Stellantis – Maserati scontate offerte agli operai in cassa, l’azienda attacca: “Vogliono danneggiarci”

Una mail inviata a tutti i dipendenti, secondo la Fiom anche agli operai attualmente in cassa integrazione, in cui Stellantis offre al personale delle Carrozzerie Mirafiori una serie di vetture Maserati a prezzi speciali: è l’ultimo terreno di scontro tra il costruttore, che per difendersi sceglie la strada del contrattacco, e la politica italiana, indignata per quello che viene interpretato come “uno schiaffo ai lavoratori in difficoltà economica”, se non “una provocazione”.

“Maserati a condizioni dedicate”. Come detto, tutto inizia con un’email. “Caro collega”, esordisce quella che a tutti gli effetti appare come una newsletter interna. “Siamo lieti di annunciarti che dal mese di settembre avrai la possibilità di acquistare una nuova vettura Maserati a condizioni dedicate a te, ai tuoi familiari e ai tuoi amici. La nostra straordinaria gamma ti aspetta! Potrai scegliere tra i modelli Grecale, GranTurismo GranCabrio e configurarli come preferisci direttamente sul sito maserati.it, a eccezione di personalizzazioni Fuoriserie”. La missiva, firmata Maserati Business 2 Employees Team, invita poi i dipendenti a visitare la “sezione dedicata su The Hub”, uno dei canali intranet dell’azienda, per scoprire i dettagli e a contattare i My Maserati Expert “in caso di necessità o ulteriori dubbi in merito al servizio”.

“Una beffa, convocate Elkann e Tavares”. La mail, a quanto pare indirizzata ai 3 mila dipendenti delle Carrozzerie Mirafiori, è stata portata all’attenzione della stampa dai delegati sindacali, operai a loro volta, scatenando un’ondata di commenti negativi contro il gruppo automobilistico. “Stellantis che offre Maserati a prezzi speciali agli operai in cassa integrazione rappresenta non solo un insulto, ma anche la dimostrazione che è un’azienda allo sbando e che Maserati versa in condizioni pietose”, attacca Carlo Calenda di Azione. “Ora basta, Meloni deve convocare Elkann e Tavares a Palazzo Chigi”. Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra annuncia la richiesta di un’informativa al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per rispedire al mittente “questa prepotenza”, mentre Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle definisce l’iniziativa “una presa in giro dei lavoratori”. Critiche anche dal partito di maggioranza relativa, con Roberto Ravello, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Piemonte, che parla di una mail “dal sapore quantomeno beffardo”.

Stellantis: “L’hanno chiesto i dipendenti”. Da molte parti ci si attendeva una comunicazione ufficiale di Stellantis, auspicabilmente con delle precisazioni sul perché la mail sia stata destinata anche agli operai in cassa o in solidarietà: la risposta è arrivata e per certi versi sorprende. “Constatiamo con sconcerto che ancora una volta un’iniziativa interna è stata riportata all’attenzione dei media da fonti evidentemente vicine all’azienda, con l’obiettivo di continuare ad alimentare un sentimento di ostilità nei confronti del nostro Gruppo, danneggiando prima di tutto le persone, orgogliose di costruire auto che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo”, attacca la filiale italiana. “Sono stati gli stessi dipendenti Maserati, infatti, a chiedere in più occasioni, anche in gruppi di lavoro, sconti speciali per amici o parenti che si erano rivolti a loro per una vettura. L’iniziativa è stata poi estesa all’interno del Gruppo. Già oggi, Maserati offre ai propri dipendenti la possibilità di utilizzare le auto del Tridente in occasioni speciali, come i matrimoni, e sta sviluppando un programma per estendere la possibilità di avere vetture Maserati in prova anche in altre occasioni”. Insomma, nessun errore, le comunicazioni sugli sconti sono state chieste dagli stessi dipendenti. “Non è utile all’Azienda e men che meno alle sue persone la diffusione di notizie di cui viene data una rappresentazione falsa e strumentale”, continua Stellantis Italia. “Riteniamo utile, invece, che tutte le parti lavorino con spirito costruttivo, condizione imprescindibile per affrontare i reali problemi che il settore automotive sta vivendo in questo momento”.