Telematica – Le proposte dell’Acea per migliorare la direttiva europea ITS
L’Acea ha pubblicato un nuovo “position paper” per presentare le sue proposte in vista della possibile revisione della direttiva ITS, una delle principali legislazioni comunitarie sul tema della telematica stradale. Si tratta del quadro normativo per i sistemi di trasporto intelligenti adottato nel lontano 2010 con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, aumentare la sicurezza e migliorare l’efficienza tramite un’accelerazione nella diffusione di tecnologie innovative in tutta Europa. La direttiva ha determinato grandi miglioramenti, ma è ancora lacunosa sotto diversi aspetti e, pertanto, la Commissione europea è pronta a presentare un emendamento per risolvere alcune limitazioni. L’associazione dei costruttori ha, quindi, deciso di proporre delle raccomandazioni: “L’Acea accoglie con favore la proposta della Commissione di rivedere la direttiva ITS” al fine di “affrontare una serie di questioni relative alla sicurezza stradale e di garantire coerenza con altre politiche dell’UE che dipendono dalle comunicazioni radio lungo la rete stradale europea”.
Le raccomandazioni. In particolare, l’associazione mette in evidenza in primo luogo i limiti dell’attuale direttiva per quanto riguarda l’interoperabilità, la continuità dei servizi, la cooperazione tra le parti interessate e la condivisione dei dati a supporto dei servizi ITS. In secondo luogo, si sollevano dubbi sulla capacità della commissione di imporre la normativa e alcuni obblighi ai fornitori dei servizi, per i quali, tra l’altro, l’Acea chiede un maggior coinvolgimento nell’iter decisionale. Infine, si fa un elenco di ben 14 raccomandazioni, tra cui il completamento dei progetti di creazione dei punti di accesso nazionali (Pan) e la loro armonizzazione normativa, la definizione di un piano per centralizzare la condivisione dei dati e per adottare specifici standard ITS in consultazione con i fornitori. Inoltre, si propone di introdurre poteri di controllo e coordinamento in capo alla Commissione, di adottare garanzie sulla condivisione dei dati, di aggiornare i principi di interoperabilità e aggiungere il principio di neutralità tecnologica. Infine, un passaggio viene riservato ai serivizi di eCall: l’Acea chiede di rivedere le specifiche tecniche per riflettere la necessità di passare a tecnologie di nuova generazione e garantire la continuità del servizio durante il periodo di transizione.