Superbollo – Il governo trova laccordo: “Lo aboliamo”
Il governo ha trovato un accordo per abolire definitivamente il superbollo. La notizia arriva dalle file della Lega, con l’onorevole Riccardo Augusto Marchetti che ha confermato che l’esecutivo sta lavorando con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per eliminare la tanto odiata tassa sulle auto con potenze superiori ai 252 CV (185 kW, oltre ai quali si pagano 20 euro per ogni kW extra). Dal 2011, quando venne introdotto, a oggi si è parlato a più riprese della sua possibile abolizione, ma questa potrebbe effettivamente essere la volta buona.
Salvini: via il superbollo, sì ai biocarburanti. “Meno tasse e ossigeno per l’automotive”: così Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha commentato la notizia sulla rimozione della tassa. Grazie all’intesa con il Mef del ministro Giancarlo Giorgetti – ha proseguito il vicepremier – vogliamo abolire il superbollo auto. Significa cancellare una tassa odiosa, dare ossigeno al mercato, sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge, in modo diretto e indiretto, milioni di famiglie”. Salvini ha anche parlato del futuro dell’automobile, ribadendo di essere favorevole all’impiego di carburanti alternativi: “Siamo determinati affinché l’Europa consenta l’utilizzo di biocarburanti per le auto prodotte dal 2035”.
Perdite milionarie. L’abolizione del superbollo è tra le promesse del governo Meloni, che ha annunciato da tempo di voler eliminare diverse micro-tasse che non portano allo Stato quanto preventivato al momento della loro applicazione. Uno dei promotori della rimozione del balzello sulle auto è stato il già citato onorevole Marchetti, che ha sottolineato come il superbollo abbia effettivamente impattato negativamente sulle casse dello Stato: “Attraverso uninterlocuzione costante sia con il Ministero competente sia con le case automobilistiche, si sta arrivando all’intesa che determinerà l’abolizione di questa tassa che non ha apportato alcun beneficio alle casse dello Stato. La maggiorazione avrebbe difatti dovuto generare entrate per oltre 160 milioni di euro, ma nello stesso anno 2012 ha determinato solo perdite in termini di minor gettito sia ai fini dell’Iva, -93 milioni di euro, sia ai fini dell’imposta di bollo sull’auto, -13 milioni di euro. A queste si aggiungono ulteriori perdite, pari a oltre 30 milioni di euro, a carico delle Regioni e delle Province, senza considerare il danno, difficilmente quantificabile, a tutto il comparto automobilistico nazionale, dalle case automobilistiche agli artigiani per gli interni alle imprese che producono la componentistica, compresi i dipendenti. L’Italia è la terra dei motori e qui vengono realizzate automobili di grandissimo pregio che, a causa della maggiorazione sulla tassa automobilistica, hanno registrato una drastica diminuzione nelle vendite o l’immatricolazione tramite società di leasing in Paesi esteri. Il crollo del valore di questi veicoli compromette in modo considerevole il mercato dell’usato e scoraggia l’acquisto del nuovo. La Lega è sempre dalla parte delle aziende del nostro Paese e sta portando avanti questa battaglia di buonsenso non solo per sostenere il comparto dell’automotive, ma a vantaggio dell’intera economia nazionale”.