Stellantis – Giorgetti: “Più sostegno allauto, a giorni laccordo per la gigafactory di Termoli”

Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, lancia un duro attacco ad alcuni controversi provvedimenti dei passati governi, come il Superbonus, e chiede maggiori risorse per alcune filiere industriali, come quella dell’auto, sottoposte a forti pressioni. “Chiediamoci cosa puo fare lo Stato di fronte alla rivoluzione digitale ed energetica o allo choc che investe l’automotive, che deve uscire dai modelli endotermici tradizionali. Invece diamo soldi ai miliardari per ristrutturare le loro quinte case delle vacanze. Ride tutto il mondo”, afferma il ministro in un’intervista al Corriere della Sera. “Intanto rischiamo che dilaghi la disoccupazione nell’industria spiazzata dall’imposizione del passaggio all’auto elettrica entro il 2035. Se ci sono decine di miliardi per ridisegnare le filiere industriali, bene. Ma in caso contrario, che stiamo facendo? Droghiamo certi settori e ne lasciamo a languire altri, quelli strategici per l’Italia.

D’accordo con Tavares. Giorgetti è anche d’accordo con l’opinione espressa da Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, sul passaggio all’elettrico imposto dalla politica europea: “La penso come Tavares. Va abbattuta la CO2, si. Ma manca una valutazione industriale, sulla sovranita tecnologica e l’autonomia strategica dell’Europa. In tutta questa febbre per l’auto elettrica, chi fornisce le materie prime e la Cina. E li il controllo di gran parte del litio, cobalto, silicio. Significa mettere il primo settore manifatturiero d’Europa in mano ad altri, lontano da noi. Possibile che nessuno ci pensi?”. “Siamo per il principio di emissioni zero, ma sulla base della neutralita tecnologica”, aggiunge il ministro. “L’idrogeno puo diventare competitivo. E in Italia abbiamo brevetti fra i piu avanzati nei biocarburanti. Perche non viene riconosciuto? E anche l’auto ibrida, che ora non piace, puo avere un ruolo. Soprattutto in assenza di una rete adeguata di colonnine di ricarica. Con questa furia per l’elettrico ideologica, etica, rischiamo l’autogol”.

Serve una politica industriale. Giorgetti pone quindi l’accento sulla necessità di varare una politica industriale per favorire la transizione e sui provvedimenti allo studio del governo, a partire dagli incentivi, già oggetto di un recente incontro interministeriale, per arrivare fino all’intesa per la gigafactory annunciata da Stellantis nella sua fabbrica di motori in Molise. “In primo luogo dobbiamo reintrodurre incentivi per attivare il mercato di tutti i veicoli ecocompatibili, non solo elettrici”, spiega l’esponente della Lega. “Poi siamo molto vicini, questione di pochi giorni, alla firma per la gigafactory di Termoli dove Stellantis fara le batterie. Ma la nuova filiera elettrica richiedera comunque meta della manodopera oggi impiegata da quella tradizionale. Le imprese dell’automotive vanno aiutate a riconvertirsi, rendendo disponibili gli accordi di programma e i contratti di sviluppo. Ma sono strumenti troppo lenti, burocratici. Questo settore va finanziato massicciamente, lo abbiamo gia chiesto al ministero dell’Economia”. A tal proposito Giorgetti sottolinea la necessità di incentivare le aggregazioni e l’ingresso nelle filiere dell’elettrico, tra cui la fase del riciclaggio delle batterie o la produzione di bus green. Infine, alla domanda su possibili critiche per una posizione contraria alla transizione verde e anti-europeista, il ministro è abbastanza chiaro nel ribadire le sue posizioni: “Difendere il clima e necessario e l’Europa e la nostra risorsa. Ma non posso accettare che il prezzo siano milioni di disoccupati, con conseguenze sociali e quindi politiche molto serie”.