Villa d’Este – Le opere d’arte a quattro ruote illuminano il Lago di Como
Quando un evento si presenta in formato “special edition”, nel 2021 si traduce in versione limitata. Se vogliamo, ancora più esclusiva, com’è il caso del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Il fatto che sia stato prima rinviato e poi regolarmente tenuto nel primo fine settimana di ottobre lo rende un evento davvero speciale. Del bello, dell’eccellente e dell’unico si avverte sempre la mancanza, specie in un anno così funesto come il 2020. Quindi a Cernobbio si torna più che volentieri, perché è il Concorso d’Eleganza più fascinoso ma sì, diciamolo: anche prestigioso del mondo. Anche per osservare la serie di 50 capolavori dell’estetica automobilistica distribuiti in otto decenni e suddivisi in altrettante classi.
Dai materiali riciclati agli yacht. I postumi della pandemia hanno privato l’accesso al pubblico e il complesso delle attività a Villa Erba, riservata alle motociclette e all’asta di RM Sotheby’s. In ogni caso, Villa d’Este ha mantenuto le sue promesse presentando una serie di prototipi ed esemplari unici di grande interesse. Il Gruppo BMW ha giocato in casa svelando nell’aperitivo di venerdì sera la i Vision Circular e, il sabato, la Rolls-Royce Boat Tail. Il primo è un veicolo progettato secondo i principi dell’economia circolare, una dimostrazione concreta della sfida della sostenibilità nel segmento premium utilizzando il 100% dei materiali riciclati, o riciclabili, nella sua costruzione. La Boat Tail, invece, è stata esposta nel Giardino dei Mosaici di Villa d’Este in anteprima mondiale e costituisce il primo passo di un progetto quadriennale che prevede la realizzazione di tre carrozzerie speciali per altrettanti committenti eccellenti. Ovviamente a elevato tasso di lusso e personalizzazione. Il nome della cabrio è dovuto alla lunga coda in stile yacht, decisamente in tono con l’incanto che il Lago di Como sa offrire in ottobre.
Concept di ieri e di oggi. A proposito di debutti e ritorni: fra le Concept, la Lamborghini Countach LP 500 è stata quella che ha scaldato di più le fotocamere dei cellulari. una vera e propria resurrezione, quella della “idea car” presentata al Salone di Ginevra del 1971. Dopo tre anni di sviluppo, la LP 500 fu sacrificata al crash test e scomparve. La sua ricostruzione su richiesta di un cliente ha richiesto oltre 25 mila ore di lavoro al Polo Storico di Sant’Agata basandosi su foto, documenti, rapporti delle riunioni, disegni originali e la memoria di alcuni dei protagonisti dell’epoca. Il Centro stile diretto da Mitja Borkert ha contribuito nella ricostruzione della carrozzeria e nella supervisione estetica. E dire che le vicine di parcheggio erano tutte straordinarie, dalla Bugatti Centodieci alla Pininfarina Battista (ai 90 anni del marchio di design è stata dedicata anche una classe apposita). Batmobilesca e strordinaria la Hispano Suiza Carmen in versione “Boulogne”, tenebroso concerto di materiali compositi orchestrato dal designer Francesc Arensa. Decisamente “tutta avanti”, nonostante la trazione integrale, la Vision 2030, l’Hyper SUV elettrico che Fabrizio Giugiaro ha guidato fino a Villa d’Este. già stato visto nelle due ultime edizioni della 1000 Miglia, ma ha sempre qualcosa da dire: è in grado di correre a 250 km/h su qualsiasi tipo di terreno. Il progetto prende spunto dall’ambizioso programma di transizione ecologica varato dall’Arabia Saudita, dopo aver partecipato una prima volta alla manifestazione nel 2018 con la berlina di lusso elettrica Sibylla. ” un’opera d’arte!” è sempre l’esclamazione più frequente ascoltata al Concorso. E c’è sempre chi prende le parole alla lettera, come Jeff Koons: a Villa d’Este ha svelato le prime informazioni della pop art car “The 8 X”, presentata in “closed room” a pochi, fortunati guardoni. Insieme ad Adrian van Hooydonk, a capo del design BMW, durante il fine settimana Koons ha parlato del rapporto tra arte e mobilità, di ispirazione, creatività e degli oggetti fantastici che i loro cortocircuiti riescono a generare.
