Skoda Octavia – Lunga vita con il restyling (e il 2.0 TDI)

Per la Skoda, la Octavia è un vero e proprio marchio nel marchio: finora, ne sono stati costruiti oltre 7 milioni di esemplari e, nel 2023, è stata la wagon più venduta in Italia. Adesso è il momento del restyling di metà carriera: leggero lifting e alcune novità in termini di motori e tecnologia. I prezzi sono compresi fra i 29.500 euro della Octavia Wagon 1.5 TSI Selection e i 43.500 della 2.0 TDI Sportline Dsg. La berlina costa 1.050 euro in meno.

TDI. La prima notizia è che il 2.0 TDI è sempre della partita. In due declinazioni: 115 cavalli (solo con cambio manuale a sei marce, però), e 150 con Dsg a sette rapporti, quello che ho provato. Nel mio test drive, prettamente extraurbano, il computer di bordo ha mostrato una percorrenza media tra i 22 e i 24 km/litro: vedremo cosa riuscirà a fare nei nostri tradizionali cicli, con gli strumenti del Centro prove. Chi è alla ricerca di elettrificazione leggera deve però dirigersi sul 1.5 TSI mild hybrid a 48 volt (in varianti 115 e 150 cavalli, sempre con il Dsg). Volendo, c’è anche la versione liscia, con cambio manuale. A differenza di prima, la trazione integrale non è disponibile con il motore a gasolio. Il quale, fra l’altro, non è neppure più offerto in combinazione con l’allestimento RS: anche per questo è stata prevista in gamma una declinazione dal sapore sportiveggiante, la Sportline, che tra gli atout prevede l’assetto ribassato di 15 millimetri e il servosterzo progressivo. 

Schermi più grandi. Al di là degli inserti in materiale riciclato (o in materiale pregiato) del pannello strumenti da 10″, la grossa novità della plancia è il sistema multimediale da 13, di serie a partire dall’allestimento Executive. Dotato di connettività wireless per gli smartphone Android e Apple (c’è pure la piattaforma di ricarica ventilata), prevede il navigatore con info sul traffico in tempo reale e l’assistente vocale. Il touch si apprezza per la velocità di ragionamento e per la logica (rivista) che governa i menu, cristallina. Non bastasse, ci sono pure i soliti tasti scorciatoia fisici, sotto lo schermo, che consentono per esempio di atterrare in un attimo sulla finestra del clima.

Morbida. Come si può immaginare, il 2.0 TDI da 150 cavalli è la scelta giusta se sulla macchina trascorri la maggior parte della giornata: al di là dell’intrinseca efficienza del motore a gasolio, le sospensioni (a regolazione elettronica sulla vettura provata) possono diventare un burro e l’insonorizzazione è super curata. La Skoda Octavia Wagon si conferma docile e prevedibile, senza isterismi o particolari guizzi dal punto di vista dinamico. Brillantezza adeguata, mai eccessivamente appuntita.

Spazio. Le ultime righe sono per l’abitabilità e il bagagliaio. Non perché siano privi d’importanza (anzi), ma perché non c’è nulla di nuovo: l’agio per gli occupanti è abbondante e la capienza dichiarata del vano è 640 litri. Ottima la dotazione per organizzare il carico. Ai classici oggetti utili come il raschietto per il ghiaccio nascosto nello sportello carburante e l’ombrello nel pannello porta (costruiti con materiali riciclati) s’aggiunge un inedito box portaoggetti installato dietro, sul tunnel.