Sotto la lente – Tesla Model Y: l’elettrica che ha cambiato tutto

La più piccola delle Suv di Elon Musk è grande all’incirca come una BMW X3: la lunghezza è di 475 centimetri, la larghezza di 192 (un valore notevole per il segmento), l’altezza di 162 e il passo di 289 centimetri. Pur trattandosi di una vera sport utility, la Model Y ha un’altezza da terra assimilabile a quella di una crossover: 182 mm per tutte le versioni, fatta eccezione per la Performance, che con l’assetto dedicato si ferma a 152 mm. Oer quanto riguarda la capacità di carico, il bagagliaio anteriore, il cosiddetto frunk, ha una capacità di 117 litri che si sommano ai circa 600 del bagagliaio posteriore. La Casa dichiara un volume di 850 litri per il vano poseriore (fino al tetto), che può essere ampliato fino a 2.158 litri abbattendo gli schienali del divano posteriore (tenendo conto anche del frunk).

Le Tesla sono diventate famose anche per i loro abitacoli minimalisti, dominati da enormi touchscreen. E la Model Y ricalca appieno questa filosofia, proponendo una plancia lineare, molto pulita sulla quale trova spazio un infotainment connesso da 15″, tramite il quale si gestiscono tutte le funzioni dell’auto. Non è infatti previsto un quadro strumenti e tutte le informazioni sono riportate proprio sul display centrale. Sul tunnel sono presenti due cassettini (uno sotto il poggiabraccia), due portabibite e altrettante piattaforme per la ricarica wireless degli smartphone. Di serie sono previsti rivestimenti di ecopelle nera, ma a richiesta (1.200 euro) si possono avere gli interni “premium” bianchi.
La Suv americana è disponibile in Italia solo con un abitacolo a cinque posti (su altri mercati c’è anche una versione a sette posti) e promette un’abitabilità ai vertici del segmento. Tutti i passeggeri hanno parecchio spazio a disposizione e solo viaggiando in tre sul divano posteriore ci si deve stringere un po’. I sedili della seconda fila hanno schienali ribaltabili separatamente con frazionamento 40:20:40, così da garantire la massima praticità di carico. A disposizione, secondo la Tesla, ci sono oltre 2.100 litri (viaggiando in due) tra vano posteriore e frunk anteriore.

Come da tradizione del marchio, il listino è molto breve. A disposizione dei clienti ci sono tre versioni: la Model Y “base”, la Long Range e la Performance. La Tesla Model Y si caratterizza per la presenza di un solo motore posteriore da 347 CV alimentato da una batteria da 56 kWh : l’autonomia omologata è di 455 chilometri, la velocità massima è di 217 km/h e lo 0-100 km/h viene coperto in 6,9 secondi. Un gradino più su si trova la Tesla Model Y Long Range, con doppio motore, trazione integrale e 441 CV di potenza massima. In questo caso la batteria è da 75 kWh, con 533 chilometri d’autonomia e prestazioni superiori: per lo 0-100 bastano infatti cinque secondi netti, mentre la velocità massima è la stessa della sorella minore. La punta di diamante dell’offerta è la Tesla Model Y Performance, che condivide l’architettura con la Long Range, ma arriva a una potenza massima di 513 CV, per uno 0-100 in 3,7 secondi, 250 km/h di velocità massima e 514 chilometri d’autonomia dichiarata. La versione più potente dispone di serie di cerchi da 21″ (contro i 19″ delle sorelle minori), di un assetto specifico, di freni maggiorati e di uno spoiler posteriore di fibra di carbonio. Per quanto riguarda la ricarica, la Model Y a trazione posteriore può sfruttare colonnine rapide fino a una potenza massima di 170 kW, mentre le versioni con batteria più capiente accettano cariche a corrente continua fino a 250 kW: le nuove versioni prodotte nella Gigafactory di Berlino con batterie Byd con celle Blade (al posto delle precedenti Catl, sempre con chimica litio-ferro-fosfato ma con struttura differente) dovrebbero garantire performance di ricarica ancora superiori.

Il listino della Tesla Model Y parte dai 46.990 euro della versione base, sale a 53.990 euro per la Long Range e arriva ai 59.900 euro della Performance: la Suv, quindi, non rientra negli incentivi statali, che prevedono un tetto massimo di spesa di 42.700 euro Iva compresa. A questi valori bisogna anche aggiungere 980 euro di messa su strada e 8,47 euro di contributo per lo smaltimento dei pneumatici (Pfu). I prezzi d’acquisto, così salgono rispettivamente a 47.978, 56.328 e 60.978 euro. Di serie è prevista la veniciatura color Bianco Perla Micalizzato, ma a richiesta ci sono anche altri quattro colori: il Nero Pastello da 1.200 euro, il Rosso Micalizzato da 2.000 euro e le due tinte metallizzate Grigio Scuro Blu Oceano e da 1.600 euro. Base e Long Range possono essere aggiornate con cerchi da 20″ (2.200 euro), mentre tutte le versioni possono essere acquistate con gancio traino (1.350 euro), interni bianchi (1.200 euro) e Autopilot avanzato (3.800 euro). Quest’ultimo aggiunge alle funzioni dell’Autopilot di serie (il sistema di guida assistita di livello 2 sviluppato dal marchio americano) nuovi scenari di funzionamento ampliati, nonché il cambio di corsia automatico, l’assistente al parcheggio e la modalità Summon che consente di far muovere l’elettrica in autonomia anche quando non c’è nessuno a bordo (il proprietario deve comunque essere nelle vicinanze). Con 7.500 euro si può invece ordinare la “guida autonoma al massimo potenziale” che, tra le altre cose, include la gestione automatica di stop e semafori (in futuro, secondo la Casa, proporrà anche un sistema di “autosterzatura sulle strade cittadine”).