Skoda Kamiq – La “solita” sostanza, ma con più grinta – VIDEO

Poco gettonata sulle nostre strade, ma ricca di contenuti, la Skoda Kamiq punta tutto sulla concretezza. E con questo restyling lo fa alzando l’asticella delle dotazioni tecnologiche e aggiungendo più pepe al proprio look, per strizzare l’occhio ai giovani e al pubblico nostrano.

Ora è Matrix. La revisione stilistica dà alla Kamiq un volto, se vogliamo, più tosto: troviamo infatti una calandra più generosa, nera lucida e a contrasto con la carrozzeria, i fari anteriori e la presa d’aria ridisegnati per un aspetto più massiccio, che fa ingelosire gli aficionados di alcuni marchi premium tedeschi. Anche dopo questo facelift, la crossover boema mantiene i gruppi ottici anteriori con doppio elemento: dove quello superiore è più sottile, mentre quello inferiore di maggiori dimensioni. I fari sono disponibili come optional anche con tecnologia Matrix led. Leggero ritocco pure nella parte posteriore, con luci dallo stile moderno e nuove grafiche.

Motori evoluti. Col restyling, la Kamiq aggiorna anche le motorizzazioni: in gamma restano soli i benzina e addio definitivamente anche al metano. La gamma parte dai 1.0 tre cilindri benzina da 95 e 115 cavalli (per quest’ultimo 5 CV in più rispetto alla versione uscente) abbinabili entrambi al cambio manuale e al Dsg; si tratta di propulsori della famiglia EA211, con turbina a geometria variabile, iniettori a dieci fori e controllo variabile delle valvole di aspirazione e scarico per una maggiore efficienza. Anche il 1.5 da 150 cavalli è stato leggermente ritoccato migliorando il sistema di disattivazione attiva dei cilindri ACT+, reso più fluido e meno ruvido nel suo intervento.

Senza fronzoli. Sali a bordo della Kamiq e trovi quello che ti serve al giusto posto. I sedili contenitivi dell’allestimento Monte Carlo ti avvolgono, e l’abitacolo risulta arioso e spazioso: le forme un po’ squadrate, ma ragionate di quest’auto fanno sì che in soli 4,24 metri di lunghezza ci siano i centimetri necessari per ospitare comodamente quattro persone. E con il 1.5 da 150 cavalli, guidarla risulta piacevole: la potenza è giusta anche per muoversi a pieno carico, con in più l’aggiunta dell’ACT+ che fa il suo dovere senza farsi sentire. Il display da 10,25”, su questo esemplare integra il navigatore (optional): è intuitivo, di facile lettura, e grazie ai comandi sul volante risulta anche rapido da navigare. Una nota positiva è costituita dagli Adas di livello 2, disponibili col pacchetto Travel assist opzionale; prevedono cruise control adattivo e mantenimento della corsia, sempre adattivo, che riusltano poco invasivi e al tempo stesso efficaci.

Piccoli aiuti. La Kamiq aggiunge anche soluzioni che migliorano la vita bordo, come il portaoggetti centrale per chi siede dietro e la tasca porta smartphone sullo schienale dei sedili anteriori. Una novità è anche l’introduzione del virtual pedal (opzionale) per aprire il portellone muovendo il piede sotto il paraurti posteriore, affatto scontata per un’auto di questo segmento. Sono tante, poi, le tasche e gli accessori presenti nel vano di carico da 400 litri per contenere oggetti e borse. Insomma, la Kamiq si rivela una vettura a tutto tondo, pronta per i viaggi come pratica nella vita in città.

I prezzi. Il listino italiano della Kamiq parte da 24.700 euro per la 1.0 da 95 CV con allestimento Selection, per arrivare fino ai 33.650 euro della versione Monte Carlo con il motore da 150 cavalli abbinato al Dsg. La variante sportiveggiante offre il pacchetto più accattivante, esteticamente parlando, con elementi quali la calotta degli specchietti, il tetto, le minigonne, lo spoiler posteriore e la griglia inferiore del paraurti anteriore verniciati di nero, in contrasto con il colore della carrozzeria. Inclusi in questo allestimento troviamo anche i cerchi specifici da 17 pollici e il diffusore posteriore dedicato. Più grintoso anche l’abitacolo della Monte Carlo, con sedili contenitivi, inserti rossi sulla plancia e trame sulle modanature che ricordano la fibra di carbonio.