Renault – Dal reparto Ampere una citycar elettrica per la Nissan

Assumere una posizione dominante nel mercato europeo dei veicoli elettrici, facendo fronte alle necessità della transizione energetica: a circa un anno dall’apertura, la società Ampere (controllata della Renault dedita alla progettazione e produzione di mezzi a batteria intelligenti e connessi), ribadisce la sua mission principale, svela i risultati raggiunti fino a oggi e annuncia, tra i prossimi impegni, lo sviluppo di una piccola di segmento A commissionata dalla Nissan. Il modello andrà ad affiancare l’erede della Micra (già annunciata da tempo), rafforzando la divisione del colosso francese nel suo ruolo di piattaforma tecnologica per tutta l’Alleanza, “ma anche per eventuali costruttori esterni”, come ribadito dal ceo Luca de Meo.

Tempi di sviluppo da record. Con Ampere abbiamo creato un ecosistema importante, rigenerando l’industria automotive in Europa, che è la risposta più sostanziale ai nuovi competitor provenienti da Cina e Stati Uniti, ha detto il manager, sottolineando l’importanza del Centro ElectriCity di Douai, dedicato all’elettrificazione, che fa capo alla società. Da lì, già oggi escono diverse vetture a zero emissioni (tra cui la nuova R5 e la Megane E-Tech Electric) e dal 2026 scaturirà anche l’attesa Twingo a batteria, sviluppata in meno di due anni. Un tempo da record, raggiunto anche grazie alla creazione di un apposito team in Cina, per una più stretta collaborazione con i partner locali.

Costi giù del 40%. Proprio la Terra del Dragone è infatti secondo De Meo il posto dove andare a scuola per trarre le competenze che servono a realizzare automobili elettriche sempre più competitive. Obiettivo, questo, in linea con la roadmap di Ampere, intenzionata a ridurre i costi del 40%, tra la prima e la seconda generazione di veicoli elettrici di segmento C entro il 2028, sfruttando anche soluzioni come la più conveniente chimica Lfp (litio-ferro-fosfato) per le batterie e l’installazione cell-to-pack entro il 2026.

Il primo “Software Defined Vehicle” europeo. L’altro obiettivo è quello di dare forma concreta al primo “Software Defined Vehicle” (SDV) europeo, un’auto in grado di ricevere aggiornamenti per tutto il suo ciclo vita, grazie a un’architettura centralizzata capace di integrare nuove applicazioni per migliorarne le funzioni. Un identikit che corrisponde a quello della futura hatchback di segmento C, derivata con molte probabilità dalla show car Emblème presentata allo scorso Salone di Parigi. Il prototipo, del resto, va ben oltre le anticipazioni sul futuro linguaggio stilistico del marchio, ma si pone come una sorta di manifesto di Ampere, sotto forma di un veicolo decarbonizzato dalla testa ai piedi, che emette nel suo intero ciclo vita il 90% in meno di gas serra rispetto alle vetture odierne equivalenti.