Stellantis – Aramis Group acquisisce Cazoo Italia e rilancia brumbrum

Il gruppo Aramis – leader nel commercio online di automobili e socità di cui Stellantis è azionista di maggioranza – ha annunciato la completa acquisizione delle attività italiane della inglese Cazoo. L’operazione avrà come effetto immediato il rilancio di brumbrum, startup reggiana che a inizio anno era stata acquistata proprio dalla multinazionale britannica dell’e-commerce auto, salvo poi essere presto chiusa (due mesi fa) nell’ambito di un drastico ridimensionamento operato dalla casa madre, che ha cessato tutte le proprie attività al di fuori del Regno Unito.

“Una grande opportunità”. L’accordo è indubbiamente una buona notizia per i dipendenti di brumbrum, circa 180, che avevano perso il posto di lavoro. Aramis ha infatti dichiarato che la Cazoo Trading Italy verrà rimarchiata brubrum con effetto immediato, lasciando intendere la volontà di ripristinare le attività dell’azienda fondata (e poi ceduta per 80 milioni) dall’imprenditore reggiano Francesco Banfi. La società francese ha definito l’acquisizione di Cazoo Italia che contava su un volume di circa 1.600 veicoli usati venduti all’anno e un fatturato annuo di circa 30 milioni di euro – una grande opportunità per entrare, a condizioni finanziarie interessanti, in un mercato strategico dell’Europa occidentale. Un mercato nel quale, sottolinea ancora la nota, Stellantis ha una presenza molto forte.

Da cento a zero in pochi mesi. Cazoo ha inglobato brumbrum non più tardi del gennaio scorso, ampliando ulteriormente il proprio business in Europa, alimentato da filiali anche in Germania, Francia e Spagna. L’azienda britannica ha messo a capo della sua unità italiana Tommaso Debenedetti, ex top manager di Amazon, investito su nuove assunzioni e avviato importanti operazioni di marketing, a partire dalla sponsorizzazione del Bologna Calcio, società che milita nella Serie A italiana. Nel corso dell’anno, però, le ingenti perdite registrate alla fine del primo semestre hanno indotto la Cazoo a una drastica revisione delle proprie attività nel continente. La ristrutturazione è stata annunciata ad agosto e a settembre l’azienda ha definitivamente chiuso tutte le filiali allo scopo di contenere i costi, licenziando, tra gli altri, i dipendenti della ex brumbrum.