Rally di Monte Carlo – Il più famoso del mondo
La verità è che nel 1911 l’auto era ancora una startup. Un mondo nuovo, con usi e costumi tutti da inventare. Per questo al volante, come nelle officine, c’erano pionieri e improvvisatori, mossi dalla passione dell’esotico e dell’avventura, più che da strategie di marketing e richieste di mercato. Insomma, erano tempi in cui partire era già un traguardo e arrivare, quando capitava, un miraggio.
Per questo, le competizioni dell’epoca avevano come scopo soprattutto quello di dimostrare la dote più importante della carrozza senza cavallo in questione, ovvero l’affidabilità. Ecco come mai le gare si trasformarono ben presto in dimostrazioni itineranti, veri e propri test drive travestiti da roadshow.
in questo clima che prende vita il Rallye Automobile de Monte-Carlo. Nata nel gennaio del 1911 nell’omonimo principato affacciato sul Mediterraneo, la manifestazione agonistica aveva trasformato il piccolo punto sulla mappa nel traguardo di una gara al profumo di regolarità, destinata alle auto per passeggeri che partivano da tutta Europa. E non solo, visto che alla seconda edizione prese parte un equipaggio proveniente da San Pietroburgo e, alla quarta, pure uno di Tunisi (giunto a destinazione dopo 4.467 chilometri).
Il regolamento, oltre alla regolarità della traversata, prevedeva il premio per l’equipaggio e per l’eleganza dell’auto. Motivo per cui la Russo-Baltique 24-30 HP che veniva dalla Russia con amore, non portò a casa nessun punto per la linea, guastata, a detta dei giudici, da quel parabrezza posticcio che ne rovinava la pulizia di disegno (ma che aveva evitato l’assideramento all’equipaggio che l’aveva condotta per i 3.566 chilometri che separano i ghiacci di San Pietroburgo dal mare di Monte Carlo).
Guardando la classifica dell’edizione del 1925 si rimane sorpresi da una storia: questa. Era già un po’ di inverni che Madame Mertens, stufa delle gelate torinesi, pensava di svernare in Riviera. Finché arrivò il pretesto giusto. E fu così che un giorno la si sentì urlare, scendendo lo scalone del suo palazzo in direzione della rimessa, oggi la Lambda la prendo io!. E imbracciata la Lancia di casa, la si vide partire alla volta del caldo sole mediterraneo. Arrivando, all’affaccio sul mare, felice, ma soprattutto, seconda classificata.