Arrivano le hypercar degli anni 90. Le premiazioni di classe sono avvenute nella sfilata finale della domenica pomeriggio, mentre per l’ambito annuncio del Best in Show è necessario attendere la cena di gala. Intanto, sabato i fortunati presenti hanno potuto applaudire Filippo Sole, la cui Lancia Dilambda Blue Shadow del 1930, carrozzata Carlton, è stata premiata dalla Coppa d’Oro, il trofeo per l’auto più votata dal pubblico. Una storia straordinaria, quella dell’auto e del suo restauratore, tutta da scoprire. E un’altra grande novità, graditissima dagli appassionati, è stato il debutto della classe H “The Next Generation: hypercars of the 1990s”. Lasciate correre l’immaginazione quanto volete: non raggiungerà mai la velocità e la straordinaria carica innovatrice delle regine delle youngtimer schierate a Villa d’Este. Macchine “pesanti”, anzi pesantissime, dalla Isdera Commendatore 112i alla sua prima apparizione italiana, alle Ferrari F50 cabrio e McLaren F1 del ’95. Rarissima la Porsche 993 GT1 arrivata sul Lago di Como dal Bahrein; così come ha fatto sensazione la Mercedes-Benz CLK GTR AMG portata da Eugenio Amos, un modello che il sempre brillante Simon Kidston ha descritto come “l’anteriore di un taxi attaccato al resto di un’auto da Endurance”.
Il Fuori Concorso. Se ogni Salone internazionale ha il suo fuori salone, è inevitabile che il Concorso d’Eleganza più raffinato al mondo abbia il suo Fuori Concorso: dopo aver girato fra Villa Necchi di Milano a Palm Springs, è tornato a Cernobbio in versione Turbo grazie alla passione e alla felicissima idea di Guglielmo Miani. Dopo un prologo dinamico a St. Moritz, 35 automobili con motore Turbo prodotte dagli anni 70 fino al 2000 hanno conquistato il pubblico che domenica ha potuto accedere gratuitamente a Villa del Grumello e Villa Sucota. Un gran bel premio di consolazione rispetto alle limitazioni di Villa d’Este, per chi ha potuto rifarsi gli occhi con la rarissima Porsche 956 Group C concessa dal Museo Porsche e il prototipo della Bugatti EB 110 SS proveniente da una collezione privata. Nella sezione dedicata alle auto da corsa, ha fatto sensazione l’unica Lancia Ecv2 (Experimental Vehicle) al mondo, portata in esclusiva da FCA Heritage. Costruita nel 1988 per stracciare la concorrenza del Mondiale Rally, non ha mai potuto correrlo per il cambio di regolamento. stata accompagnata da Roberto Giolito, l’anima di FCA Heritage, che il sabato ha tracciato un bilancio della quinquennale attività di gestione e restauro delle oltre seicento Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth d’epoca. Il Fuori Concorso è stato anticipato dalla preview nel quadrilatero della moda di Milano dove Larusmiani, main partner dell’evento, ha messo in vetrina la concept car BMW E25 Turbo del 1972. Prodotto per le infauste Olimpiadi di Monaco, uno dei due soli esemplari esistenti è stato prestato dal Museo BMW di Monaco. Il Fuori Concorso è un gioiellino della car culture che si ripeterà il prossimo maggio, a tema monomarca, sempre a Villa Grumello e Villa Sucota, tra Como e Cernobbio. Agli altri appassionati, coraggio: mancano sotto otto mesi alla prossima edizione del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Ci si potrà rifare gli occhi con gli interessi.