il passato sta tornando. Tempo, spazio: come si usa oggi un oggetto del desiderio?

Bonomi: “L’auto ha avuto successo per la libertà che ha portato. C’è un ritorno dell’esperienza, per questo ci sono auto storiche che vengono riportate in vita. Ci possono essere tutti gli investimenti della terra, ma all’Aston Martin non arriveremo mai alla capacità produttiva asiatica. difficilissimo entrare nella parte bassa del mercato. Se guardiamo lo split tra auto da tutti i giorni e auto da passione, capiamo come è difficile recuperare il ritardo con l’Asia. Loro possono spendere qualsiasi cifra, ma il rapporto che un marchio come Morgan ha con il suo cliente non si può comprare. E loro non ce la faranno mai ad avere qualcosa di simile. qui che dobbiamo trovare il futuro. Ed è qui che i nostri politici devono decidere se dobbiamo morire: il mondo dell’alto di gamma europeo e italiano è vincente. Ma ci sono persone che decidono delle regole e possono decidere che devi morire. Questo è il rischio che vedo nel futuro”.

Nike, Converse sono marchi mondiali nel suo passato: cosa può imparare l’auto da questi brand?

Grasso: ” molto più facile avere successo nell’industria della moda che in quella dell’auto. Avendo un brand forte come Maserati, però, è tutto più semplice. Ci sono più similarità che differenze. Parte tutto dal consumatore e questo ci fa capire dove fare investimenti. Il consumatore va messo al centro. L’altra cosa è la competitività: in entrambi i settori la competizione è molto forte. Il terzo è un discorso di brand management: ora anche l’automotive parte dal marchio. Il prodotto deve essere eccellente nel proprio segmento, superiore alle aspettative del cliente. L’attenzione deve essere maniacale nella scelta del segmento in cui si vuole competere. Bisogna poi sviluppare un legame emotivo tra il marchio e il consumatore. La complessità è dunque estremamente elevata: sulla società e sulle infrastrutture l’automotive ha un impatto immensamente più grande rispetto a quello della moda”.

Qual è il segreto del Made in Italy?

Grasso: “Secondo me è il segreto di Pulcinella. Quello che non si può comprare è la storia. Il lusso non è altro che chiamare la qualità con un altro nome. Il lusso è nel design degli arredamenti, nell’hospitalty, nel cibo. E non c’è lusso se non c’è una tradizione di continuità. E questo forse è l’unico settore in cui l’Europa ha un vantaggio competitivo. Cinesi e americani non hanno la nostra storia e la possono comprare solo da noi. La qualità dell’Italia è lo stile di vita, naturale: cibo, cultura rendono lo stile italiano inimitabile”.

A tal proposito, Bonomi ha aggiunto da poco una partecipazione a Eataly: che differenza c’è tra il lusso italiano e quello di altri Paesi, come la Francia?

Bonomi: “I nostri uomini politici devono proteggere l’automobile partendo dal concetto di libertà. Perché se perdiamo l’automobile, perdiamo un pezzo per cui siamo conosciuti nel mondo. Se tu togli la libertà di fare un’esperienza con un’auto togli una parte della nostra cultura. L’approccio italiano è vincente se applicato nel modo giusto: il nostro modo di vivere è vincente”.

Da cosa ci dobbiamo difendere e quali strumenti politici non abbiamo?

Grasso: “Dobbiamo essere più sicuri dell’appetibilità del nostro Paese, di quanto siamo affascinanti e di quante capacità abbiamo. Siamo un Paese di esploratori e l’innovazione è un linguaggio a noi familiare. Non solo nell’automotive, ma in generale”.