Toyota GR Yaris H2 – Akio Toyoda guida la piccola a idrogeno al rally del Belgio
Akio Toyoda non è uno che si tira indietro. Soprattutto quando si parla di corse in auto e nuove tecnologie. Facendosi navigare da una leggenda come Juha Kankkunen, il numero uno della Toyota ha infatti partecipato al rally del Belgio, la nona tappa del WRC, con una vettura laboratorio alimentata a idrogeno, la GR Yaris H2. Non una fuel cell, ma un’auto con motore termico – nello specifico un tre cilindri 1.6 turbo G16E-GTS – alimentato con l’idrogeno al posto della benzina. Già, nel futuro delle quattro ruote non c’è solo l’elettrico.
Per la prima volta fuori dal Giappone. L’apparizione della Yaris a idrogeno potrebbe sembrare solo un contorno al podio ottenuto dalle due Yaris WRC di Elfyn Evans ed Esapekka Lappi, ma in realtà ha dell’epocale perché è la prima volta che la Toyota porta questa nuova tecnologia al di fuori dei confini nipponici: dopo averla collaudata nel campionato Super Taikyu con un prototipo basato sulla Corolla con motore endotermico, la Casa ha deciso di mettere alla prova la piccola integrale a idrogeno sulle strade del Belgio, facendole fare l’apripista all’undicesima tappa della gara.
Non solo elettrico. Al termine dell’esperienza, Akio Toyoda ha sottolineato il potenziale dei motori termici alimentati a idrogeno, ringraziando il suo navigatore d’eccezione: “Sono grato a Juha per essere stato al mio fianco. Le strade erano difficili, non solo scivolose ma anche strette e le loro superfici sembravano cambiare da un momento all’altro. Avevamo anche una Toyota Mirai per mostrare le procedure di rifornimento e credo che siamo riusciti a evidenziare anche in Europa il potenziale dell’idrogeno come opzione per raggiungimento della carbon neutrality”. Per l’ex campione di rally finlandese la guida di Toyoda “è stata fantastica: il motore a idrogeno garantisce tanta coppia, il che lo rende molto simile a un benzina tradizionale. I motori a idrogeno diventeranno una delle opzioni per raggiungere la carbon neutrality, non solo nel mondo degli sport motoristici, ma anche nelle auto di tutti i giorni”.